47. Un pezzo di realtà

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Eccoci, era il momento. Dovevo salire su quel cazzo di ring e dimostrare una volta per tutte che ero davvero il più forte, che non era solo una fantasia, che non ero solo una leggenda, ma ero di carne e ossa, muscoli e velocità, e le avrei suonate di santa ragione a quel sordomuto che veniva dal mondo là fuori, e sarebbe stato un po' come suonarle a Beethoven, e alla signora Poli, e alla mamma, e a tutti i pugili, e al mondo intero, e una volta tanto sarebbe stato davvero chiaro a tutti che c'era un pezzo di realtà, quadrato e con le corde, dove davvero ero un fenomeno.

(Boxe, da Pugni, Pietro Grossi)

Passi che val la pena di leggere - [4/8]Where stories live. Discover now