Capitolo 31

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"Possiamo tenerci in contatto tramite il telefono di Harry." suggerisce Sean cercando di confortarmi. Avvolge un braccio attorno alle mie spalle e mi avvicina a sé con fare protettivo. 

"Non ho per niente voglia di passare del tempo con cui. Sei sicuro di non poter prendere il suo posto? O, perché no, mandiamoci solo Harry!" propongo sicura di aver trovato la miglior soluzione possibile. 

"So che non lo intendi per davvero." ridacchia lui. Mi da una pacca sulla spalla facendomi saltare gli ultimi due gradini delle scale. Gli lancio un'occhiata truce. 

"Invece sono serissima." lo correggo "Se dovesse provocarmi di nuovo? So che c'è una probabilità molto alta che accada. Ormai ho imparato a conoscere il nostro rapporto. Non saprei controllare la mia capacità e potrei ucciderlo e voi sareste così lontani.." sistemo meglio lo zaino in spalla. 

"Se non ricordo male l'ultima volta non è successo. E non è successo perché Harry sa quello che fa." sottolinea. "Harry, in effetti, è bravo in quasi tutto quello che fa. E' odioso." 

"Tranne a scuola." sottolineo con un pizzico di malignità. 

"Soltanto perché non gli interessa." risponde lui prontamente. 

"Ma tu da che parte stai?" sbuffo divertendolo. 

In lontananza notiamo una figura snella, vestita interamente di nero, ed è proprio Harry. L'unica cosa colorata del suo outfit è un berretto infilato nella cintura dei jeans. Sta controllando la sua moto nei minimi dettagli. Quando si volta verso di noi ha il giubbotto di pelle slacciato sul davanti, il che permette di intravedere la sua t-shirt bianca al di sotto. Fuori fa freddissimo, eppure lui non pare notarlo. 

"Lui tiene a te." continua Sean "Come tutti noi." 

"Non mi sono mai sentita più speciale di così!" faccio roteare gli occhi al cielo mentre lui ride di nuovo. "Spero solo di tornare il prima possibile." lo dico in modo che anche Harry possa sentirlo. Sfila il berretto dalla cintura e lo mette in testa. 

"Buongiorno!" lo saluto Sean. Io gli riservo solamente un'occhiata truce, Harry però, per qualche ragione, sogghigna. 

"Sei pronta testa di fuoco?" domanda mentre Sean sistema la mia borsa nell'unico contenitore della moto, dove già c'è quello di Harry. 

"Sempre." sorrido ironicamente mentre incrocio le braccia al petto.

"Allora sarà meglio darci una mossa." sfrega le mani, toglie di nuovo il berretto, lo infila parzialmente nella cintura dietro e poi sistema il casco in testa. Me ne porge un altro.

"Vi chiamo non appena saremo arrivati." parla a Sean battendogli in cinque. "Trattala bene." gli intima poi.

Harry sale per primo sulla moto, poi mi guarda, si infila gli occhiali da sole e mi fa cenno di salire dietro di lui. Lo faccio solo dopo essermi accertata che non c'è modo di scappare di questo patetico viaggio verso qualcosa che non conosco. Salgo in sella chiudendo il giubbotto.

"Tieniti forte testa di fuco, non vorrei perderti per strada." Non ho la forza né la voglia di cominciare a litigare con lui, quindi non lo faccio, semplicemente avvolgo le braccia attorno alla sua vita e faccio un cenno di saluto, disperato, al mio amico, in piedi affianco a noi, che ci guarda sorridendo, con un pizzico di divertimento che non gli vorrei vedere.

Harry parte, dapprima va piano, quanto serve per sviare fra le strade malmesse di questo posto, offrendomi la possibilità di godere di una vista che prima non avevo. Ci sono molti più palazzi di quanti ne credessi, ci sono persone anche molto giovani che vagano per le strade in quest'ora del mattino, ci sono degli anziani che aprono le persiane delle loro finestre, piccoli negozi di cui ignoravo l'esistenza che sollevano le saracinesche..
E sotto questa luce dorata tutto sembra meno lugubre ed inquietante di quello che è per davvero.

SheolWhere stories live. Discover now