Capitolo 34

6.6K 325 79
                                    

Il finesettimana è arrivato e la situazione tra me e Rider non è cambiata di molto .
Rispondiamo alle domande, rigorosamente di lavoro, con monosillabi e per il resto ci ignoriamo.
Ho rivisto Corey incontrandolo di nascosto, al pub dove mi aveva portato al primo appuntamento, e ho evitato il lago per un po'.
Questa sera i ragazzi mi hanno invitata ad andare al pub dove lavora  Roxy visto che è il compleanno di Ron.
Oggi finalmente il mio piano, prenderà forma .
Sono terrorizzata, ma convinta .
Ho chiesto a Cherry un'anticipo sulla paga ieri e lei me l'ha concesso .
Mi ha chiesto a cosa mi servisse e non appena gli ho spiegato che vorrei comprare un regalo per Ron, per poco non si strozzava con il caffè che aveva in mano .
Così dopo qualche sua domanda, l'ho invitata a raggiungerci .
Ha sgranato gli occhi e scosso con vigore la testa .
Mi ha insospettita il suo comportamento, quindi le ho detto che, una mano a digerire Roxy sarebbe stata gradita .
Ho dovuto insistere un po' ma alla fine ha ceduto .
Oggi sembra essere la giornata dei pearcing, pochi tatuaggi ma in compenso siamo stati sommersi da una marea di ragazzini pronti a farsi bucare in ogni angolo del corpo.
Ho appena convinto una ragazzina terrorizzata, sul non avere nulla da temere, nel fare il suo alla lingua, mostrandogli il mio .
Si allontana con Cherry che come al solito la rassicura con una delle sue uscite -Smettila di fartela sotto.Non sai quanto gradira' il ragazzo a cui farai... - la blocco prima che possa continuare -Cherry- le urlo dietro .
-Che c'è?- chiede come se non avesse  fatto nulla di male, ad aver quasi suggerito, quello ad una ragazzina di poco più di sedicianni .
-Lo sai anche tu che ho ragione - aggiunge tirandosi la malcapitata .
No, avrei voluto urlarle, non lo so .
Non sono mai arrivata così in là con un ragazzo .
Se però è vero quello che ha detto, magari non correrò nessun pericolo di fare flop, quando capiterà.
Scaccio l'idea immediatamente .
Che mi passa per la mente .

