Epilogo - Parte II

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Non dovetti aspettare molto per far sì che il teatro si riempisse tutto e all'improvviso tutte le luci si abbassarono, i fans gridarono forte e di fronte a noi s'illuminò un'enorme scritta bianca: Love Theory. Io non urlai, ma dentro il petto sentii una fortissima scossa come se l'avessi fatto. Ero impaziente, sentivo che a momenti sarei scoppiata come una bomba se non mi fossi ritrovata Valentin davanti entro pochi secondi. L'emozione era a mille.
Sul palco salirono i musicisti salutando con una mano il pubblico e altre grida mi invasero le orecchie. Al basso c'era un ragazzo barbuto e piuttosto robusto, il famoso tizio che Val conobbe su un social e con il quale iniziò a lavorare per il progetto della band; il chitarrista aveva dei lunghi dread biondi e dietro di lui e il bassista altri due uomini raggiunsero la loro postazione: il più magro e dai capelli lunghissimi e castani si posizionò davanti alla tastiera e l'altro, pelato e in sovrappeso, si sedette alla batteria.
La ragazza accanto a me già piangeva, assurdo.
Mi chiesi dove fosse Valentin e cosa stesse aspettando per fare la sua apparizione. I ragazzi della band cominciarono a suonare una base musicale di chissà quale canzone mentre la mia pazienza, ormai, scivolò giù come un corpo morto e inerme sotto i miei piedi; e poi eccolo, il cantante, vestito elegante come per un colloquio importante di lavoro, una sigaretta tra le labbra e i capelli castani che ondeggiavano lungo le sue guance scavate, gli occhi chiari rivolti verso il basso e il volto giovane ma sciupato di un uomo che ne ha sopportate tante, ma va avanti nonostante tutto per dar vita ai suoi sogni.
Il cuore mi balzò in gola e per un attimo temetti che le mie ginocchia potessero abbandonarmi facendomi cader giù.
Valentin era lì davanti a me dopo ben più di otto anni di lontananza e a momenti l'avrei sentito di nuovo cantare.
- Buonasera Ottawa! - ci salutò il finnico e la sua voce profonda, ora più calda di quando era un ragazzo, rese il mio corpo molle come gelatina.
- Ciao, Val - mi uscì un saluto così debole tra le labbra che non riuscii a sentirlo nemmeno io, quasi come se fosse sfuggito inconsapevolmente al mio volere, ed alzai una mano per poi riabbassarla subito lentamente.
Mindy mi strinse forte una mano ed io mi voltai a guardarla. Mi sorrise dolcemente con le lacrime agli occhi e mi contagiò all'istante: mi si inumidirono le pupille e un secondo dopo tornai a guardare Valentin. Le guance cominciarono a bagnarsi.
- Sono qui, guardami - la mia bocca mimò quelle parole per chissà quante volte quella sera con la speranza che lui mi trovasse in mezzo alla gente, ma era difficilissimo che lui potesse accorgersi della mia presenza.
Eppure qualcosa dentro di me sapeva che lui mi stava cercando. Probabilmente, suonando ad Ottawa, nella mia città, ipotizzò che forse sarei potuta venire a sentirlo, ma come avrebbe fatto a scorgermi tra tutte quelle facce truccate?
Dopo aver cantato alcune canzoni che non avevo mai sentito prima d'allora, i ragazzi si fermarono pochi minuti per bere un po' d'acqua e riprendersi. Valentin accese un'altra sigaretta ed io scossi la testa: non era cambiato per niente.
- Vi state divertendo? - il finnico riprese il microfono tra le mani e generò un altro grido generale da parte di tutto il pubblico. - La prossima canzone ha un valore particolare per me, l'ho composta tantissimo tempo fa e la dedico ad ogni splendida fanciulla qui presente stasera - annunciò con fare seducente sciogliendo i cuori di tutte le ragazze, poi prese una chitarra acustica e si sedette su una sedia che gli porsero apposta per la prossima esibizione.
Valentin cominciò a suonare e un brivido mi percorse la spina dorsale. Quelle note le avevo già sentite, ne ero sicura, ma solo quando lui iniziò a cantare il mio cuore accelerò i suoi battiti tutto d'un colpo.

Just one look into your eyes
One look and I'm crying
Cause you're so beautiful

Si trattava di Beautiful, stentavo a credere alle mie orecchie. Quella canzone era stata composta pensando a me; era una poesia, ma poi Valentin decise di cantarci e suonarci sopra e me la fece sentire per la prima volta in camera sua, il giorno in cui venni a conoscere sua madre e suo fratello.
E adesso la stavo riascoltando ad un suo concerto e il cantante non sapeva che la ragazza a cui stava sicuramente pensando durante la sua esibizione era lì di fronte a lui piangendo per l'emozione e la nostalgia.
Mi ricordavo alcune parole e le cantai insieme a Val man mano che il mio viso andava bagnandosi di lacrime nuove. Un sacco di ricordi mi passarono per la mente, veloci e confusi, mentre mi lasciavo abbandonare alla voce di Valentin e chiusi gli occhi; feci finta di ritrovarmi ancora lì, seduta su quel letto e sentire il mio ragazzo suonare e cantare per me parole d'amore, quelle espressioni forti e passionali che lui utilizzava quando era innamorato e mi convinsi che lui lo fosse ancora di me durante quell'esibizione.
Beautiful non fu solo l'unica canzone che riconobbi quella sera, ebbene un altro testo seppe subito tornarmi alla mente, ma quella che sentii più tardi non era dedicata a me. Valentin cominciò a cantarla senza base musicale sotto e i fans gli andarono subito dietro con le parole.

Baciata dalla lunaTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon