Capitolo 45

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Levi s pov

Riapro lentamente gli occhi, ritrovandomi in una camera bianca . Sposto lo sguardo, sul mio braccio...sul mio corpo.
Tante ventose , ed aghi, sono applicati sulla mia pelle.
Sento gli occhi farsi pesanti ed un 'improvvisa sonnolenza prende possesso del mio corpo.
I miei ricordi si sono fermati a quando Kenny mi ha picchiato in quel capannone , in mezzo ad una discarica puzzolente.
L'atroce dolore che ho provato quando hanno inveito sul mio corpo.
Non ricordo ciò che è successo dopo.
Abbandono la testa sul cuscino, fissando il soffitto anch'esso bianco immacolato.
Il ticchettio, della macchina a cui è collegato il respiratorie alla mia bocca , si espande per tutta la stanza rendendo la situazione più fastidiosa di quello che già non è, ma mi permette di respirare. Cerco di alzarmi .
Non ce la faccio a stare steso sul letto. Mugolo, addolorato, sentendo tutte le ossa scricchiolare mentre ricado sul letto , nuovamente in posizione supina . Fisso ancora una volta il soffitto. Sospiro.
Chissà che fine avranno fatto gli altri . Hanji...Erwin...
Eren...
Spero solo che quel bastardo non l'abbia ucciso.
Il mio stomaco si ingarbuglia su se stesso.
Prendo un profondo respiro.
Poggio le mani ai lati del lettino, stringendo le sbarre di ferro, e tanto ancora una volta ad alzarmi dal letto. Ignoro il dolore che pare bruciare ogni singola particella del mio corpo.
Riesco a tirarmi su, mettendomi seduto sul materasso scomodo di un inutile lettino d'ospedale.
Guardo le braccia e , con una mossa veloce , tiro via quegli aggeggi infernali , facendo guizzare fuori un po' di liquido che stava nelle flebo.
La schiena mi scricchiola.
Mi stiracchio, alzando le braccia al cielo e chiudendo gli occhi, nel vano tentativo di fermare il dolore ai miei arti.
Poggio una mano sulla sbarra destra ed allungo una gamba fuori dal materasso, poggiando poi il piede a terra .
Una volta tirato completamente su, mi sostengo al muro per poter strisciare a piedi nudi verso la porta della stanza ed aprirla con una mano.
Solo ora noto di essere vestito solo con una vestaglia bianca , come quelle che danno negli ospedali.
Mi sbilancio in avanti, barcollando ma non perdendo l'equilibrio, fuori dalla porta e do una fugace occhiata al corridoio buio .
È vuoto.
Non c'è nemmeno un infermiere che passeggia con qualche foglio , o cartella clinica , tra le mani.
Schiaccio la spalla destra al muro; un brivido percorre la mia spina dorsale a causa dell'oggetto freddo, quasi congelato.
Mi trascino verso la fine del corridoio dove c'è una porta in ferro dalle finestrelle trasparenti.
Non si vede nulla , visto che oltre quella porta è ancora più buio.
Non c'è nessun rumore , a parte quello dei miei piedi nudi che si trascinano verso la porta.

Eren's pov

Il risveglio più traumatico della mia vita . Quando una Hanji selvatica ti urla contro che devi svegliarti.
Sobbalzo dal letto, con il respiro affannato ed il cuore che batte a mille , aprendo di scatto gli occhi.
Non c'è Hanji...a dire il vero, non sono nemmeno a casa sua .
Sembra una stanza d'ospedale...abbastanza spoglia , con un solo comodino , un solo letto ed una grande finestra che fa filtrare i deboli raggi lunari.
Mi alzo da letto, sospirando, e corro verso la porta.
Uscito fuori dalla stanza , sul fondo del corridoio , vi è quella che sembrerebbe un'uscita secondaria .
Mi avvicino alla porta in fero battuto, spiando dapprima in una delle finestrelle. Ma ... quello che vedo è solo il buio più assoluto , come se ci fosse un baratro nero all'interno dell'ospedale. Poggio la mano sulla maniglia della porta , con il cuore a mille e la paura di ciò che potrei trovare dall'altra parte, ed apro la porta di scatto poi qualcosa che cade addosso a me , stendendomi sul suolo .

#spazioautrice

Visto che non volevo lasciarvi senza capitolo , eccolo qui ! °^°
Mi raccomando.
Commentate e mettete un like . Non fa maleh .
Vi lascio con questa immagine.

Il rumore dell'umoreTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang