31. Restammo così, in silenzio, guardando altrove.

120 17 22
                                    

Tacque. Le mie labbra si appoggiarono alla sua bocca. La mia lingua trovò nella sua parole che non sarebbero mai state dette. Il vassoio cadde a terra. Sentii rompersi le tazze sulle mattonelle. Con le unghie mi graffiò la schiena. Penetrandola, fui sul punto di raggiungere l'orgasmo. Il suo sesso era caldo come le lacrime che le scivolavano sulle guance.
Facemmo l'amore come se fosse stata la prima volta. Con pudore. Con passione. E senza preconcetti. Le sue occhiaie sparirono. Mi lasciai cadere sul fianco. Mi guardò un attimo e fu sul punto di dirmi qualcosa. Invece, sorrise. Un sorriso dolce, e neppure io seppi cosa dire. Restammo così, in silenzio, guardando altrove. Già alla ricerca, ognuno per conto suo, di una possibile felicità. Quando la lasciai, era solo una puttana. E io, come sempre, nient'altro che uno sbirro.
E, senza dubbio, ciò che mi aspettava fuori dalla porta era la schifezza del mondo.

(Casino totale, Jean Claude Izzo)

Passi che val la pena di leggere - [4/8]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora