Cap. 28

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I giorni passavano, lenti e inesorabili, come se nulla fosse mai successo.
I miei genitori sembravano essere tornati la coppietta felice che erano stati una volta, Shay aveva incontrato un ragazzo che, a detta di lei, era il più bello e il più dolce del mondo, mentre Jake mi seguiva ovunque andassi come se fosse il mio badante.
Quanto a me...
Stavo bene, almeno fisicamente, ma la mia testa era in perenne ricerca di Justin. Il mio iniziale desiderio di lasciarmelo alle spalle era svanito, spezzato come una sorta di incantesimo.
Non avevo sue notizie dal giorno in cui mi venne a trovare al centro psichiatrico, da quando gli avevo detto di amarlo ma di volere una vita senza segreti, senza difficoltà; in sostanza una vita senza di lui.
Ma più andavo avanti, più mi rendevo conto che ciò non era nelle mie forze.
Sognavo il suo viso tutte le notti, e ogni volta mi svegliavo madida di sudore desiderando ardentemente che fosse accanto a me, per sfiorargli le labbra, accarezzargli i capelli, anche solo guardarlo mi sarebbe bastato.
A scuola tappezzavo quaderni e libri con il suo nome, sussurravo quelle sei lettere che ormai mi riempivano la testa.
Sarei impazzita di nuovo se non si fosse fatto vedere ancora per molto. Avevo bisogno di lui, perchè inutile negarlo, lo amavo e mai, dico mai, lo avrei dimenticato.

Così, un normalissimo giorno di marzo, decisi di andare a cercare Jennifer. Pensavo che magari lei sapesse qualcosa. Per quanto la odiassi e per quanto avrei voluto spaccarle la faccia a suon di pugni, percorsi il corridoio fino a raggiungere il suo armadietto, riconoscibile da una J glitterata appiccicata sulla parete metallica.
Hanno anche la stessa iniziale, che meraviglia, pensai fulminando quella lettera con lo sguardo.
Attesi la campanella che segnava la fine delle lezioni, appoggiata al muro accanto ad esso, finchè non la vidi arrivare.
Top a fiori, gonna a vita alta e di conseguenza a livello vagina, stivaletti con dieci centimetri di tacco.
La squadrai da capo a piedi con sdegno.
"Invidiosa Morèl?" domandò con sfacciataggine.
Soffocai una risata, ma non le risposi.
"Devo parlarti. In privato" dissi con un tono che non accettava repliche negative.
Così dicendo mi avviai verso il bagno delle ragazze.
La rossa mi seguì in silenzio, i suoi libri ordinatamente stretti tra le braccia.
"Che vuoi?" sputò.
"Voglio parlare di Justin" dissi sedendomi sul lavandino, mentre lei si specchiava. Tipico.
"Scusa, chi?"
Non mi guardava neanche in faccia. Dico io, ma si può essere così stronzi? Se penso che lei e Justin...
Calma Claire. Respira.
Sorrisi ironicamente e balzai giù dal lavabo.
"Oh, ma non mi dire. Non ti ricordi il ragazzo che ti sei scopata più o meno due mesi fa? Biondo, occhi marroni, decisamente attraente?" domandai picchiettando l'indice sulle labbra. "Strano, perchè vedi.. io me lo ricordo, dal momento che era il mio ragazzo!"
Attesi una risposta che non tardò ad arrivare. Con un ghigno sul volto, che la rendeva perfettamente troia, prese parola.
"Oh sì, ora ricordo. Beh, d'altronde, difficile dimenticare una notte come quella"
Giuro, avrei voluto prenderle la testa tra le mani e sbatterla contro lo specchio che le si trovava dietro. Ma mi trattenni, anche se con grande fatica.
Dovevo stare al suo gioco.
Così, mi appoggiai al muro con nonchalance.
"Già... uno stallone, non è vero? Sai, è da un po' che non lo vedo, perchè, come puoi ben capire, dopo ciò che è successo l'ho lasciato all'istante, ma a dire il vero mi manca. Sì, mi manca tanto sentirlo tra le gambe" mormorai con una finta e triste vocina.
Dal suo sorriso capii che l'avevo in pugno.
"Quindi, mi hai cercata per chiedermi se per caso fosse entrato ancora nel mio letto, ho capito bene?" chiese spostandosi i capelli che le erano caduti sulle spalle dietro la schiena, con abbondante vanità.
"Perfettamente. Sai, le voci che circolano sul tuo conto.." mormorai fingendo di essere dalla sua parte e  aprendo leggermente le labbra simulando con la mano ciò per cui era famosa in tutta la scuola.
"Non ti facevo così sgualdrina Morèl" biascicò.
Mi sforzai di ridere.
"Mmh, le persone non finiscono mai di stupire" risposi alzando le spalle e girandole attorno.
"Quindi, l'hai visto o no?"
La fissai negli occhi. Il mio viso si contrasse improvvisamente: necessitavo di una risposta al più presto.
"Credi che se l'avessi visto, sarei qui ora? No, tesoro, non lo vedo da quella notte" e fece per andarsene.
Oh no, cara, non te ne andrai così facilmente.
Era quasi davanti alla porta, pronta ad aprirla, quando di scatto le afferrai i lunghi capelli ramati con tutta la forza che avevo nel braccio, e la tirai indietro verso di me.
Cacciò un urlo isterico e, appena la ebbi a tiro, le sganciai un destro che la fece cadere per terra.
Poi me ne andai, lasciandola lì, nel bagno delle ragazze, in lacrime e con il naso rotto.
Quello che avevo appena fatto mi sarebbe costato una sospensione, o peggio, l'espulsione dalla scuola. Ma poi mi rallegrai pensando che nessuno le avrebbe creduto.
Come potrebbe la dolce e angelica Claire Morèl, picchiare qualcuno e rompergli addirittura il naso?
Sorridente e soddisfatta, anche se non avevo ottenuto ciò che speravo, me ne tornai a casa.

