Capitolo 48

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Rider

Sono due giorni che tento di scovare informazioni su che fine possa aver fatto Scarlett.
L'unica cosa a cui sono arrivato era chiedere a Spike, ma il gran coglione, nonostante dia il suo aiuto con la macchina, ha deciso che un pezzo di merda come me non debba avere una possibilità, dicendolo apertamente tra l'altro. Inutile negare che il sangue mi è schizzato al cervello e che solo l'intervento del gruppo ha fatto si, che non gli staccassi la testa dal collo con le mie mani.
Con Cherry non ho neppure tentato.
Conosco come è fatta e so che potrei perdere il controllo, arrivando a rivelare cose di cui mi pentirei. Ed è meglio evitare. Tanto non parlerà mai.
Tutti gli altri hanno giurato di non sapere dove fosse, gli credo. Non avrebbero esitato a dirmelo. 
Il brutto di tutto è che essendo appiedato non posso neppure togliermi lo sfizio di sfumare un po' di collera con l'adrenalina di una corsa.
La macchina che John mi ha reso disponibile è un chiodo a quattro ruote, e neppure in discesa con una spinta potrebbe arrivare ad una velocità accettabile.
Sono ore che giro tra le strade della mia città cercando di calmarmi, senza avere un cazzo di risultato.
Sbatto le mani sul volante per l'ennesima volta facendo partire un colpo di clacson.
Il tizio davanti mi mostra il dito, inchiodo pronto a scendere per liberarmi un po' di tutto.  Il pazzo notando la portiera che si apre, riparte a tutto spiano.
Fottuto coglione cagasotto.
Prima lanciano l'amo e poi scappano.
Richiudo la portiera con forza, ancora più incazzato per non poterlo inseguire.
Devo pensare ad un'alternativa.
Una rissa sarebbe l'ideale, ma non posso rischiare di finire nei casini ora che sono ad un passo dalla gara, per quanto gratificante sia, ho troppe persone che hanno puntato tutto ciò che avevano su di me.
Mi rimetto in marcia e ripercorro le parole di Corey.
"So che mia sorella ti tiene al guinzaglio, ma pensavo che per lei avresti lottato. " mimandolo a voce.
Come se avessi potuto, Roxy, aveva la chiave per scatenare l'inferno.
Aspetta un momento!
Rider cazzo rifletti!
Come cazzo fa Corey a saperlo?
Il fatto è successo dopo la nostra lite e, che io sappia nessuno ha mai fatto parola.
Quella dannata stronza, ecco come!
Si è vantata con lui.
Sono stato doppiamente idiota!
Spero solo che non abbia aperto bocca perché giuro sulla cosa più cara che ho, le rovino la vita, a costo di far saltare tutto.

Controllo la strada e faccio un'inversione a u beccandomi una serie di clacson in risposta.
-Che cazzo volete, nessuno arrivava!- sbraito-Levatevi dal cazzo e non rompetemi i coglioni che non è il momento!- continuo ad imprecare aggiungendo mentalmente "Ho appena trovato il mio sfogo".
Presso al massimo il pedale maledicendo la lentezza di questo trabicolo.
Un quarto d'ora dopo freno bruscamente di fronte al condominio in cui abita la stronza.
Apro lo sportello con irruenza e lo sbatto richiudendolo.
Percorro il breve tratto tra la macchina e il citofono inspirando e espirando pesantemente.
Nella mia testa passa solo il suono di quelle parole.
Presso il bottone dell'appartamento tenendolo premuto.
-Ma che cazzo! Guarda che rispondevo anche se suonavi una sola volta!- si lamenta la coinquilina senza chiedere chi sia.
Ignoro il suo rantolo- Fai scendere Roxy- non ho bisogno di aggiungere altro. Lo avrà capito da sé.
Infatti subito dopo la chiama -Rox! È lo stronzo del tuo ragazzo. Vuole che scendi e quando lo fai ricordagli come suonano le persone normali- sbattendo il citofono subito dopo indispettita.
