2 - Un libro e una mela

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Il cibo della mensa non era ottimo, ma neanche terribile. Non ho mai avuto un debole per le minestre, ma la passata di zucchine era abbastanza saporita. Il pane era leggermente duro, ma buono.

Stavo seduta al tavolo con Stacie nella spaziosa mensa dell'istituto. Era un po' più piccola della mensa della mia vecchia scuola, ma l'ambiente era piacevole. Mentre mi portai alla bocca un cucchiaio di minestra, notai con la coda dell'occhio Valentin sedersi con un libro in mano ad un tavolo vuoto. Intuii che quel ragazzo, molto probabilmente, avesse anche il posto in mensa riservato solo per lui. Trovai la cosa alquanto patetica.

- Stamattina, sulle scale, mi hai detto che Valentin è un pessimo elemento - ricordai a Stacie. - Cosa intendevi esattamente? - le chiesi infine. Mi sembrava strano che la gente evitasse Valentin solo per il suo essere scontroso. Non lo consideravo un motivo abbastanza valido, insomma, pensavo che qualche pregio dovesse pur averlo, quel finlandese.

- Non hai avuto una prova stamattina? Hai visto quanto è scorbutico? - mi fece rammentare Stacie quella scena accaduta poco prima di entrare a scuola.

- C'è dell'altro? - chiesi curiosa. - Insomma, mi sembra così assurdo che non abbia nemmeno un amico, ha per caso fatto qualcosa di grave in passato? - continuai con le mie domande. Stacie mi disse che sapeva tutto di tutti, perciò avrebbe sicuramente saputo rispondermi.

- Uhm, a parte il fatto che fuma e che una volta è stato ritrovato svenuto in bagno con un sacchettino di coca vicino al suo corpo... no, non ha fatto niente di strano - mi rispose con ironia la ragazza, ma quella volta non seppi ridere davanti al suo umorismo. La fame mi diminuì. - Ah, e dunque ha passato l'intera estate chiuso in una clinica per disintossicarsi.

- Mi stai prendendo in giro?

- No, Eleanor, è tutto vero - mi garantì Stacie, poi addentò il suo panetto.

Mi voltai verso Valentin, angosciata, e lo vidi mordere una mela mentre sfogliava il suo libro. In quel momento mi chiesi da dove spuntò quel frutto, dato che pochi attimi prima il ragazzo non aveva niente in mano, se non quel mattone dalla copertina verde.

- Mangia sempre e solo una mela a pranzo, povero uomo - disse Stacie osservando come me lo strano finlandese. - La tiene sempre dentro un sacchettino che custodisce in una tasca interna della giacca, qualunque lui indossi - aggiunse lei come se mi avesse appena letto nel pensiero rispondendo alla domanda che mi posi mentalmente.

- Ah - boccheggiai. - Legge spesso qui in mensa?

- Lui vive leggendo, non legge solo a pranzo - mi rivelò la ragazza.

In quel momento notai che io e Valentin avevamo una cosa in comune: la passione per la lettura.

E mi meravigliai di come la cosa potesse interessarmi. Mi chiesi che libro stesse leggendo in quel momento e quale fossero i suoi generi preferiti.

- E' strano come possa essere così ribelle e allo stesso tempo appassionato di libri - feci la mia osservazione.

- Valentin è un tipo tutto particolare, penso che sia unico al mondo - disse Stacie ridacchiando. – E poi è anche molto bravo a dipingere, suonare e cantare. L'ultima volta che ha suonato a scuola ha sconvolto tutti con una canzone dal tema erotico - continuò lei ad informarmi. Più Stacie mi parlava di Valentin, più rimanevo senza parole. Non avevo mai conosciuto un ragazzo così strano e pieno di talenti in vita mia.

- Suona la chitarra? - chiesi e Stacie annuì. Prima di portarsi nuovamente il cucchiaio di passata alla bocca, lei si bloccò e mi fissò negli occhi riducendo i suoi in due fessure. Mi fermai a guardarla preoccupata.

- Che hai?

- Perché mi hai fatto queste domande su Valentin Virtanen? - mi chiese lei, maliziosa. Chissà cosa stesse pensando...

Baciata dalla lunaWhere stories live. Discover now