21 - La foto

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Il primo giorno di marzo mi svegliai col pensiero di un nuovo articolo da leggere riguardante la mia storia con Valentin e sbuffai quando mi alzai dal letto. Ormai essere presente nel giornalino della scuola diventò un'abitudine per me, anche se non negavo mai quanto mi desse fastidio il fatto che Stacie e i suoi colleghi continuassero a ficcare il naso nella mia vita privata.
Ero pronta a subire di nuovo le occhiate degli studenti e a vedere cosa ci fosse di interessante su di me nel periodico, ma quella mattina non ero io la protagonista dell'inserto dei gossip, stranamente.
Anzi, non ero l'unica.
Quando scesi dalla macchina, nei parcheggi scolastici, la prima cosa che vidi fu Alexandra correre verso la mia direzione. Mi misi lo zaino in spalla e raggiunsi la mia amica a passi incerti, stranita.
- Ellie! Oddio, Ellie! - mi chiamò durante la sua corsa, poi mi raggiunse e respirò a fondo. Alexandra non aveva per niente un'aria serena, anzi, era agitatissima.
- Buongiorno anche a te, Alex - la salutai prendendola un po' in giro. - Che è successo? - le chiesi con un sopracciglio inarcato.
- Ti stavo aspettando, sei arrivata un po' in ritardo - mi rimproverò, ma io rimasi zitta e immobile. - Guarda! Mio Dio, che imbarazzo! - Alex mi sbatté davanti la faccia il nuovo numero del giornalino, già aperto nelle due pagine dedicate ai gossip scolastici.
- Mi devo preoccupare? - domandai prendendo in mano il giornale. Temevo che Stacie avesse scritto qualcosa di molto personale riguardante la mia relazione con Valentin. Mi venne il panico pensando che quell'assetata di notizie potesse essere riuscita a sapere che non ero più vergine e l'idea che l'avesse sbandierato ai quattro venti mi fece rabbrividire. In una frazione di secondo pensai anche al mio dubbio di essere incinta. Non sapevo come Stacie o Ralph o Melanie avessero potuto sapere di quel mio pasticcio, ma in quel momento sbiancai completamente in faccia. Con le mani che tremavano cominciai a leggere il primo articolo, ma non appena lessi il titolo tirai un sospiro di sollievo. Nonostante non ci fosse scritto il mio nome, ero ugualmente curiosa e impaziente di leggere quel testo. Stavolta la vittima era Alexandra e non solo.

Nuova coppia dell'anno: Alexandra Grey e Joseph Dooney. Dolce promessa sulla riva del Tamigi.
Chi si sarebbe mai aspettato che i due studenti del quarto anno Alexandra Grey e Joseph Dooney potessero formare una coppia tanto tenera quanto inaspettata? Noi della redazione non di certo, ma siamo felicissimi di poter vedere un nuovo amore che sboccia tra le mura dell'istituto. Dopo mesi di gossip sull'amatissima coppia Eleanor-Valentin (l'angelo e il demone dei nostri cuori), finalmente abbiamo altri piccioncini di cui parlare. Nel mese scorso, Alexandra e Joseph sono stati sorpresi lungo la riva del Tamigi a scambiarsi un lungo bacio. Per poter intenerire anche voi, pubblichiamo questa dolcissima foto dei due innamorati. Che ne dite? Non sono adorabili? Noi li amiamo di già.

Spostai subito lo sguardo sulla pagina affianco, dove la foto rubata del bacio tra Alex e Jo occupava gran parte della facciata.
- E questa chi caspita l'ha scattata? - domandai, incredula.
-Non lo so, non avevo visto nessuno che ci stesse fotografando!
- Ci credo, scommetto che avevi occhi solo per Jo.
- Ma questo è ovvio - ribatté Alexandra.
Io ero sconvolta il doppio di quello che normalmente sarei dovuta essere: non solo Alex finì sul giornalino e venne fotografata da una persona misteriosa, ma non mi disse niente di quel bacio! Ci rimasi male.
- Perché non mi hai raccontato niente? Vi siete messi insieme? - reagii facendo trasparire la delusione mista a stupore che avevo dentro.
- Non ci siamo messi insieme, dobbiamo ancora capire cosa ci sta succedendo. Anzi, cosa sta succedendo a lui.