Mi chino a prendere altri moduli, nel ripiano del bancone quando il campanello suona .
-Un minuto e sarò da lei - avverto il cliente appena entrato mentre recupero anche delle biro .
Non ricevo risposta, ma non presto caso .
Tipi strani in giro c'è ne a volontà.
Quando mi sollevo mormoro -Eccomi - con un bel sorriso stampato in faccia, che muore alla vista di chi mi trovo davanti .
Richard Preston .
Mio padre .
Rimango ammutolita mentre lui perlustra l'area, poi deglitisco e mi faccio forza  .
-Che cosa ci fai qua?- la mia voce esce fievole.
Sono più di tre settimane che non lo vedo .
Nessuna chiamata, per accertarsi che stessi bene .
-Pensavi davvero che non riuscissi a trovarti ?- chiede con una sua domanda a sua volta .
-Certo che no . Al grande Preston non sfugge nulla - lo fulmino con lo sguardo, rispondendogli avvelenata .
-Non fare la saccente con me signorina - mi ammonisce con una delle sue occhiate da " sono tuo padre ".
Mi dispiace per lui, ma dopo il suo comportamento è come se un padre non lo avessi più.
-Che cosa vuoi?- chiedo senza giri di parola .
-Questo sarebbe il posto che tu hai scelto per vivere? Hai davvero rinunciato a tutto per questo?- rimarca inorridito aprendo le braccia mentre fa un giro su se stesso .
-Questo posto come lo chiami tu, è il luogo che mi ha dato un tetto sulla testa, dopo che tu gentilmente me l'hai tolto .Quindi sei pregato di portare rispetto qui - sono nera, come osa ?
Fosse dipeso da lui sarei sotto un qualsiasi ponte a raccimolare soldi con elemosine .
- Lo sai benissimo perché l'ho fatto .Il tuo posto non è questo . - si avvicina puntandomi un dito addosso .
-Il mio posto è esattamente qui e non tra le braccia di un uomo tanto meschino come Lucas .Sai benissimo cosa mi ha fatto e tu invece di stare dalla mia parte ti sei schierato con lui - sposto il dito, mentre lo vedo accusare il colpo .
-Tu pensi che qui sia un posto migliore tra questi quattro drogati?- si riprende in fretta, lanciando la sua offesa .
-Non ti permettere di offendere ciò che non conosci .Loro mi hanno accolta senza problemi .Loro sono al mio fianco .Invece tu papà, dove sei stato per tutto questo tempo ?
Sarei potuta morire in uno dei tanti vicoli, se fosse dipeso da te . Quindi non permetterti ad insultare l'unica famiglia che ho - la mia voce si è alzata notevolmente .
-La tua famiglia ? Tu consideri loro la tua famiglia? Sono solo quattro teppisti nulla facenti, che non conoscono il valore di nulla e non faranno mai strada - sbraita a sua volta .
-È qui che ti sbagli, loro con le loro vite incasinate comprendono la parola lealtà. Non lascerebbero mai uno di loro in difficoltà.Si guardano le spalle a vicenda, cosa che tu non hai mai fatto .E ora fuori di qui .Non tornerò sui miei passi. - sbraito rossa per la rabbia .
-Le conviene seguire il suo suggerimento, se non vuole che prenda a calci il suo ricco culo  fino alla porta - alle mie spalle la figura di Rider si staglia sulla porta .
Non ha una bella espressione, i suoi occhi sono opachi, la sua mascella è contratta, e le sue parole sono uscite tra i denti .
-E mi creda niente mi renderebbe più felice dal farle provare cosa vuol dire, pregare per essere morto - la sua è una minaccia .
Mio padre lo guarda con sguardo gelido -Occhio alle minaccie ragazzo potrei farti finire gli ultimi attimi della tua vita dietro una sbarra - dice mentre aggiusta i lembi della giacca .
-Papà- cerco di fermarlo .
So già che Rider non durerà molto a contenersi.
- Lei pensa che uno come me, abituato a entrare ed uscire di galera, ceda alla sua insulsa minaccia ?- solleva l'angolo della bocca .
-Si sbaglia di grosso .Vede uno come me parte prima di pensare e non si ferma prima di aver tappato fogne.- scatta in avanti mentre Cherry gli si piazza di fronte .
Lo stesso faccio io, andando nel panico assoluto  .
-Perfavore fermo- lo supplico cercando il suo sguardo che cerca di sfuggire .
-Si levi dal cazzo lei e tutti i soldi che possiede .Questo è il mio negozio e se non si allontana immediatamente verrà scortato fuori da questo demonio... E non glielo auguro - sbraita Cherry .
-Vattene, la tua presenza non è gradita qui .Dimenticati di aver avuto una figlia e chiudi la porta alle tue spalle - indico la porta al limite di sopportazione .
Nel suo viso vedo passare un lampo di dolore?
-Un giorno tornerai da me, dopo essere stata calpestata . Striscerai alla mia porta implorandomi, lo farai, credimi che lo farai .Tu non sei come loro e mai lo diventerai - dice voltandosi per andarsene .
-Fossi in te non tratterrei troppo il respiro .Sono nel luogo giusto con le persone giuste .Porta i miei saluti a Lucas .Digli che, preferisco morire piuttosto che tornare su i miei passi.E ora fuori . - con una mano faccio il gesto che se ne può andare .
Mi lascia un'ultimo sguardo prima di mormorare -Bene - ed andarsene .

Ride OutDove le storie prendono vita. Scoprilo ora