Capitolo 49

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Levi's pov

Cammino per un bel pezzo.
Eren , ancora dormiente tra le mie braccia, sta diventando più pesante di quando l'ho preso.
Cerco di non dare troppo nell'occhio , non camminando verso i margini della strada, visto che ho un ragazzo dai vestiti pieni di sangue in braccio , preferirei evitare di farmi vedere ed essere scambiato per un pazzo .
Avvisto un motel in lontananza . Dalle luci accecanti di cui è composta l'insegna può essere notato anche in Alaska.
Poggio Eren sul suolo, facendo aderire la sua schiena alla corteccia di un albero di passaggio, e prendo un paio di minuti per esaminarlo per bene .
Le chiazze di sangue hanno macchiato la miglia...e ... do uno sguardo ai miei vestiti .
Tolgo il giubbotto di pelle nero che ho e glielo metto , tirando poi su la zip.
Ora mi serve solo un modo per svegliarlo.
Mi chino davanti a lui, faccia e faccia, e gli poggio una mano sulla guancia , accarezzandogliela prima di tirargli alcuni schiaffi leggere .

Mugugna solo ma non si sveglia . -Eren...- sussurro, continuando a schiaffeggiarlo .

-Mamma...-sbava un po'.-...Ci sono i giganti lì fuori...-sussurra , mentre la bava continua a penzolare dalle sue labbra imbrattando anche la mia giacca. Sospiro.
Sento qualcosa battere sulla mia testa. Poggio la mano fra i capelli; è qualcosa di liquido che si aggiunge ad altre mille goccioline.
Non mi ci vuole molto a capire che è in procinto un acquazzone.
Ma è ancora sopportabile , dato che sono fini e poco captabili.
Lui continua a parlare nel sonno:-...e ci sono anche due gatti che stanno scopando.-
Inclina di lato la testa.
Cosa ?
Ridacchio silenziosamente e gli stampo un bacio improvviso sulle labbra, continuando a pronunciare il suo nome fin quando non si sveglia.
Faccio scorrere le mie labbra sulla sua guancia , poi vicino l'orecchio ed infine sul collo, scendendo più in basso.
Il castano scuote la testa e poggia le mani sulla mia faccia , allontanandomi appena mentre riapre lentamente gli occhi .

Poggia i palmi delle mani sulle palpebre, stropicciandole , mugolando assonnato fino a quando non strizza gli occhi e sorride leggermente .

-Buongiorno , bello addormentato .- borbotto io ed una leggera sfumatura di rosso su espande sulle sue guance piene .
Mi rialzo, porgendogli la mano per aiutarlo, e lui, una volta afferrata la mia mano dopo essersi tirato su, si stiracchia facendo scricchiolare tutte le ossa.

-Dove siamo ?- sussurra ancora con voce impastata dal sonno.

-in mezzo al nulla...lontano da tutto e da tutti. Abbandonati da dio.-
Immergo le mani nelle tasche ed inizio a camminare verso il motel, notando la presenza di qualcosa all'interno del pantalone .
Eren si avvicina velocemente a me , affiancandomi.
Tiro fuori una bustina dove c'è un telefono con un bigliettino bianco . La scrittura è quella di Hanji.
Forse l'ha messo in tasca quando abbiamo ucciso Kenny .
Tiro fuori il cellulare e prendo il bigliettino, leggendolo :

"Questo cellulare l'ho messo apposta per le chiamate importanti. Se hai bisogno di spiegazioni , chiamami."

-Cosa c'è scritto ?-
Chiede Eren ed io metto via le cose.
-Dopo te ne parlo. La meta ora è quella.- mi guarda fisso negli occhi, confuso, e faccio un cenno del capo, ammiccando al motel molto distante da noi.
-Almeno per la notte ci fermeremo lì. Poi, chiamerò Hanji per farci venire a prendere . Io non so dove cazzo ci ha portati.-
Guiardo il cielo. Nuvole , che stanno assumendo un colore nero , si stanno espandendo a macchia d'olio :- sbrighiamoci .-

[...]