Cercai di calmarmi e gettai un respiro profondo. Alex si stava mordicchiando le unghie e mi guardava con aria dispiaciuta. Capii che si trovava in difficoltà, perciò decisi di contenere il mio nervoso e di intraprendere una conversazione pacifica.
- Non capisco perché tu non me ne abbia parlato - insistetti con tono di voce più calmo.
- Come spiegarti... - cominciò a parlare. - Non me la sentivo, ecco. Mi sembrava assurdo, non credevo che ci saremmo baciati quel giorno. È successo all'improvviso, mi ha lasciata senza parole perché non credevo che Jo ricambiasse i miei sentimenti, capisci? Temevo che raccontare ciò che è successo quel pomeriggio e cosa ho provato fosse una perdita di tempo, dato che non ero e non sono tutt'ora sicura se Jo voglia cominciare o no una storia con me. Non volevo montarmi la testa andando in giro a parlare di quell'uscita che sembrava più tra amici, piuttosto che tra due innamorati - mi spiegò Alex, mortificata, mentre io l'ascoltavo attentamente, il giornale stretto in una mano.
- Ehi, avresti dovuto parlarmi lo stesso - le dissi poggiando le mani sulle sue braccia, con ancora il periodico fra le dita. - Non farti frenare da delle stupidaggini.
Alex accennò una risata imbarazzata e abbassò lo sguardo. Diventò rossa in viso.
- Ma sai, ci sono cose che a volte preferiresti tenere per te - disse Alexandra facendo spallucce.
- Bé, ma se hai un'amica che sa ascoltarti, perché allora non ti affidi a lei?
- Io mi fido di te, ma qui si sta parlando di mie insicurezze, non è che non mi sono confidata con te per mancanza di fiducia o perché mi sono dimenticata! Non prenderla sul personale.
A quelle ultime parole, io m'incupii.
Dimenticata?
All'improvviso mi vennero in mente tante cose: la mia prima volta con Valentin, la mia possibile gravidanza, il pianto inaspettato di Gwen...
Quante cose avevo da dire, io? Rendendomi conto di quante faccende non raccontai ancora ad Alex, non avevo alcun diritto di pretendere che lei mi parlasse delle sue questioni personali.
- Okay, siamo pari - decisi di mollare quell'atteggiamento incoerente verso la mia amica e lei mi guardò con un'espressione alquanto stranita.
- Che significa? - mi chiese.
Chiusi il giornalino scolastico e non m'interessò nemmeno leggere l'articolo che parlava di me, posto sotto quello di Alex, rinchiuso in un rettangolo di spazio di più piccolo. Il titolo "Rose rosse di un demone per il suo angelo" non pareva prevedere un testo con una gravidanza incerta come contenuto, perciò riuscii a tranquillizzarmi e a mettere da parte quel panico che mi divorava lo stomaco.
Anzi, adesso la mia ansia era dovuta alla confessione che a momenti avrei fatto ad Alexandra.
- Anch'io ho qualcosa da dirti - dissi e deglutii. - Si tratta di cose molto importanti, ma che io ho raccontato solo a Gwen.
- Oddio, parla - m'invitò a sputare il rospo, ma prima che io lo facessi, usai una manciata di secondi per prendere un lungo respiro e scegliere le parole giuste con cui iniziare, poi però mi guardai attorno.
- Entriamo un attimo in macchina - presi Alex per un braccio e la portai dentro il mio catorcio, poco lontano da noi.
- Mi stai spaventando, Ellie! Cosa è successo?
Non le risposi finché non fummo al sicuro e chiudemmo le portiere.
- Non voglio che qualcuno possa sentirci, sai com'è, per quelle iene del giornalino...
- Ti ascolto - Alex annuì quando mi incitò a parlare.
- Qualche sera fa ho passato la notte con Valentin a casa sua.
- L'avete passata a... dormire? Nello stesso letto?
- Prima di dormire abbiamo fatto altro - precisai.
- Altro nel senso...
- Alex, non sono più vergine - arrivai al sodo e lei si coprì la bocca con una mano.
- Cosa aspettavi a dirmelo? Perché lo sa solo Gwen? Cribbio! - reagì Alexandra, palesemente delusa, ma un po' fui felice di questo. Almeno ora sapeva cosa provai pochi attimi prima, quando venni a sapere del bacio con Jo tramite uno stupido articolo di giornale.
