17. I sogni dei partigiani

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I sogni dei partigiani sono rari e corti, sogni nati dalle notti di fame, legati alla storia del cibo sempre poco e da dividere in tanti: sogni di pezzi di pane morsicati e poi chiusi in un cassetto. I cani randagi devono fare sogni simili, d'ossa rosicchiate nascoste sotto terra. Solo quando lo stomaco è pieno, il fuoco acceso, e non s'è camminato troppo durante il giorno, ci si può permettere di sognare una donna nuda e ci si sveglia al mattino sgombri e spumanti, con una letizia come d'ancore salpate.

(Il sentiero dei nidi di ragno, Italo Calvino)


Nota:
Ogni tanto un italiano. E che, italiano.
Sembra quasi di averli davanti, di poterli toccare, i sogni di questi partigiani.
Sul «letizia come d'ancore salpate» m'è - quasi - scesa una lacrima.
(Dedicato a una scrittrice delicatissima)


Passi che val la pena di leggere - [4/8]Where stories live. Discover now