È inutile dire che , durante tutto il tragitto, abbiamo beccato più acqua che acqua ... da far invidia agli oceani.
Entro nel motel, seguito da Eren, e mi dirigo alla reception dove c'è una simpatica signora più bassa di me.
Che bella cosa.
Ha i capelli bianchi, raccolti in uno chignon ordinato , e molte rughe che fanno sembrare gli occhi chiusi .

-Vorremo una stanza .-
Mi annuisce e mi chiede di firmare , dopo di che mi porge le chiavi della stanza.

-Secondo piano.-
Dice infine.
La ringrazio .
-Non è possibile avere dei vestiti puliti ?- le domando gentilmente e lei mi annuisce.

-Certo che sì . Tra poco le manderò il cameriere nella vostra stanza per portarveli.-

Mi volto, ringraziandola nuovamente , e , con Eren sempre al mio fianco, ci dirigiamo al secondo piano.

-Vatti a fare una dannata doccia che sei pieno di sangue.- borbotto io, componendo il numero di Hanji , mentre starnutisco e sento le guance accaldate.
Andiamo bene.
Mi è venuto pure il raffreddore .
Il ragazzo esegue gli ordini , aprendo l'unica porta della stanza ovvero quella del bagno , e si chiude dentro.
Mi siedo sul letto , matrimoniale , contando gli squilli impaziente.

-Pronto ?-
Cinque squilli dopo, risponde la voce assonnata della bruna.

-Hanji !- sbotto, tossendo.- mi hai mandato a morire ?!-

-oh...Levi ! Mi dispiace moltissimo . Non sapevo che fosse un ospedale psichiatrico ! Me ne sono accorta dopo che i medici hanno cacciato fuori sia me che Erwin.-

-Tsk...in un manicomio ! -

-Dove sei ora ?-

- Sono in un motel ... domattina puoi passarmi a prendere ?-

-Sì. Dopo inviami un messaggio con la strada dove c'è il motel.-

-mh...-

Dopo aver staccato, mi stendo sul letto, continuando a tossire.
Starnutisco una seconda volta .
Bussano alla porta e vado ad aprire: c'è il cameriere.

-Prego , signore.-
Mi porge i vestiti e lo ringrazio , dopo di che chiudo la porta e nel mentre Eren esce da bagno con un asciugamano avvolto in vita .

-Copriti prima di far uscire del sangue dal naso a qualcuno.-
Gli lancio i vestiti e mi dirigo verso il letto, per potermi togliere le scarpe.
Lui si veste .

-Domani viene a prenderci Hanji.- sussurro, avvolgendomi tra le coperte e guardandolo .
Si stende al mio fianco , passandomi le mani fra i capelli , e chiudo gli occhi, godendomi le sue carezze .

-Sei sicuro di star bene ? Sei tutto rosso

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-Sei sicuro di star bene ? Sei tutto rosso.- poggia una mano sulla mia fronte. - Levi, scotti.- tolgo la mano dalla mia fronte e mi volto, dandogli le spalle.

-Cosa vuoi che sia un po' di febbre .- sussurro, socchiudendo gli occhi.-Ora dormi.-
-mh...-si smuove un po' tra le coperte , fino a raggiungermi e cingermi stretto a lui per i fianchi.
-Notte.- mormora , sbadigliando.

[...]

Sento qualcosa di umido scontrarsi con la mia faccia , poi una risata in sottofondo.
Non una risata normare , ma una risata come quella dei bambini piccoli o , peggio ancora, come quelle delle bambole di plastica .
Riapro lentamente gli occhi , mettendo a fuoco la situazione.
Faccio roteare gli occhi , nel buio più totale non riesco a vedere quasi nulla ma riesco a vedere due occhi, rossi con la pupilla simile a quella dei felini, scrutarmi ad un palmo di distanza dalla mia faccia.

#spazioautrice

HO PUBBLICATO LA ERERI DI CUI PARLAVO :D

Il rumore dell'umoreWhere stories live. Discover now