6. Un minuto di perfezione

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Ho chiesto a Tyler se era un artista.
Tyler si è stretto nelle spalle e mi ha mostrato come i cinque pali eretti erano più larghi alla base. Tyler mi ha mostrato la linea che aveva tracciato nella sabbia e come usava la linea per calibrare l'ombra proiettata si ciascuno.
Certe volte ti svegli e hai bisogno di chiedere dove sei.
Quello che Tyler aveva creato era l'ombra di una mano gigante. Ora le dita erano da Nosferatu, tanto erano lunghe, e il pollice era troppo corto, ma lui mi ha spiegato come alle quattro e mezzo in punto la mano era perfetta. L'ombra di una mano gigante era perfetta per un solo minuto e per un minuto perfetto Tyler si era seduto nel palmo di una perfezione che lui stesso aveva creato.
Ti svegli e non sei da nessuna parte.
Un minuto era abbastanza, ha detto Tyler, c'era da lavorare duro per ottenerlo, ma un minuto di perfezione valeva la fatica. Un momento era il massimo che ci si poteva aspettare dalla perfezione.

(Fight Club, Chuck Palahniuk)


Nota:
Cosa si può dire di un passo così magnifico, più perfetto del concetto stesso che vuole esprimere? Nulla, rischieremmo solo di scalfirlo. Ma ricordate: il diavolo è nei dettagli, e qui di impronte ne ha lasciate addirittura due.

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