Capitolo 90

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C'è una sensazione strana che si muove dentro di me. Una sensazione che non sa di vuoto ma che si appresta ad accoglierlo. Uno stato d'animo d'ansia e di fatica, che ti angoscia e ti affligge; quello che pensavo fino a ieri, la voglia di partire e di aprirsi a nuove esperienze, finiscono in un battito di ciglia, non appena il sole comincia ad elevarsi sempre di più su nel cielo.

Si, mi sento esattamente così mentre osservo tutto quello che circonda lo Sheol, mi sento come mi sarei dovuta sentire quando ho lasciato la mia casa a Londra per venire a vivere qui. Sento questo posto casa e da tale mi dispiace abbandonarlo.
A questo punto mi chiedo solo: se io che sono qui da sette mesi sento che lasciare questo posto sarà come abbandonare un pezzo di me, allora come si sentiranno tutti i miei amici? Come si sentono Harry, Gwen e tutti gli altri?

Appoggio il mio borsone per terra, fuori dalla baracca, accanto a quello di Gwen, Sean e Ginger.. Prendo una grande boccata d'aria fresca. Marzo rende il clima più mite, il freddo pungente lascia spazio al fresco quasi piacevole.. La natura si risveglia, è così che direbbero i meno capienti, in realtà la natura non si è mai addormentata.
Sorrido nel vedere un'ombra muoversi tra gli alberi, non molto lontano, oltre al molo, del pelo bianco risalta tra la neve che continua a persistere.

Attraverso il molo e vado a sedermi alla fine di esso, poi la richiamo.. Sorrido nel guardarla e, nonostante mi stia dando le spalle e la sua mente sia totalmente presa da altro, la volpe artica si volta verso di me. Corre fino ad essermi dinanzi e poi soffia dell'aria calda dal naso mentre appoggia il suo muso umido tra le mie mani. Mi guarda con i grandi occhi lucidi e io continuo a sorriderle, malinconica, mentre la accarezzo tra le orecchie.

"Starai bene." L'assicuro capendo la sua paura dato il mio stato d'animo afflitto, e dato anche che non le è di certo sfuggito il gran da fare per le ultime preparazioni prima di partire entro la mattinata. "Harry si assicurerà di lasciare questo posto freddo come si deve fino al nostro ritorno. Ci rivedremo presto." Le parlo mentre appoggia la testa sulle mie gambe.

Sento il suo battito diventare più calmo, i suoi occhi sono attratti da Harry, che sta sistemando la sua moto a trenta metri da noi.

"Gli vuoi bene anche tu?" Le chiedo ridacchiando.

Mi guarda piegando la testa di lato e poi si avvicina fino a toccarmi il petto, sulla parte sinistra, per poi allontanarsi di nuovo.

"Starò bene." Le assicuro. "E anche lui."

Mi guarda ancora, poi guarda di nuovo Harry. Si allontana da me e cammina fino al ragazzo riccio, osservo la scena con un sorriso stampato sulle labbra, la testa appoggiata alla mano mentre mi beo della tranquillità di questo posto. Harry, una volta accortosi di lei, si pulisce le mani e si piega fino a farle delle carezze, poi solleva gli occhi e mi cerca, si guarda attorno, una volta che mi ha individuata sorride nella mia direzione per poi tornare a prestare attenzione alla volpe e alla moto.

"Sei triste?" Mi chiede la voce di Sean che si viene a sedere accanto a me, sul molo.

"Tu?"

"Io mi sento strano." Ridacchia in modo nervoso. "Ho sempre aspettato il momento in cui sarei giunto all'azione, adesso che è arrivato non so cosa farei per ritardarlo di un altro po'. La verità?" Sospira mentre guarda altrove.. "È che non mi è mai davvero dispiaciuta la vita che faccio qui.. Non avrei nemmeno cercato di porre fine alla mia fame di vendetta se il male che quell'uomo ha fatto si fosse fermati a noi, a questo posto.. Ma, come puoi ben vedere, abbiamo tardato anche troppo. Il male incombe ed era destino che fossimo noi a pareggiare i conti di una guerra cominciata anni e anni fa." Strofina le mani contro i jeans mentre continua a tenere lo sguardo lontano. Si volta verso di me e sorride. "Certo, tu devi sentirti anche peggio.. Ti stiamo mettendo nei casini? Anzi, sei nei casini da quando sei arrivata qui; combatti una guerra non tua."

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