Capitolo 30

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Levi's pov

Afferro un paio di manette, che mi porto sempre dietro per sicurezza , e le incastro ai polsi del ragazzo .

-Sono così pericoloso , quando do di matto ?-
Mi chiede retoricamente mentre lo tiro su per il colletto.
Roteo gli occhi , non volendo rispondere alla sua domanda , lo strattono fuori , chiudendo poi la porta dello stanzino alle mie spalle.
Alcuni medici di passaggio si fermano a guardarci.
Poi, uno di loro, raccogliendo un po' di coraggio , si avvicina a noi.
Fa scorrere lo sguardo da me , arriva ad Eren con vari lividi sulla faccia , labbro gonfio, un occhio nero e , secondo me , pure qualche costola fracassata , poi guarda le manette , soffermandosi per poco sul grigio del metallo.

-Serve aiuto ?-
Sussurra in modo basso.
Tortura il camice bianco con le mani e sposta lo sguardo sul suolo.

-No.-
Faccio per andarmene .
Lui annuisce , prendendo posto vicino al collega per potersene andare .
Mi fermo.
-Anzi.-
Mi volto verso lui, che saltella sul posto. Spaventato, si volta.

-Sì ?-
Balbetta, stringendo il braccio al povero compagno di turno.

-Dov'è la stanza di Hanji Zoe ?-
Rizza la schiena , quando sente il nome.

-Io...-
Stacca la presa da braccio del compagno e fruga tra le tasche della divisa , tirando fuori un biglietto bianco.
Lo legge e ripone giù le mani per potermi guardare.
-Stanza 36. Secondo piano.-

Assottiglio le palpebre e mugugno:-Grazie'-
Lo sento deglutire da qui, mentre ripone nella tasca il bigliettino su cui c'è scritto il nome della stanza.

-Posso andare ?-
L'amico , rassegnato , ed anche un po' spaventato, lo trascina via.

-Fatene parola , di ciò che avete visto, e vi verrò a trovare nelle vostre case.-
Si immobilizzano e , dopo svariati secondi, corrono via spaventati entrambi.
Sospiro .
Eren al mio fianco ridacchia e basta un'occhiata per zittirlo.
Lo trascino verso l'ascensore , posto sul fondo del corridoio dalle pareti completamente bianche, e premo il bottoncino metallizzato con sopra scritto il numero del piano.
Le porte si aprono ed entriamo dentro la scatola di ferro.
Le poche persone che ci sono , guardano noi .
Altre , invece , si premono con la schiena alle pareti per allontanarsi.
Non capisco perché hanno paura di noi. Non stiamo facendo nemmeno niente.
Sarà forse per le macchie di sangue sui nostri vestiti ? Nah.
Oppure per colpa di Eren ? Probabilmente, sì.
Faccio finta di nulla, sennò potrei dare di matto qui dentro.
Quando le porte dell'ascensore si aprono, sguscio fuori alla ricerca della stanza .
La trovo a pochi passi.
Apro velocemente la porta , senza esitare nemmeno un po'.
Sono troppo preoccupato per la mia collega.
La stanza , anch'essa rigorosamente bianca , presenta un lettino in ferro battuto, con le coperte dello stesso colore della parete , una finestra ed un comodino.
Per fortuna che c'è solo lei in stanza, avrei avuto altri sguardi addosso.

Faccio saettare subito lo sguardo sul lettino, dove c'è Hanji.
Ha gli occhi chiusi e la faccia bianca, per la troppa perdita di sangue.
Il braccio le manca .
Eren , al mio fianco, deglutisce.
-Io non volevo...mi dispiace.-

-L'hai fatto, moccioso. Inutile che ti discolpi -
Mi avvicino al lettino e controllo meglio le condizioni della donna.
Ha una flebo attaccata al braccio, che gli permette di far scorrere il sangue all'interno del suo corpo.
Altre ventose attaccate dappertutto per aiutarla a recuperare le forze .

Hanji è un osso duro e sono sicuro che , tra qualche settimana, si sentirà molto meglio.

La porta della stanza si apre . Sulla soglia c'è un medico che raggiunge molto velocemente entrambi.
Da un'occhiata veloce alla cartella clinica che ha tra le mani.

-È troppo grave ?-
Gli chiedo io.
Rotea lo sguardo verso di me e sospira :-Non è molto grave , ma ha perso molto sangue . La dovremmo tenere sotto osservazione per un po' di tempo.-

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