Capitolo 20

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Il film procede. C'è stata una sola pausa per ora e del trambusto per il fatto che un ragazzo si fosse addormentato e degli amici idioti gli avessero infilato la mano in un bicchiere d'acqua calda, facendogli fare la pipì. Ma per quanto riguarda la mia visione non è stata interrotta in nessun modo. Harry ha continuato a fumare le sue sigarette, io a stringermi di più nel mio giubbotto. Non sapevo fumasse, anche se la sua aria da duro suggeriva questo luogo comune.

"Credo sia ora di tornare di sotto." dico notando che si sta per giungere verso la fine del film. "Non oso nemmeno immaginare lo stato d'animo degli altri." è la prima volta che il silenzio tra di noi viene interrotto.

"Il film finirà tra poco.." cerca di far notare lui.

"Non posso restare oltre." rivelo alzandomi "E' stato gentile da parte tua mostrarmi questo posto e, permettermi di guardare il film qui con te."

Lui ridacchia, buttando da parte la sigaretta: "Non c'è di che."

"Qualcosa non va?" domando sollevando le sopracciglia.

"E' tutto perfettamente a posto." sorride allargando le braccia ed evitando il mio sguardo. Lo sapevo che non sarebbe durato così tanto questo angolo di pace.

"Io so qual è il tuo dannato problema, anche se tu non vuoi ammetterlo a te stesso." la quantità di emozioni provate questa sera è tale da crearmi quasi un giramento di testa. Vorrei soltanto poter tornare a casa, ma so che nemmeno li troverei pace.

"Ti prego di illuminarmi testa di fuoco." ridacchia, innervosendomi.

Nella mia testa confusa appaiono frammenti di mesi fa, di Jillian, mia sorella, ai miei piedi. E mi riempio di terrore. Serro gli occhi nel tentativo di allontanare quel pensiero e quelle immagini che tanto invano ho cercato di eliminare del tutto. Provo a prendere dei grossi respiri, serro le mani piantando le unghie nei palmi delle mani. Non può succedere di nuovo, non deve. Non perderò il controllo.

"Nemmeno tu sai più cosa inventarti, perché hai detto tutte le cose cattive che potessero essere dette sul mio conto."

"Sta zitto." sussurro tra i denti cercando di mantenere la calma. So chi sono, ma non per forza deve saperlo anche lui.

"Perché dovrei? Sei stata tu a supporre di sapere quale fosse il mio problema, eppure ora quella in difficoltà mi sembri tu." Il suo sorriso è ampio sul volto, e la mia mente vuole ardentemente punirlo. Non solo per il modo insistente che ha ora, ma per tutto quello che mi ha fatto patire prima.

"Sta zitto!" urlo in preda alla rabbia e nell'istante esatto in cui lascio uscire queste parole dalla bocca un'ondata di vento si erge alle mie spalle e mi punge come acqua ghiacciata arrivando fino a lui, smuovendo i suoi capelli e facendo crollare il suo sorriso. Ma le grida di Jillian sono assordanti dentro alla mia testa e mi corpo le orecchie credendo di poter impazzire. Non c'è soluzione a tutto questo e la cosa mi fa sentire debole, vulnerabile. Ed Harry non capisce che pericolo sta correndo.

"Vattene.." sussurro, per il suo bene, perché non corra rischi.

"Sky." fa dei passi verso di me.

"Harry, se non ti allontani, ti farò del male. Molto, molto male." e non è una minaccia, ma un avvertimento disperato. Il vento è sempre più forte, la nebbia sempre più fitta e i miei capelli evadono nell'aria come tentacoli. Devo avere un aspetto spaventoso, ma questo non sembra preoccuparlo, siccome continua a camminare verso di me.

L'immagine dei capelli biondi di Jillian, poi il suo sorriso, mi offuscano la mente. Vengo percossa da scariche elettriche per tutto il corpo e capisco che sto per farlo, che non importa quanto io voglia proteggerlo, quello che la mia mente vuole fargli avrà il sopravvento.

SheolWhere stories live. Discover now