Sdraiata sul letto, il soffitto divenne la cosa più interessante da osservare.
"Justin dove sei?"
Le parole mi uscirono dalla bocca impercettibili perfino a me stessa.
Chiusi gli occhi e pensai al suo volto.
Era circondato da una luce giallastra che gli faceva da cornice. Sarebbe stato un quadro stupendo.
Le mie labbra si incurvarono al pensiero.
"Mi manchi amore. Sai, pensavo che uscire con Jake mi avrebbe aiutata a dimenticarti, a farmi superare tutto, ma non è così. Tu vivi dentro di me, e brucia così tanto la tua assenza da farmi venire i brividi dal dolore.
Credo in te, Justin, quindi ti prego torna qui. Sei l'unica cosa che voglio"
Sospirai, sapendo che sarebbe stato tutto inutile. A che serviva parlare, sperare, pregare? Niente e nessuno me lo avrebbe riportato.
Quindi riaprii gli occhi e appena lo feci lanciai un grido.
Lui.. era lì.
In piedi, di fianco alla scrivania. Mi guardava con la sua espressione dolce ma allo stesso tempo triste, dispiaciuta.
"Claire.."
La sua voce. Cristo, quanto mi era mancata.
Si avvicinò lentamente, mentre io stavo ancora cercando di capire se era un sogno o se, invece, era tutto reale.
"J-Justin? Sei davvero tu? Sei qui?"
E in quel momento mi sentii morire.
Sorrise, e capii che era lì per davvero.
Scattai in piedi, corsi da lui, gli saltai in braccio e lo strinsi a me più forte che potei.
Gli occhi mi si velarono di lacrime, le quali poi iniziarono a scorrere come fiumi in piena sulle mie guance, bollenti per l'emozione.
"Sono qui, piccola"
"Sei qui" ripetei prendendogli il viso fra le mani.
Lui annuì prima di avvicinare le labbra alle mie e...

"Claire? Stai bene?"
Che cosa stava succedendo? Chi è che mi stava chiamando?
Aprii piano gli occhi e vidi mia madre che mi stava scuotendo leggermente le spalle.
No, no non può essere.
Stavo solo sognando.






Spazio Autrice
Pensavate eh, che vi lasciassi senza un colpo di scena? Pff, non è da me :)
Vi do un altra brutta notizia: penso che il prossimo capitolo sarà l'ultimo.
Vi permetto di uccidermi, davvero!

Ma.. Ho anche una buona notizia (solo per quelle che hanno letto Saver, però): ho iniziato il sequeeeeeeeel, yuppi!!!!! Lo trovate tra le mie storie :)
Quindi...
Ci vediamo alla prossima girls ❤ (se non mi ammazzate prima)

My Essence || J.B. {Conclusa} Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora