28. Cacature di mosca

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«... Siamo cacature di mosca, Silver, e non contiamo niente. Sì, è vero, tanto vale mettere fine a questa miseria, forse è la cosa più ragionevole. Non c'è nessuno motivo per trattenersi più a lungo in questo mondo. Un essere umano come me è del tutto superfluo, Silver. Del tutto superfluo.»
«Non a bordo del Walrus» risposi. «Nessuna nave ha mai avuto un capitano migliore.»
«Il Walrus può andarsene all'inferno, per quel che mi riguarda» gridò. «Una cassa da morto, ecco cos'è, una congrega di sibariti che non pensano che al loro vantaggio. Nient'altro.»
Vuotò il suo bicchiere tutto d'un fiato.
«Siete un brav'uomo, Silver» disse asciugandosi le labbra. «Come diavolo fate a reggere? Cos'è che vi fa andare avanti? Non vi rompete la testa chiedendovi a cosa serve?»
«No» risposi.
«Perché no? Perché non bevete rum come tutti noi? Perché non rimuginate?»
«Chi lo sa!» risposi con una risata, nonostante tutto. «Forse perché altrimenti impazzirei.»
Flint mi guardava senza capire.
«Come voi» aggiunsi, per amor di precisione. Poi mi alzai e me ne andai. Un mese dopo Flint era morto. Non è stato per niente dimenticato, e il più gran risultato della sua vita è stato guadagnarsi la posterità. Come me. Perché in questo aveva ragione, dopo tutto: una vita che non sopravviva alla propria morte, in un modo o nell'altro, sulle pagine di un libro o sulla bocca della gente, non è che una cacatura di mosca.

(La vera storia del pirata Long John Silver, Björn Larsson)

Passi che val la pena di leggere - [4/8]Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang