Capitolo 7

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Rider

Mi tuffo nelle acque gelide del laghetto.
Nuotare mi ha sempre portato pace e ha sempre avuto il dono di riuscire a schiarirmi le idee.
Non so perche' ho deciso di portare Scarlett in questo posto che per me è importante, prima di lei avevo solo portato... Meglio non pensarci.
Mi immergo mentre con la mente ripercorro gli eventi della serata.
Quando mi sono accorto che era sparita tra la folla ho tirato un sospiro di sollievo.
Non volevo restare in sua compagnia.
Ho sempre odiato la classe sociale superiore.
E lei ne fa parte.
Nei suoi occhi ho letto il pericolo che correvo e per una volta invece di volermici tuffare a capofitto,  desideravo solo voltarmi e correre il più lontano possibile.
Dereck mi ha raggiunto poco tempo dopo chiedendomi dove fosse, ho semplicemente alzato le spalle mentre iniziavano le sue imprecazioni per del denaro che gli doveva.
Non mi importava, semplicemente volevo restarle lontano.
Alle nostre spalle inizia una rissa .
Siamo testimoni di cosa accade tra Dix e Fire .
I due coglioni si accusavano a vicenda per la sconfitta subita.
Sapevano che portavano guai ma se ne sono sbattuti .
Se proprio dovevano risolvere potevano farlo lontano da quel posto.
Invece e' finita con un colpo basso .
Una lama conficcata nel fianco di Fire.
Capiamo immediatamente che e' la nostra call out, mentre delle urla iniziano  .
Presto arriveranno polizia e ambulanza e non devono trovarci qui .
Mentre la folla inzia a trovare la loro uscita da questo casino, io e Dereck ci separiamo.
Salgo sulla mia auto con l'intenzione di lasciarmi tutto alle spalle .
Metto in moto e mi faccio strada verso l'uscita.
I miei occhi catturano la ragazza snob .
La vedo guardarsi intorno smarrita.
"Continua per la tua strada" il mio sesto senso mi consiglia.
Ma lo sguardo non è daccordo, non la perde di vista un secondo.
Si ferma con l'aria di una che e' sull'orlo di una crisi di pianto.
Si trova sperduta in un mondo che non le appartiene.
Impaurita per una cattiva scelta.
Cazzo.
Stringo il volante forte prima di fare quello che non posso impedirmi di fare, premo il clacson.
I suoi occhi studiano quale sia la scelta piu' giusta, ma allo stesso tempo sembra essere felice di una via di fuga da tutta questa merda .

Mi ha sorpreso nel tragitto in macchina, quando abbiamo recuperato la macchina di John .
Aveva una tristezza che mi e' fin troppo  conosciuta .
Le sue parole velate di dolore mi hanno fatto riflettere .
Non la conosco, merita la facoltà del dubbio .
La risposta dopo mi ha spiazzato.

Non posso fare a meno di ammettere che mi incuriosisce parecchio e forse per questo motivo e' meglio mettere distanza tra noi .
Lo so, lo percepisco.

Le parole che le ho detto lasciandola davanti casa sua, le pensavo .
La sua curiosita' rischia di metterla in pericoli che non desidera .

Mi sono rimesso in marcia convinto che non la rivedro' piu', quando ad una curva un rumore al mio fianco attira la mia attenzione .
La sua borsetta si e' riversata sul tappetino .
L'ha dimenticata.
Cazzo, cazzo, cazzo.
Non ci andava, ho imprecato infastidito.
Lotto contro l'indecisione se riportargliela o meno .
Per un attimo ammetto di aver pensato di fargliela portare da Dereck.
Ma il pensiero che possa accusarmi di furto mi ha spinto a tornare sui miei passi .
Ho decido così di fare inversione in modo da ridarle tutto e non avere nulla che possa farci rincontrare.

