Capitolo 12

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Lascio il corpo lì , avvolto nelle
coperte , in modo accurato.
Faccio un giro della stanza , ispezionando ogni angolo , anche quello più nascosto.
Qualcosa attira la mia attenzione.
Qualcosa che brilla , risaltando ai miei occhi, sotto il raggio della luce proveniente dalla mia torcia.
Mi avvicino ,spostando gli oggetti che ne ostacolano la vista , e prendo il paio di chiavi tra le mani.
Punto la luce sul pezzo di metallo, dove sopra c'è inciso un numero , affiancato alla scritta :"riserva."'.
Mugugno, pensando a cosa servirebbero quelle chiavi, poi arrivo alla soluzione : ogni appartamento , in questo palazzo, è numerato.
Esco fuori dalla stanza .
Davanti,mi si presenta un piccolo salone composto da : due divani neri, un tavolino di vetro , TV al plasma posta di fronte ai divani, libreria con vari libri , mentre le pareti sono colorate di un insolito color bianco. Strano per una ragazza che sembrava così vivace .
Alzo le spalle e mi dirigo verso l'altra porta , in legno, che sicuramente dovrebbe costituire l'entrata principale .
Esco.
Cerco con gli occhi l'appartamento dello stesso numero inciso sulle chiavi tra le mie mani.
Non faccio fatica a trovarlo, dato che si trova a fianco a quello della ragazza dai capelli arancioni.
Inserisco la chiave nella toppa, che scivola facilmente, e apro lentamente la porta.
Subito l'odore di chiuso giunge alle mie narici.
Pare che sia disabitato .
L'ambiente è scuro, e le finestre chiuse non aiutano molto la mia vista .
Poggio le mani sul muro, cercando l'interruttore , mentre un sibilo giunge alle mie orecchie dopo di che qualcosa di molto ... grosso e ... viscido si attacca alla mia gamba . La scuoto energicamente , riuscendolo a staccare ma di poco, ed accendo la luce , rivelando la figura di un serpente , dalle grandi dimensioni, ancora attaccato alla mia gamba.
Non ci penso due volte ad afferrare il mio coltellino ed a lanciarlo nel cranio nel rettile , facendolo cadere semi morente sul suolo.
Avanzo , ispezionando la casa e notando, con non molta meraviglia, che la casa appartiene a Levi ... Ackerman.
Difatti , sul muro, ci sono le stesse foto che ha la ragazza nella sua stanza.
Esco fuori dall'appartamento, facendo attenzione a vedere che nessuno fosse nei paraggi , e ritorno nell'altro appartamento , raccogliendo il cadavere , avvolto nelle coperte, per poi portarlo nell'appartamento dell'agente, richiudendomi la porta alle spalle .
Menomale che ho recuperato lo zaino con tutti gli attrezzi , prima di ritornare qui.
Faccio un giro completo della casa , lasciando cadere sul suolo il cadavere , che produce un leggero tonfo perché è vuoto , e lo trascino.
Apro la prima porta che si rivela essere una stanza da letto.
Finestra attaccata sotto il letto matrimoniale con coperte dai mille motivi a scacchi , bianchi e neri, un tappeto proprio davanti alla porta , l'armadio grande che costeggia dall'altra parte del muro.

Lancio il cadavere sul letto, non curante nemmeno di metterlo dritto, e mi affretto a raggiungere l'uscita della camera , ma un altro sibilo giunge alle mie orecchie.
Ha lo zoo questo tizio in casa sua ?
Roteo gli occhi al cielo, mentre un'altra coda si fa spazio davanti a me .
Afferro la motosega nello zaino, accendendola , notando che il rettile ha già fatto un balzo verso di me , per poi spalancare le fauci.
Posiziono la motosega tra noi due e lo divido in due; il sangue macchia di poco anche i muri del corridoio.

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Levi's pov

É da una settimana a questa parte che Petra non mi fa più visita.
Forse , magari , le sarà successo qualcosa.
Sfortunatamente, ancora devo uscire dall'ospedale... mi vogliono tenere sotto osservazione un altro po', hanno detto. Questione di giorni, almeno spero.
Penso, con un cipiglio disegnato sul volto, mentre mangio l'ennesimo piatto di quella melma schifosa che danno negli ospedali.
L'ho sempre odiata , ma Hanji mi costringe a farlo.

-Un Ultimo boccone.-
Mi incita la castana con un sorriso materno stampato su quella faccia da idiota che ha.

-Non sono un fottuto moccioso.-
Borbotto, riponendo il cucchiaio nel piatto, e bevo un sorso dal bicchiere preso sul comò, di fianco al letto.
La mia gola subito si rinvigorisce, quando l'acqua tiepida lava via il saporaccio della zuppa .

-L'altezza è quella.-
Sussurra lei, quasi come se non volesse farsi sentire , portando una mano sulle labbra e sedendosi comodamente sulla sedia bianca in plastica.
La fulmino con un'occhiataccia e faccio finta che non abbia sentito nulla; le sue parole mi scivolano addosso come l'acqua.

-a proposito, hai visto Petra in questi giorni ?-
Le sussurro , inclinando un sopracciglio e poggiando via il bicchiere di plastica.
Scuote energicamente la testa e borbotta un "no." .
Sospiro, poggiando la schiena vicino al cuscino, precedentemente sistemato da lei.
Strano.
Molto strano.
Com'è lei , non avrebbe esitato a farmi visita tutti i giorni di fila.

[...]

I giorni passano subito e , quando i dottori annunciano che posso andarmene da quel buco di posto, sono più che felice.
Non vedo l'ora di tornare a casa , e abbracciare la mia dolce Petra , che mi è mancata tantissimo in questi giorni.
Preparo la borsa , componendo il numero della Quattrocchi mentre metto il vivavoce.
Nemmeno il tempo di farla parlare , che subito le dico:-Quattrocchi, vienimi a prendere .-
Stacco la chiamata, senza darle il tempo di darmi una risposta , ed esco dalla struttura .
Respiro a pieni polmoni l'aria pulita , mentre una macchina costeggia davanti a me ed il finestrino si abbassa , rivelando la faccia della castana.

-Non mi hai dato nemmeno il tempo di parlare.-
Borbotta, facendo la finta imbronciata , roteo gli occhi e salgo.

-portami a casa. Ho bisogno di una doccia urgente .-
Ridacchia , accelerando .

-sei proprio impaziente.-
Sbuffo.

Appena mi fa scendere e mi saluta , salgo sopra ed apro la porta dell'appartamento.
Capisco subito che c'è qualcosa che non va, a parte l'odore che è molto strano.
Sposto lo sguardo sul suolo.
Macchie di sangue sparse dappertutto.
Cammino a testa bassa , incupendomi ad ogni passo .
C'è il cadavere del mio serpente .
Avanzo.
Trovo un altro cadavere, quello del pitone . Le impronte di sangue sembrano proseguire fino alla mia camera da letto. Mi fermo, deglutendo un paio di volte , con la mano poggiata sulla maniglia della porta e il cuore in gola.
Apro, trovando un fagotto sul letto .
Mi avvicino velocemente e lo scopro, togliendo le coperte.
Per poco non mi lascio cadere , ad occhi spalancati, vedendo il cadavere di Petra .
Svolazza un bigliettino bianco, che raccolgo tra le mani e lo leggo :"ci si rivede, bella scopata."

Spazioautrice
Ed eccovi qui un altro capitolo ^^... molto probabilmente , dopodomani non potrò pubblicare perché andrò al romix. Chi di voi ? :D

Il rumore dell'umoreWhere stories live. Discover now