Cap. 18

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Respiri, gemiti, schiocchi di baci.
Erano questi gli unici suoni che aleggiavano nella mia stanza. Per il resto... silenzio.
Gli occhi di Justin, fissi nei miei costantemente, brillavano di una luce piena di gioia.
Il suo nasino adorabile e a punta, sfiorava il mio con una delicatezza e una dolcezza da lasciarmi senza fiato.
Le sue labbra semi aperte mi baciavano la pelle del collo, lasciando una scia umida.
Stavo già impazzendo e non eravamo nemmeno nudi.
"Sei sicura che non entrerà qualcuno come l'altra volta?" sussurrò stringendomi le mani sul cuscino.
Sorrisi a quella domanda. "Shh, non preoccuparti di questo ora, rilassati" sussurrai ribaltando le posizioni.
Finii col bacino sopra al suo ed iniziai a muovermi lentamente e con malizia, per farlo eccitare.
La mia idea sembrò funzionare, perché un attimo dopo il biondo si morse il labbro con forza, osservandomi con insistenza.
Non sbatteva le palpebre, non distoglieva gli occhi da me. Quel suo comportamento mi faceva sentire speciale, unica.
Risi leggermente e lui sorrise.
"Perché ridi?" mi chiese accarezzandomi i fianchi da sotto la maglietta.
"Perché mi osservi come se fossi la prima ragazza che vedi" risposi avvicinandomi alle sue labbra ma senza baciarle.
"Sei la prima ragazza che vedo che riesce a vedere me, quindi voglio osservare ogni tuo singolo dettaglio" aggiunse sporgendosi verso di me per far collidere le nostre labbra vogliose.
Ma io mi ritrassi, lasciandolo di stucco.
"Sei una stronza" sussurrò sorridendo, per poi mettermi una mano sulla schiena e spingermi verso di lui.
Quel bacio fu ricco di emozioni, di gemiti, di palpitazioni.
Avevo voglia di farlo mio, come lui aveva voglia di farmi sua.
Siccome, a causa del suo segreto, non aveva mai avuto relazioni con una ragazza, gli chiesi se avesse paura.
"No, paura no, solo un po' agitato. Ma è normale no?"
", è più che normale essere agitati" risposi per tranquillizzarlo.
Justin fece un respiro profondo e con concentrazione e un leggero rossore sul viso, mi sfilò la maglietta lentamente, lasciando che cadesse ai lati del letto.
Feci esattamente lo stesso con la sua, dopo di che gli baciai l'addome, più scolpito che mai.
Quel fisico marmoreo mi bloccò il respiro per un istante.
"Ti piace?" domandò accarezzandomi i capelli.
Annuii soltanto, avvicinandomi sempre di più ai jeans. Li sbottonai con decisione, guardando le sue iridi color miele, e li abbassai.
"Sei davvero bellissimo, Justin" sussurrai tornando a squadrarlo da capo a piedi.
Accennò un sorriso e scosse la testa, negando.
"Tu lo sei Claire" replicò, mettendosi sopra al mio corpo.
Appoggiò una mano sopra al mio collo e la fece discendere piano verso il seno, ancora coperto.
Inarcai la schiena quando capii che voleva togliermi il reggiseno, e lo lasciai fare.
Non provavo vergogna, ne paura, ne nient'altro. Il modo in cui mi sfiorava mi faceva impazzire, tanto che iniziai a sospettare che non fosse la sua prima relazione.
Scacciai quel pensiero appena sentii le sue mani scendere sul ventre e abbassarmi i leggins neri.
Justin deglutí, forse a corto di saliva e fissò lo sguardo sui miei seni.
"Sono di tuo gradimento?" chiesi in tono civettuolo mettendolo alle strette.
"Oh si, cazzo, sono wow" rispose facendomi scoppiare a ridere.
Gli presi il viso fra le mani e lo baciai dolcemente. "Sei uno scemo" sussurrai sulle sue labbra, respirando il suo odore.

In pochi minuti ci ritrovammo privi di indumenti. I nostri corpi, uno sopra all'altro, aspettavano solo di unirsi.
"Tranquillo" sussurrai accarezzando gli la schiena.
Con uno sguardo mi fece capire che era pronto. In pochi secondi lo sentii entrare dentro di me, e il piacere iniziale fu tale da farmi stringere la mani alle lenzuola con una forza cosí grande che sentii le unghie perforarmi i palmi.
Lasciai che un gemito uscisse dalle mie labbra, nel momento in cui il suo bacino cominciò ad aumentare i movimenti e strusciarsi con foga sul mio.
Per essere la prima volta sai bene come muoverti, pensai.
Ansimava, soffiava, sudava e il tuo lo rendeva così arrapante ed eccitante da farmene volere ancora e ancora.
I suoi capelli biondi mi solleticavano il viso, una sua mano mi stringeva con energia il sedere e l'altra era intrecciata alla mio palmo sinistro.
Una spinta, un'altra, un'altra...
Ero in tilt, in confusione totale, la mia testa non pensava ad altro che a lui, i miei occhi non vedevano altro che i suoi.
Sentivo i nostri battiti accelerati e l'adrenalina crescere a dismisura.
Finalmente, dopo circa una ventina di minuti, entrambi rangiungemmo l'apice del piacere. Mi morsi il labbro per non urlare e mi rilassai appena lo sentii uscire.
Voltai il viso verso di lui, che nel frattempo mi si era sdraiato accanto e gli accarezzai una guancia.
"È stato forte" sussurrai con ancora la voglia nella voce.
"Puoi dirlo. Ma... prendi la pillola vero?" domandò.
Sorrisi a quella sciocca domanda e d annuii.
Lo baciai con immensa felicità e, prima che uno dei miei genitori mi beccasse di nuovo nuda nel mio letto, mi alzai e mi diressi verso il bagno.
Vidi Justin seguirmi e lo guardai con aria interrogativa.
"Non vorrai lasciarmi da solo in camera tua?!" disse in tono malizioso avvicinandosi a me. "Nessuno può vedermi, lo sai, quindi... Non penso sia un problema se facciamo la doccia insieme"
In fin dei conti che male c'era?

Nessuno può vedermi.
E se d'ora in poi le cose cambiassero?

My Essence || J.B. {Conclusa} Where stories live. Discover now