Riparcheggio la macchina nel posto usato precedentemente e mi chino a raccogliere il contenuto che ora giace sul tappetino.
Un telefono, un rossetto e un mascara .
Donne !!
Quanta cazzo di roba portano dietro .
C'è chi addirittura porta dentro un cagnolino in queste porcate .
Rido da solo per il mio pensiero stupido.
Ripongo tutto nella borsetta notando dei vestiti sul fondo di essa, la richiudo e mi avvio a riportarla alla legittima proprietaria.
Salgo i gradini di corsa.
Noto il lusso che ha questa casa .
Se la devono passare piuttosto bene .
Arrivo davanti alla spessa porta e mi rendo subito conto che e' aperta .
Ricchi! Cosi' presi da loro stessi  da  non arrivare a  pensare che sono solo
stupidi presuntuosi .
Prede ottimali per gente del mio rango .
La mia attenzione viene attirata dalla voce di Scarlett -Non lo farò mai! Preferisco perdere tutto -sta urlando tra le lacrime .
Mi avvicino ancora di più per sentire cosa sta succedendo.
-Non hai altre alternative - ribatte con rabbia, quello che penso sia il padre .
Decido di spiare, solo per vedere se tutto sia realmente a posto .
Ma niente sembra esserlo .
Il padre è chinato sulla figlia .
Il labbro di quest'ultima che sanguina,
mentre ha occhi velati dal terrore .
Lo riconosco quello sguardo .
È lo stesso che aveva lei .
Qualcosa scatta dentro me .
Un clic che mi ha portato a numerose grane con la legge in passato.
Quando sono in quello stato è difficile che riesca a fermarmi senza aver creato seri danni .
Entro in casa spalancando la portacon strafottenza.
Mi avvicino al padre e lo scaravento a terra .
Il primo pugno parte deciso.
Vedo solo il suo viso .
Concentro tutto sull' odio.
Carico il secondo quando la sua voce arriva .
Penso mi stia chiedendo di fermarmi, non lo so con precisione perché le sue parole non le assimilo realmente .
Ma i suoi occhi sì, sono gli stessi che ho visto molte volte.
È come rivederla .
Fragile e indifesa .
Questo mi ha risvegliato .
Ho guardato gli occhi di chi ama, il proprio carnefice . Ancora una volta.
In quell'istante è nato il bisogno di proteggerla.
Ora so perché sono attratto dagli occhi di Scarlett, mi affascina la nota di tristezza che hanno.Hanno quella punta di mistero che mi rende curioso .
Non sono attratto da lei, anche se devo ammettere quanto sia bella .
Volevo proteggere quell' angelo caduto .
Come è sempre stato con lei .
Per questo le porgo il mio aiuto, cercherò di darle  protezione fino a quando non potrà essere in grado di prendersi cura di lei stessa .
Ed è con quella consapevolezza che esco dall' acqua e le propongo la mia offerta .