Il suo ragazzo, un gran cazzo!
Non lo sono mai stato e non lo sarò mai.
Torno al catorcio appoggiandomi al muso di esso, incrociando le braccia al petto.
Passano due minuti circa che una Roxy sorridente faccia la sua apparizione.  
Non rispondo al suo sorriso, mantengo un espressione seria.
Si stava preparando per il turno, lo si vede dal trucco ad un occhio mentre l'altro ne è sprovvisto.
Si avvicina portando le braccia ad allacciarsi al mio collo, sicuramente starà pensando che l'ho perdonata.
-Ciao- osa sussurrarmi. Non rispondo. 
Le tolgo le braccia guardandola dritta in faccia.
Il suo sorriso sparisce lentamente notando i miei tratti rigidi.
-Che cazzo hai raccontato a tuo fratello?- scandisco ogni lettera, piano, quasi gustandola.
Sgrana gli occhi e sbianca di colpo-Non so di cosa parli? Io non ci parlo con Corey lo sai!- cerca di nascondersi dietro ad una bugia.
-Non farmi innervosire e rispondi !- le conviene ascoltarmi prima che perda la pazienza e sia io a parlare.
-Non gli ho detto nulla- persiste nella menzogna scuotendo la testa.
-Hai parlato con lui invece! Non dire cazzate! Lo ha ammesso lui stesso-le sbatto in faccia, con rabbia.
La vedo fare un passo indietro intimidita.
Ma non sa che non mi abbasserei mai ad alzare le mani.
Non ad una donna.
Esigo solo la verità e poi me ne potrò andare a fanculo.
Inizia a piangere -Rider perfavore. Io non volevo perdonami. Non gli ho detto nulla. Mi sono solo difesa dalle sue parole. Mi ha sbattuto in faccia il fatto che tu avessi difeso quella stronza, ha insinuato che mi avresti lasciato e... Io gli ho solo risposto che  non lo avresti mai fatto perché tu a me ci tieni. Ma lui insisteva ribadendo che era per lei che ti eri messo di mezzo. Una ragazza qualunque che attirato la tua attenzione...  E non  ho retto, gli ho solo detto che ho qualcosa per cui non manderesti tutto a puttane. - tira su' con il naso mentre le lacrime lasciano una scia nera di mascara.
Sorriso amaramente -Roxy, Roxy, questo è lo sbaglio più grosso che potessi fare, vedi! Tu pensi di avermi ai tuoi piedi! Credi davvero di potermi controllare con le tue cazzo di minacce?- chiedo tornando serio-Ti sbagli di grosso! Porta il video a chi cazzo vuoi! Non sono io a rimetterci!
Su quel video non compaio o sbaglio?- sgrana gli occhi incredula.
-Ma...- sta per fare il nome e la blocco sul nascere.
-Cazzi suoi! Gli ho parato il culo per troppo- mento, anche perché ho avuto modo di parlare con l'interessato, e ha detto di andare avanti con la mia vita, lui sarà pronto a pagare se sarà necessario. Ma non lo lascerei nella merda ugualmente.
-Certo, la scelta è tua... E fossi in te penserei bene a cosa farei, le cattive decisioni portano sempre guai. È solo un consiglio il mio, prendilo per tale- mi alzo dal paraurti pronto ad andarsene-No Rider ti prego aspetta !- mi implora trattenendomi per un braccio.
Lo sfilo con rabbia- Un'altra cosa, se non lo avessi capito, i nostri rapporti di letto, finiscono qui- mi allontano aprendo la portiera.
-È per lei che lo fai?- urla.
Mi volto e guardandola rispondo -Forse avresti fatto meglio ad ascoltare tuo fratello. Mi conosce!- le lascio un sorrisetto strafottente e metto in moto.
La sento inveire, tirarmi le scarpe, ma sorrido compiaciuto.
Ha ragione sono un fottuto figlio di puttana e me ne vanto.
