Capitolo 11

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Eren's pov

Aspetto con ansia il risveglio della ragazza.
Intanto,l'ho legata al letto con del nastro adesivo , ai polsi e alle caviglie , in modo tale che non mi scappi , quando comincerò a torturarla .
L'ho spogliata , rimanendole l'intimo ... odio vedere le ragazze completamente nude .
Ho avuto anche il tempo di cacciare la roba fuori dallo zaino , quella che userò per "giocare" con lei.
Una piccola motosega , delle pinze , un ago ed un filo massiccio ;  se oppone resistenza , ho sempre il  coltellino svizzero sempre a portata di mano nella tasca del mio pantalone .
Ho posizionato tutti gli oggetti sul comodino, facendo scivolare sul suolo la lampada che si è frantumata in mille piccoli pezzettini , e mi sono messo sulla sedia , a gambe accavallate mentre gioco con un libro preso a caso nella libreria, per ammazzare il tempo.
Fischietto, sfogliando svogliatamente le pagine, ma mi fermo, sentendo dei mugolii provenire dalla ragazza stesa sul letto .
Tiro su un angolo della bocca ,alzandomi dalla sedia e pescando il coltellino nella tasca , e mi avvicino lentamente a lei . Solo quando nota una figura spostarsi nella stanza , dopo essersi svegliata per bene , incomincia ad agitarsi ma rimane ferma , capendo che è legata.

-chi sei tu ?-
Balbetta e sgrana gli occhi ,intravedendo l'arma tra le mie mani.
-che vuoi farmi ?-
Piccole lacrime incominciano a scorrere sulle sue guance già leggermente arrossate .
Roteo gli occhi al cielo , sbuffando.
-siete noiosi . Fate sempre le solite domande .-
Le lego un bavaglio sulla bocca ,in modo tale da impedirle di urlare.
Incomincia a dimenarsi, ancora, e cerca di districarsi dalla presa dello scotch .
Scavo con il coltellino nella sua coscia,facendole strozzare un  verso nella stoffa,  e inarca la schiena,sgranando gli occhi grondanti di lacrime.

-se fai la brava bambina ti dó tante caramelle buone.-

Ridacchio, afferrando la pinza dal comodino ed aprendola proprio davanti alle dita del suo piede.
Scuote la testa come se avesse già intuito cosa vorrei fare .
Ignoro i suoi mugolii e le sue proteste , sovrastandole con una canzone improvvisata .
Stringo la presa sul suo alluce e lo spezzo, inclinando l'arnese .
Il dito penzola di lato, pieno di sangue. Passo alle altre dita , spezzandole una ad una tanto che la ragazza si dimena , senza risultati.
Poso le pinze piene di sostanza cremisi sul comodino   ed artiglio la motosega ,azionando il piccolo bottoncino di lato . Scuote la testa , allungando il collo , e sospiro .

-sei un osso duro, eh ?-
Le abbasso gli slip e stringe le gambe , mentre reprimo un'espressione disgustata alla vista della sua intimità. Inserisco la punta dell'oggetto dentro, incominciando a lacerare le sue pareti interne , macchiando di sangue le coperte sotto di lei.
I suoi versi di dolore sono attenuati dalla stoffa , stringe i pugni e continua a piangere , bagnando la pelle nuda .
Avanzo con la motosega , arrivando fino al suo ombelico , scuotendola quando noto che non ce la fa ad andare oltre . Ha la metà del corpo lacerata .
Arrivo al suo collo, vedendola che mi guarda con occhi pieni di paura,  mentre respira con affanno .
Il busto va su e giù molto velocemente. Stringe, con la poca forza rimasta,  i pugni  e dalla bocca comincia a colare del  sangue .

-Stanotte niente passeggiate in riva dei ruscelli. Ti guardo col sangue negli occhi e in mano ho due coltelli.
Spengo le luci così non ricuci più i brandelli e , anche se mi disprezzi, io ti faccio a pezzi.
Un bacio Sally. - canticchio al suo orecchio, prima di dividere a metà la sua testa.
Il sangue schizza velocemente sul muro, poi sulla mia faccia .
Lancio via la motosega , respirando a fatica come se avessi trattenuto il fiato fino ad adesso, e mi accerto che la ragazza sia morta , proseguendo poi con il mio lavoro.

Che peccato sia morta così presto.
Penso, tirando fuori gli organi uno per uno  e lanciandoli a terra , impregnando anche il parquet .
Sospiro, arrivando al cuore.
Lo strappo via con violenza , a mani nude , facendo schizzare altro sangue , e lo osservo attentamente.

-Tsk... ci tenevi così tanto a quel nano ?- lancio via l'organo ,guardandola come se potesse rispondermi.
È divisa del tutto a metà, con ancora delle gocce di sangue che scorrono dalle ferite .
Taglio il nastro adesivo e la adagio sul letto, strappando il cuscino per tirare fuori le piume che successivamente uso per imbottire il corpo della ragazza .
Afferro ago e filo e finisco la mia opera cucendo le due parti , per poi avvolgerla nelle coperte.

Spazioautrice
Premetto che la canzone non l'ho inventata io, ma é la canzone di Nitro:"Jack e Sally."

E... nulla , spero che vi sia piaciuta la morte di Petra ewe
Fatemi sapere  , con i vostri commenti e.e

Il rumore dell'umoreWhere stories live. Discover now