Cap. 1

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Mi svegliai di soprassalto, sentendo lo squillo metallico della sveglia posta sul comodino di fianco al letto.
Guardai le lancette: erano le 6.00. Tra un'ora sarei partita per la mia prima vacanza senza genitori ma, finalmente, con il mio ragazzo.
Svegliai Jake, che dormiva accanto a me, con un bacio sulla guancia. Nonostante il mio letto fosse singolo, noi due abbracciati dormivamo benissimo.
Lui si voltò verso di me, dandomi a sua volta un bacio sulle labbra.
"Buongiorno" biascicò ancora assonnato. I suoi occhi color pece si riflessero nei miei ancora socchiusi.
"Buongiorno a te amore" risposi sorridendo. "Dobbiamo prepararci, tra poco dobbiamo andare!"
Ignorando la mia frase, mi cinse la vita con il suo braccio muscoloso e sussurrò al mio orecchio un 'ancora cinque minuti' impercettibile.
Rimanemmo abbracciati finchè la voce urlante di mia mamma, dall'altra parte della casa, ci giunse alle orecchie.
"Ragazzi sveglia! Se volete gustarvi il mare nel pieno della sua bellezza sarà meglio che saltiate giù da quel letto immediatamente" gridò.
Guardai Jake che, ad occhi sgranati, mi stava fissando.
"Che dici, ci alziamo?" chiesi accarezzandogli le labbra carnose con l'indice.
"Sarà meglio, prima che tua madre ci tiri giù con la forza" mi sorrise.
Amavo quel sorriso da texano. Denti bianchi, anzi bianchissimi, che ogni volta mi riempivano lo stomaco non solo di farfalle, ma di tutti gli insetti immaginabili.
Si era trasferito in Florida per continuare gli studi circa un anno e mezzo fa, e da quando i nostri sguardi si erano incrociati non siamo più riusciti a fare a meno l' uno dell'altra.

Dopo mezz'ora eravamo già lavati e vestiti.
"Chiamo gli altri per sentire a che punto sono e come si chiama la via della villa perchè, stranamente, non me lo ricordo" annunciò ridendo di sè stesso dirigendosi verso il salotto con il cellulare in mano.
Io nel mentre misi nella valigia le ultime cose: carica batterie, cuffiette, bottiglietta d'acqua e, ovviamente, telefono.
Dopo aver salutato i miei genitori, salimmo sulla sua macchina, una jeep verde scuro, per poi partire in direzione della tanto sognata Miami.
"Gli altri sono già partiti?" domandai accendendo la radio.
"Sì, da quaranta minuti ormai" fu la risposta.
"Ecco, siamo sempre i soliti ritardatari" brontolai ridendo.
Rise anche Jake, che aggiunse "Scusa se volevo un po' di coccole prima del viaggio Claire" mi rimbeccò ironicamente.
Afferrai la sua mano, posta sopra al cambio, e incrociai le nostre dita.
"Ti amo scemo" fu l'ultima frase che dissi per un bel pezzo.

Erano passate quasi due ore e mezza da quando eravamo partiti, e a giudicare dall'aria salmastra che mi arrivava alle narici e dalle palme che incontrammo lungo la strada, dovevamo essere vicini alla meta.
"Amore secondo me ci siamo, qual'è la via?" domandai guardando fuori dal finestrino.
Jake mi indicò il cruscotto e mi chiese di aprirlo. All'interno vi era un post it giallo con l'indirizzo.
"Brickell Ave, 124/2"
Girammo ancora per qualche minuto poi finalmente la trovammo. Cercammo il numero civico ed eccoci finalmente arrivati.
Un sorriso spuntò sul mio volto nel vedere i suoi amici davanti al cancello.
Scesi dalla macchina, ci dirigemmo verso di loro. Non conoscevo nessuno dei ragazzi presenti, ma notai con piacere che non ero l'unica femmina.
Saranno le loro fidanzate.
Mi accorsi pochi istanti dopo che eravamo un bel numero, sette in tutto. Tre femmine e quattro maschi.
"Ragazzi, lei è Claire" irruppe Jake presentandomi a quelli che sarebbero diventati i miei compagni di vacanza.
Ad uno ad uno si presentarono, dicendo il loro nome.
Max fu il primo a farsi avanti. Aveva i capelli raccolti in un codino minuscolo e sembrava il simpaticone di turno.
Leyla, la sua ragazza, come imparai più tardi, aveva lunghi capelli ricci color rame, occhi verdi e un viso pieno di lentiggini.
Alex era il migliore amico di Jake nonchè proprietario della villa. Capelli biondi, occhi azzurri. Portava, suo malgrado, ancora l'apparecchio ai denti e questo a mio parere lo peggiorava un poco.
Vanessa, la fidanzata, portava i capelli legati in una lunga coda che le arrivava a metà schiena. Almeno tre piercing erano presenti sul suo corpo -al naso, al sopracciglio e all'ombelico- e sul braccio sinistro sfoggiava un coloratissimo tatuaggio raffigurante una tigre.
Christian, aveva l'aria da californiano. Capelli castani, occhi verdi e fisico da bloccare il respiro. Sembrava l'unico ad essere venuto senza accompagnatrice.
Non sapevo come Jake conoscesse queste persone e, a dire il vero, non me ne importava un fico secco; l'unica cosa che per me contava in quel momento, era divertirmi.

Una volta entrati in casa, 'wow' fu tutto ciò che riuscii a dire. Era enorme ed era tutta per noi. Alex ci mostrò le nostre rispettive stanze, dopo di che Leyla richiamò l'attenzione di tutti chiedendoci se volevamo andare in spiaggia a mangiare qualcosa.
Siccome non avevo fatto colazione, mi sembrò un'idea fantastica.
Varcata la soglia, ci dirigemmo verso il mare, a pochi metri di distanza.
Ero intenta a camminare sulla riva della spiaggia con Jake e gli altri quando qualcosa, o meglio qualcuno, catturò la mia attenzione.
Un ragazzo biondo, con una maglietta nera e dei bermuda rossi, fermo in mezzo alle onde, mi fissava con insistenza. Guardai altrove, ma percepivo ancora il suo sguardo addosso.
Cosa vuole questo?
Mi voltai di nuovo, ma del giovane non vi era più traccia.


Spazio Autrice
Buongiorno a tuttiiii!!! Sono tornata con una nuovissima storia con protagonista il nostro amatissimo Justin <3
Sarà diversa dalle altre per il semplice fatto che c'è anche un po' di fantasy in mezzo (In realtà non so se sia giusto chiamarlo fantasy, comunque..).
Capisco che come inizio sia un po' noiosetto, ma ho scelto un tema difficile perchè scrivere di un amore tra una persona reale e una immaginaria è un po' complesso :D Ma penso di potercela fare.
Spero siate incuriositi e quindi l'unica cosa che mi rimane da fare è invitarvi a leggere.
Un bacione **

Ps: se volete, datemi le vostre prime impressioni ;)



My Essence || J.B. {Conclusa} Where stories live. Discover now