Scarlett
Per tutto il tragitto fino a casa restiamo in silenzio .
Assorti nei nostri pensieri .
Mi fa strada una volta scesi dall'auto .
Una casa trascurata mi si para di fronte .
I muri sono grigi e scrostati .
Il giardino frontale sembra essere una jungla, piena di erba alta, lasciata crescere per troppo tempo .
Ci fermiamo davanti alla porta rossa, l'unico punto di colore in questo quadro desolato.
-Non è il lusso a cui sei abbituata tu, ma per il momento è tutto quello che hai. Tienilo a mente- mi consiglia aprendo l'uscio .
Rimango in silenzio .
Consapevole di quanto veritiera sia la sua affermazione.
L'interno non è da meno, l'arredamento è stile anni sesanta.
Il colore alle pareti, gridano monotonia, tutte rigorosamente in crema .
La moquette logorata dal tempo è in un marrone scuro che rende tutto più pesante, da guardare .
L'unica nota a suo favore sembra essere la pulizia .
Non un filo di polvere,  non una macchia, nessuna bottiglia a fare da soprammobile .
Questa scoperta mi sorprende .
Da quella che penso sia la cucina sentiamo voci raggiungerci .
-Cazzo mi ero dimenticato di Roxy . Aspetta qua- dice avviandosi verso la zona interessata .
Ne approfitto per guardare meglio .
Niente tv al plasma .
Niente foto .
Nessun soprammobile .
Una casa spoglia .
Un luogo dove vivere, ma non il luogo  in cui si vive .
Posso sentire i loro discorsi da dove sono .
-Hey Rider c'è l'hai fatta- sembrerebbe la voce di Dereck .
-Già- è la corta risposta di Rider
-Dove sei stato? Ho aspettato per più di due ore il tuo arrivo. Quando ho visto arrivare Dereck ma non te, sono andata nel panico .Pensavo ti avessero preso gli sbirri .- tira fuori tutto in un fiato .La sua voce ha un'impronta di apprensione .Dev'essere Roxy.
-Ho avuto un po' di grane, ma sono riuscito a tirarmi fuori - ammette .
-Potevi avvertirmi che tutto era ok, invece che farmi preoccupare per tutto questo tempo !- lo ammonisce chi penso essere Roxy .
-Chi cazzo sei mia madre che devo renderti conto di quello che faccio ?- chiede alterato Rider.
-No certo che no. Scusa .- si sente rimorso nella sua voce .
Con il cavolo che avrei abbassato la testa, fossi stata nella situazione di questa ragazza .
-Brava piccola!- le da il contentino .
Ma dico scherziamo?
-Ora seguitemi devo mostrarvi una cosa - dice mentre sento passi avvicinarsi .
Merda stanno arrivando .
Si fermano sulla soglia le mani di Rider sono intrecciate con la bionda della gara, alle loro spalle Dereck  .
-Cosa cazzo ci fa lei qui ?- ha scelto di tirare ora fuori le unghie la bionda.
Mentre allo stesso tempo Dereck esclama -Scarlett?-
-Il mio nome è Scarlett e non" lei" -mimo con le dita, infastidita.
-Sì. Scarlett ricordi vero? La ragazza a cui dovevi restare vicino per tutto il tempo .-mi volto, verso uno scioccato Dereck e lo aggredisco.
-Non dovevi allontanarti ti ho detto di restarmi a fianco -si giustifica quest' altro .
-Cosa un po difficile, visto che continuavi a sparire  - lo rimprovero .
Nel frattempo sento Roxy esigere risposte da Rider .
-Basta!- urla con rabbia quest' ultimo .
-Scarlett ha bisogno di un posto in cui stare, quindi da oggi starà qui - la sua voce è imperativa .
-Che cosa? No ! Non la voglio qui- ribatte rossa dalla collera la bionda .
- Che ti piaccia o meno, starà qui .Non ho bisogno del tuo consenso.Ti sto dicendo come le cose saranno da oggi in poi- la sua mascella contratta mostra il suo limite di sopportazione .
-Ti  sbatti questa smorfiosa?- chiede inviperita quest'ultima .
Che faccia tosta .Per chi mi ha presa .
-No, e ora gradirei se andassi in camera- ribatte fulminandola.
-Ma allora... - prova a ribattere .
-Ora - urla furioso Rider .
La bionda sbuffa infastidita, non risponde e sui suoi trampoli ondeggia scomparendo in quella che penso essere la sua camera.

-Mi devi Cinquecento bigliettoni - mi riporta a noi Dereck.
-Io beh vedi c'è un piccolo problema .Non li ho - ammetto mordendomi il labbro, mentre con le mani tolgo filetti immaginari dal vestito .
-Cosa cazzo significa che non li hai ?- chiede alterandosi Dereck -Alla gara mi hai rassicurato che li avessi - inizia a passeggiare .
-Io... Io li avevo lì, ma ora non li posseggo più- rispondo con le lacrime che pungono .
- Non rompere il cazzo ti ha detto che ora non li ha più. Pagherò io l'anticipo dei suoi soldi e quando avrà il restante chiuderà il debito - si passa una mano sulla faccia esasperato Rider .
Rimango interdetta dalla sua dichiarazione .
Perché vuole aiutarmi ?
La sua nomina, lo ha sempre disegnato come un ragazzo senza cuore, perché con me invece si sta rivelando buono?
Forse posso usare questa permanenza a mio vantaggio e finalmente riuscire a portare a termine la mia promessa .
Un barlume di speranza mi porta a sorridere .Non tutto è perso .
Mi basterà soltanto cogliere l'attimo.
 

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