- Il giorno dopo sono andata a casa sua perché voleva che facessi parte del nuovo post per il suo blog. Abbiamo fatto delle foto insieme, poi abbiamo parlato un po' in camera sua ed è uscito il discorso, tutto qui - le spiegai.
- E dimmi, com'è stato? Farlo con Valentin, intendo...
- Bé, intenso, devo dire - risposi con un sorriso da ebete dipinto sul viso, come una bambina che s'immagina nel magico mondo di fate ed elfi, poi, però, un pensiero ammazzò quella mia espressione beata e abbassai il capo.
- E dopo? E' successo qualcos'altro? Cos'è quella faccia? - Alex notò subito il mio cambio d'umore.
- C'è un problema legato a questo - confessai e rialzai lo sguardo sulla mia amica, la quale rimase a fissarmi in attesa che io continuassi a parlare. - Non abbiamo usato protezioni.
- Stai scherzando, spero! - ed ecco che Alexandra si stupì di nuovo, forse anche più di prima.
- Purtroppo no - scossi la testa. - Ce ne siamo accorti entrambi la mattina seguente.
- Quindi tu, adesso, potresti essere incinta e non saperlo?
- Già.
- Ma scusa, avresti dovuto prendere la pillola del giorno dopo!
- Non mi piace l'idea, è come abortire, lo sai? E poi comunque non l'ho mai comprata.
- Ma adesso non avresti questo problema! E comunque io non credo alla storia che sia come abortire - sbottò Alex, pareva rimproverarmi.
Aveva ragione, ma io, essendo sempre stata contro l'aborto, non presi mai in considerazione l'idea di usare la pillola del giorno dopo.
- Posso solo aspettare che mi arrivi il ciclo, dato che dovrei averlo tra poco. Penso che sia troppo presto per comprare un test di gravidanza.
- Fossi in te l'avrei già comprato! - disse con sicurezza Alex ed io rimasi in silenzio. - Ma a parte questo, mi chiedo come tu abbia avuto il coraggio di dire queste cose a Gwen Berry! Ti sei forse scordata che è la ex ragazza di Valentin? Come l'ha presa?
- Quando le ho detto che sono andata a letto con lui mi ha assicurato che era felice per me, anche se la sua faccia diceva tutt'altro... poi, quando le ho detto anche che potrei essere incinta, ha cominciato a piangere - raccontai con senso di colpa, sempre più pentita di non essere stata capace di tenere a freno la lingua, quel pomeriggio.
- Ma quanto sei stata scema?! - Alex m'indicò mostrandomi il palmo della mano come se avesse voluto un cioccolatino o una caramella.
- Lo so - ammisi. - Ma non piangeva per gelosia, aveva paura che io mi ritrovassi nei guai.
- Sì, certo. Non ci credo neanche un po' - Alex era scettica e forse faceva bene ad esserlo. - E ora? Come pensi di sistemare le cose?
- Io e Gwen non abbiamo litigato, è ancora tutto okay tra noi, credo.
- E la storia della gravidanza? - mi ricordò Alexandra.
- Non lo so, si vedrà - alzai le spalle e mi mordicchiai un'unghia. - Tu, invece? Che farai per via dell'articolo? Lo dirai a Jo?
Joseph era a Manchester con alcuni amici per il concerto dei Linkin Park. Riuscì a convincere i suoi a partire e sarebbe tornato dopo un paio di giorni.
- Anche se non gli dicessi nulla, prima o poi verrebbe a saperlo lo stesso - disse lei. - La scuola parlerà di quella foto per molto tempo.
- Hai ragione - dovetti riconoscerlo. - Ma fossi in te glielo direi subito. Mandagli un messaggio o chiamalo!
- Magari durante la pausa pranzo - Alex guardò l'orario sul cellulare, poi ispezionò il cortile della scuola dai finestrini e si accorse che la maggior parte degli studenti era già entrata nell'edificio e noi dovevamo fare altrettanto.
Io e Alexandra avremmo rimandato la questione dopo qualche ora.
Poi pensai a Valentin, che avrebbe potuto aiutarci e mangiare con noi.

Baciata dalla lunaWhere stories live. Discover now