Capitolo 16

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Levi pov's

Ringhio dalla rabbia e lo afferro per le spalle, tirandolo verso di me e stringendo la presa con le mani.
-Cosa cazzo stai dicendo , psicopatico di merda ?-
Tira su un angolo della bocca.
Una bocca grondante di rosso cremisi , causato dal mio pugno.
-Sto solo dicendo che sono innamorato di te , Levi Ackerman-
Spalanco ancora una volta gli occhi, aprendo appena la bocca che vorrebbe lasciare un grido ma tutto ciò che rilascia è un debole, quasi inudibile , verso di sorpresa.
Scendo da dosso a lui, sistemandomi l'abito.
-Tu sei fuori !-
-mi hai mandato tu fuori di testa , mio adorato Levi .-
Ridacchia, rimandendo fermo con le braccia e non opponendo resistenza, dato che è ancora legato alla sedia con le corde.
-Smettila di ripetere il mio nome !-
Urlo, poggiando le mani fra i miei capelli, li stringo e li tiro verso l'alto , strizzando gli occhi nella speranza che tutto questo sia solo un fottuto sogno.
Il ragazzo sospira .
-Ti ho osservato per tanto tempo...Seguito, ed ammazzare persone sembrava l'unico modo per attirare la tua attenzione .-Ringhia, accentuando le ultime parole , e stringe la presa sulle corde che provocano un rumore quasi silenzioso -...Ti ho osservato , mentre ritornavi da lavoro...ma non ho mai avuto l'occasione di sapere dove abitavi.- chiude gli occhi ed inclina la testa all'indietro.- l'occasione è arrivata pochi giorni fa .- la sua voce si fa man mano ovattata , debole.
Il fianco continua a sanguinare .
Passano un paio di minuti, che sembrano durare un'eternità , dove non parla. Gli vado vicino, guardandolo.
Ha gli occhi chiusi ed all'angolo della bocca sgorga un po' di sangue .
Taglio le corde e lo prendo, andandolo ad adagiare sul divano .
Gli scosto i capelli e poggio due dita sul suo polso, per poter controllare i battiti del suo cuore .
Sono molto deboli .
Lo guardo ancora una volta .
Ha la pelle più chiara.
Proprio adesso potrei colpirlo e farla finita , rivendicando così la mia adorata Petra.
Che dico !
Solo un senza palle colpirebbe alle spalle di qualcuno più debole.

Eren's pov

Riapro lentamente gli occhi, che non ne volevano sapere di aprirsi. Respiro debolmente, aiutato da uno strano macchinario posto sulla mia bocca . Vedo tutto offuscato e , tenendo gli occhi aperti , riesco a distinguere qualcosa .
Le immagini ,di cose intorno a me, si fanno più nitide ; la parete bianca del soffitto , solo questo sono riuscito ad adocchiare , per adesso .

Le immagini, le parole , le situazioni nella mia testa si stanno chiarendo man mano

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Le immagini, le parole , le situazioni nella mia testa si stanno chiarendo man mano. Continuo a guardarmi intorno e finalmente riconosco l'ambiente in cui mi trovo : sembra una stanza d'ospedale. Un ronzio arriva alle mie orecchie , proviene dall'altra stanza . E , grazie alla porta semi trasparente , posso distinguere due ombre parlare animatamente . Una molto bassa e l'altra , alta , che sembra avere una coda di cavallo alta. Mugugno, cercando di alzarmi dal letto , ma sembra che il mio corpo si sia paralizzato .
Il fianco mi brucia tantissimo e non riesco nemmeno a muovere le mani per controllare cosa mi è successo . Riesco solo a tirarmi su , senza l'ausilio delle mani, e ad appoggiare la schiena sui cuscini dietro di me. La porta si spalanca di scatto , andando a sbattere vicino al muro, quasi rompendolo. Sulla soglia di essa , appare una donna dai capelli castani raccolti alti.
Porta gli occhiali sul naso e mi raggiunge a grandi passi . Ho paura di quello che potrebbe farmi , forse a causa del sorriso inquietante che ha stampato sul volto, quindi scivolo di più vicino al muro . Il cuore mi batte all'impazzata nel petto , cerco di calmarlo riuscendo a muovere una mano per potermela portare sul petto. Ho tanta paura. Chi è questa donna ? Per un minuto interminabile, continua a fissarmi ... poi , afferra una sedia e si siede , guardandomi con gli occhi sgranati dalla meraviglia, come se fossi chissà che , con i gomiti sulle ginocchia mentre la testa la ha appoggiata sulle mani chiuse a pugno sotto il mento .
-Chi sei ?-
Balbetto.
-Le domande dopo , Eren.
Devo farti alcune domande a te .-
Annuisco e sospiro.
-Bene.- si mette comoda sulla sedia , passandosi la mano sulle braccia coperte da un maglioncino invernale. -Ricordi qualcosa di quello che è successo recentemente ?- fruga nelle tasche e tira fuori un foglietto con una penna.
Scuoto la testa :-Cosa dovrei ricordare ?- inclino la testa mentre lei si passa la penna sul labbro, mugugnando.
-Omicidi di vario genere. Il nome Petra Ral non ti dice nulla ?- la guardo piú confuso di prima. Sospira e cambia domanda :-Persone morte ... Non ricordi nemmeno il nome Levi Ackerman ?- mi massaggio una tempia con la mano, cercando di ricordare . Levi... la mia mente fa un replay di tutto ; occhi azzurri, freddi e taglienti come le lame di un rasoio, capelli neri come la notte ed espressione permanentemente imbronciata . Mi ritrovo subito ad arrossire e nascondo la testa sotto le coperte . -È l'uomo che mi piace .- borbotto ancora un po' frastornato . Abbasso appena le coperte, guardandola con la coda dell'occhio. Lei sospira e si alza , chinandosi appena :-Grazie del tuo aiuto. Rimettiti presto . -Si volta e va vicino alla porta , aprendola e sgusciando fuori .

Il rumore dell'umoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora