Cap. 6

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Il silenzio tra noi regnava ormai da troppi minuti.
Lui continuava a guardarsi le mani intrecciate sulle ginocchia per poi alzare lo sguardo su di me e tornare nuovamente a guardarsi le mani, senza sapere cosa dire o cosa fare.
Ancora non ci credevo che fosse lì, davanti a me. Quel ragazzo che un anno fa, per più di una settimana, non aveva fatto altro che occupare i miei pensieri, ora era in casa mia seduto accanto a me. E ancora non ne avevo capito la vera ragione.
'Volevo vedere se ti ricordavi di me' aveva detto, ma perchè?
"A cosa pensi?"
La sua voce mi colse alla sprovvista, riportandomi alla realtà. Mi ero totalmente imbambolata a fissarlo e doveva essersene accorto perchè lo vidi sorridere leggermente dopo avermi posto quella domanda.
Alzai le spalle distogliendo lo sguardo. "Mh, a niente..." mentii poi mi alzai. "Io adesso torno a studiare, ho una ricerca importante da consegnare tra due giorni"
Justin mi imitò e il suo corpo statuario finì a pochi centimetri dal mio.
"D'accordo, allora io vado..." disse avvicinandosi alla porta d'ingresso.
Le sue parole mi pervasero.
Io vado...
No, non poteva andarsene. Chissà quando l'avrei rivisto, dopo un altro anno? Ah no, non potevo aspettare così a lungo per trovare le risposte che cercavo.
"Se ti va puoi restare..." sussurrai debolmente.
Stavo facendo la cosa giusta?
Lui, già di spalle per andarsene, si bloccò al primo scalino. Si girò così lentamente che mi vennero i brividi.
"Dici sul serio?" chiese poi con tono calmo, ed io mi rilassai.
Annuii e mi diressi verso la mia stanza mentre il suono dei suoi passi che mi seguivano, mi giunse alle orecchie provocandomi un'immotivata agitazione.
Avevo appena invitato uno sconosciuto a restare a casa mia, ed ora eravamo anche nella mia camera da letto. Da soli.
Okay, stavo decisamente impazzendo.

La pagina di Word ancora bianca richiamò la mia attenzione e anche quella del biondo.
"Sei a buon punto direi" esclamò ridendo afferrando uno dei libri aperti appoggiati alla scrivania.
Ma sì, fai pure come se fossi a casa tua.
Sorrisi falsamente e mi sedetti. Digitai sulla tastiera il titolo a cui avevo pensato, e che miracolosamente non avevo dimenticato, quando un colpo di tosse attirò la mia attenzione.
"Potresti iniziare partendo dal fascismo" disse Justin sfogliando le pagine del volume che teneva in mano.
Lo guardai cercando di capire le sue intenzioni.
"Oh, ehm.. Stavo solo cercando di darti una mano ma se preferisci fare da sola lo capisco"
Voleva aiutarmi?
Beh, se non altro Claire devi ammettere che è gentile.
Gli sorrisi educatamente e mi sedetti sul letto accanto a lui.
"Ascesa del fascismo, pagina centoventidue" dissi cercando la pagina, ed accidentalmente le nostre mani si sfiorarono.
Vidi i suoi occhi posarsi sulla mano che lo aveva appena toccato e deglutii nello stesso momento in cui le mie guance presero colore.

Passammo una buona ora e mezza io a scrivere e lui a dettare.
Mi era stato davvero di grande aiuto, in più, a dispetto del suo aspetto fisico che lo evidanziava più come un fighettino riccone, sapeva un sacco di cose, almeno riguardo la storia.
"Grazie davvero, senza di te probabilmente avrei ancora la pagina bianca" dissi ridendo, contagiandolo subito.
"Figurati, è stato facile" rispose ridandomi il libro.
Tornai di nuovo accanto a lui e incrociai le gambe sul letto.
Prima raffica di domande fra 3, 2, 1...
"Quindi ricapitolando, sei venuto fin qui per vedermi, ho capito bene?"
Justin si stese sul letto appoggiando i gomiti e lasciando penzolare i piedi fuori dal materasso. La maglietta che indossava si alzò leggermente, scoprendo un piccolo lembo di pelle sopra al bacino.
Una scritta d'inchiostro nero catturò subito la mia attenzione: Forgive. Perdonare.
"Sì esatto" sussurrò sospirando. "Da quel giorno in discoteca a Miami... Non ti ho più dimenticata"
Che dolce, è così carino..
"Come mai, se posso saperlo"
Avvicinai le gambe al petto e le circondai con le braccia aspettando curiosa la risposta.
"Beh, perchè sei speciale Claire"
I suoi occhi erano di nuovo fissi nei miei.
Speciale? E per quale motivo?
"Senti, ti ho mentito. Cioè no, solo in parte. In realtà mi sono trasferito qui, non sono venuto solo per te" confessò prima che io potessi dire qualcosa.
Ah, le cose si fanno interessanti.
Sorrisi. Alla fine ero felice, almeno non sarebbe scappato per un altro anno intero lontano da me. Così speravo.
"Oh capisco, non preoccuparti" dissi soltanto.
"E mi piacerebbe uscire qualche volta se ti va" continuò.
Anche a me piacerebbe, se non fosse che sono fidanzata con Jake. Il quale arriverà a minuti.
Presa dal panico balzai giù dal letto e guardai l'orologio.
Merda, le cinque e un quarto.
"Te ne devi andare" esclamai in tono non molto educato effettivamente. "Scusa, è che tra poco arriva il mio ragazzo e se ti vede qui, insomma.."
Cosa diavolo stavo farneticando?
"Ah già, dimenticavo il palestrato" sussurrò Justin a bassa voce ma io afferrai lo stesso le sue parole.
Non dissi nulla, alla fine aveva ragione. Jake era molto muscoloso e quindi?
"Ci rivediamo?" chiese prima di andarsene.
Rimasi in silenzio qualche secondo prima di aprire bocca.
"Passa domani tra le due e le quattro, se puoi"
Domani? Claire non ti sembra di correre un po' troppo?
Quella vocina interiore questa volta non l'avrei ascoltata.
Mi andava di rivederlo e non potevo negarlo.
Mi ero divertita con lui quel pomeriggio, mi aveva anche aiutato a finire la ricerca di storia e poi quel 'sei speciale Claire', vogliamo parlarne?
Lo salutai con un gesto della mano e appena scomparve non potei fare a meno di sorridere.

Non sapevo ancora per quale motivo, ma sentivo che anche lui, presto, sarebbe diventato speciale.




Spazio Autrice
Ehm, non so bene cosa dire..
Ovviamente spero che il capitolo vi piaccia e che ci stiate capendo qualcosa.
Spero abbiate compreso che Justin è visibile solo a Claire (si dice visibile? Boh) ma comunque man mano capirete meglio tutto, siamo ancora all'inizio.
Non dimenticate di dirmi cosa ne pensate, accetto qualsiasi critica :)
Bacioniiii xx

My Essence || J.B. {Conclusa} Where stories live. Discover now