Capitolo 47

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Levi's pov

Vedo il ragazzo che mi guarda con un'espressione sbalordita dipinta sul volto.
Boccheggia varie volte , alla ricerca delle parole da dire.
-Fatti amare ...- mormoro ancora . Almeno per spezzare quel silenzio che si era fatto abbastanza imbarazzante.-...non te ne pentirai.-
Tira su un angolo della bocca . I nostri corpi sono vicinissimi, tanto che riesco a percepire il suo cuore scalpitargli velocemente nel petto.
-Parla. Ti prego. Dimmi qualcosa.- il suo silenzio mi fa preoccupare.
Mi mordo il labbro.-Levi...- riesce a dire solo questo, prima che le mie labbra si fiondano sulle sue labbra .
Mugola sorpreso, spalancando gli occhi e poggiando le mani sul mio petto per potermi scollare da lui.
Mi stacco .
Poggio nuovamente le mani ai lati della sua testa , per poterlo guardare ancora una volta negli occhi.
I colori delle nostre iridi si mischiano di nuovo , creando un miscuglio speciale.
-mi dispiace ...- mormoro, alzandomi. Lui non dice nulla, se non fissare il soffitto sopra le nostre teste .

-Non fa nulla...- mi risponde .- Dopotutto...anch'io ho detto che ti amo...- biascica, poggiando una mano sul suolo e tirandosi su. -...ma sotto le vesti di uno psicopatico.- mi guarda , pulendosi le mani sul pantalone , e non faccio a meno di sorridergli.
-Quindi...- deglutisco, cercando il modo più carino per aver un consenso di un bacio.
-Voglio baciarti anch'io, Levi...- sussulto alle sue parole e lui volta la testa , rosso dall'imbarazzo.-...Ma tu conosci la mia condizione. Non è così facile scappare dai fantasmi del passato...-
Titubante, muovo un passo tremante verso di lui .
Deglutisco a vuoto.
-Eren...- lo richiamo per ottenere la sua attenzione , con successo.
-Dimmi.-
-Io non ti obbligo a baciarmi , oppure a toccarmi, ma vorrei sapere se questo sentimento è contraccambiato ... dal ragazzo che conosco, non colui che viene fuori solo per degli scatti di pazzia.-
-Mh...potrei solo dirti che ... io ti ho sempre amato, dalla prima volta che ti visto in quel bar , a lavorare vicino al tizio strambo che si morde la lingua. Io ti ho amato da quando ho visto i tuoi occhi . Ti ho amato da quando mi hai chiesto cosa volessi...-sospira.- ... so che sembra stupido amare una persona dalla prima volta che la vedi ma , sono sicuro, che andava oltre l'attrazione fisica.-
-Quindi...quello, l'altro te ... che fine farà ?-
Domando, tartassandomi la vestaglia con le dita, volgendo lo sguardo sul suolo .
-Sarò pronto a tutto, pur di sopprimerlo per sempre ... io non posso perderti per...lui.-
Gli sorrido gentilmente , facendo un passo all'indietro e guardandomi intorno.
-Secondo te, dove siamo ?- mi affianca dopo un po' , per potersi dirigere verso la finestra e guardare al di fuori.
-C'è un bosco.- sussurra in risposta mentre viene raggiunto da me.
Ha proprio ragione.
Sembra un ospedale disperso in mezzo ad un bosco.
-Hai visto Hanji, per caso ?- mi volto verso lui e scuote velocemente la testa, mormorando un "no".
-Merda.- ringhio a denti stretti. Stacco le mani dal davanzale della finestra e raggiungo la porta dalla quale sono entrato.
-Dove vai ?-
Mi chiede lui ed , in poco tempo, sento i suoi passi muoversi verso me .
-Non posso uscire da questa merda di struttura con il culo da fuori.- borbotto, facendogli vedere la presenza della vestaglia che ho addosso.

Ridacchia:-Beh...molto sicuramente , non farebbe male la vista del tuo culo.- ghigna ed io sbuffo, raggiungendo la stanza nella quale mi sono svegliato.
Cerco con gli occhi qualsiasi cosa che possa essere paragonata a dei vestiti. Infatti, sulla sedia vicino al letto, c'è un pantalone nero con una maglietta.
Mi sfilo velocemente la vestaglia, ignorando la presenza di Eren nella stanza , ed indosso da subito i vestiti. Balbetta qualcosa , rosso come un pomodoro, ed io lo zittisco con un segno della mano, indicandogli la porta che deve aprire.
Sentiamo un urlo, seguito da dei passi che si dirigono , veloci, verso la porta che ho aperto quando mi sono imbattuto sul corpo di Eren.
Le urla si fanno più vicine . Il ragazzo si accuccia dietro di me e mi stringe tremante le spalle, cercando protezione. -Cos'è questo rumore ?-.
Mi chiede .
Le porte si spalancano all'improvviso e mostrano vari uomini.
Mi concedo un minuto per analizzarli. In mano hanno piedi di porco, tubi in ferro, attrezzi da lavoro ( quelli che potrebbero recare danni alla salute ) e , sulle loro vestaglie bianche come la perla , spicca un solo colore , quello del rosso cremisi.

#spazioautrice

HELLO!

RIGUARDANTE LA PROPOSTA FATTO NELLO SCORSO CAPITOLO , È VENUTO FUORI CHE VOLETE QUESTO TIPO DI STORIA


BENE ! IL TEMPO DI CREARE UN PROLOGO DECENTE E PER SABATO AVRETE ANCHE DUE CAPITOLI IN PIÙ :D

Il rumore dell'umoreWhere stories live. Discover now