C'è un ultima questione da risolvere.
Torno all'officina mezz'ora dopo.
Tutti mi guardano pronti a vedermi dare di matto, ma non ne ho motivo.
Mi sono tolto un peso che trascinavo da molto.
-Beh che cazzo vi guardate, la macchina non si finisce da sola! -Esclamo.
John mi soride -Sentito?- chiede a Spike, Ron e Fire.
Nessuno risponde si voltano per tornare a lavoro.
Mi avvicino al vecchio e gli faccio cenno di seguirmi.
Afferra subito e mi segue.
-Che c'è Kiddo?- mi chiede non appena siamo lontani da orecchie.
-Ho bisogno di due favori ?- dico.
-Spara- mi invita a parlare.
-Ho bisogno che convinci Spike a sdraiarsi per controllare se ci sono perdite di olio. - gli spiego.
Con la testa mi indica che è fattibile.
-E l'altra?- chiede.
-Devi tenerlo occupato per qualche tempo.
-Immagino che che tu abbia qualcosa in mente anche se al momento mi sfugge !- gratta il capo.
-Non sbagli, mi serve occupato - non rivelo il motivo. Capirà non appena mi vedrà all'opera. A quest'uomo non sfugge nulla.
-Ok, ma ti avverto: Se le cose andassero male non voglio nessuna rissa qui! - si riferisce alla scena avvenuta in mattinata con quello stupido.
-Non c'è ne sarà bisogno vedrai!- lo rassicuro.
-Ok Kiddo mettiamoci all'opera! - mi da una pacca alla spalla guidandomi.
Ci rimettiamo a trafficare intorno all'auto.
Quando con un cenno gli indico di procedere.
-Spike dovresti passare sotto e dirmi se noterai perdite!- lo istruisce indicando la macchina.
-E perché io?- si ribella.
-Perché le mie ginocchia mi fanno male e se mi piego non è detto che mi rialzi. Non discutere e fa cosa ti dico- lo zittisce con fare intimidatorio facendo roteare una chiave.
-Si ma ci sono anche loro !- persiste.
-Quante cazzo di storie! Vado io !- fingo di andare.
-Sta fermo lì Kiddo e non ti muovere! Ho scelto lui perché è quello meno grosso e farà meno fatica! In più mi servite in cosa state facendo-trova la giusta risposta . È in gamba!
Spike si avvicina ma prima di abbassarsi estrae il cellulare dalla tasca posteriore dove lo ripone abitualmente.
Bingo.
Lo lascia su un carrellino a poca distanza da sé e si china per passare sotto l'auto che John alza con il ponte di poco più di cinquanta centimetri da terra, lamentandosi che di più non salga.
Fingo di essere impegnato nel rimontare un pezzo, ma in realtà non tolgo gli occhi dal mio amico.
Non appena è sotto mi avvicino al carrellino fingendo di controllare per dei bulloni mentre John istruisce Spike su cosa dovrà cercare, ovvero perdite d'olio.
Richiudo il cassetto aperto in precedenza appoggiando una mano sul telefono e con un cenno avverto l'uomo che ho fatto.
Avverto che vado a cercare dei bulloni più piccoli e mi allontano con la refurtiva.
Raggiungo il magazzino e mi chiudo dentro, sfilando dalla manica il telefono.
Sbloccare lo schermo di Spike non è un problema.
Lui stesso mi ha dato il codice tempo fa, per fare una chiamata. 
Lo sblocco e scorro tra i messaggi, ma ha pulito tutto.
Entro nelle chiamate e trovo il numero che mi interessa.
Clicco sopra e mi da l'ultima volta che si sono sentiti.
La data corrisponde al giorno seguente della sua fuga.
Premo sulla busta e decido di scriverle.
La sua riposta non tarda.
Inizia un botta e risposta che mi lascia perplesso a tratti e in altri sorridente.
Per poco non mi faccio beccare usando un termine che lui non userebbe.

Ride OutWhere stories live. Discover now