Capitolo 17

6.5K 319 108
                                    

Il telefono che suona insistente mi risveglia dal mio coma profondo

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

Il telefono che suona insistente mi risveglia dal mio coma profondo .
Un cerchio alla testa, mi ricorda che non è stata un'ottima idea bere .
Non capisco neppure perché sia successo .
Non ho mai bevuto così tanto da poterni considerare ubriaca e di certo la mia scelta non sarebbe mai caduta su un liquore .
Ricordo solo di aver visto Roxy nella sua magnificenza ondeggiare su un palo e un fastidio profondo mi ha schiacciato gli intestini .
Quando poi Rider si è avvicinato a lei, collera, invidia e delusione si sono mescolate come un mazzo di carte .
Le parole di Rider continuavano a vorticarmi come un tifone .
Odio quel ragazzo .
È riuscito con poco ad annientarmi.
Mi ha fatto sentire fuori luogo, oltre che avermi rimessa al mio posto .
Non sono nessuno nella sua vita .
Neppure una semplice amica .
L'ennesimo squillo mi affretta a rispondere .
Scosto le coperte e guardo il numero che lampeggia .
Resto immobile con il cuore che rimbalza da parte a parte.
La chiamata arriva da casa mia .
Indecisa se rispondere o meno mi prendo il tempo per cercare di calmare l'agitazione che provo .
Sarà mio padre che si è pentito?
Il pensiero che possa essere successo qualcosa di brutto mi si appiccica addosso.
La curiosità vince l'orgoglio .
Accetto la chiamata con le dita che faticano a stare ferme .
-Pronto ?- rispondo aspettando di conoscere le risposte alle domande che mi girano per la testa .
-Oh Cielo tesoro ! - la voce di Maria mi accoglie -Pensavo non avresti risposto, ero sul punto di rassegnarmi - la sua voce sembra essere apprensiva.
-Perdonami Maria, stavo dormendo e ho solo sentito ora il telefono.Tutto bene? - cerco di tranquillizzarla, ma allo stesso tempo voglio scoprire il motivo di questa chiamata.
Sono delusa dal scoprire che non fosse mio padre ad avermi chiamata, era troppo credere che si sarebbe interessato a me .
-Sono felice di averti svegliata .Tutto bene non preoccuparti .Volevo solo sentirti non ho avuto modo di farlo prima .Tuo padre ha staccato tutti i telefoni per tutta la durata della sua permanenza alla villa impedendomi di chiamarti , e tu sai che non posseggo un telefono mio .È arrivato persino ad vietarmi di uscire da questo posto. Ha reso questa settimana un'inferno .Ma ora raccontami bambina mia, tutto bene? Sei ancora con quel ragazzo con cui sei andata via? - è un fiume in piena .
Solo ora mi rendo conto di quanto mi sia mancata e quanto mi faccia piacere risentirla .
Lei, che con la sua bontà mi ha guidata come fosse una madre .
Lei, che anche senza legami di sangue, mi ha amata fin da subito .
-Capisco Maria non ti preoccupare, conosco mio padre e so che non avrebbe lasciato correre nulla .Conosco anche te e so che ci doveva essere una buona scusante per non esserti fatta sentire .Io tutto bene e sì, sono ancora con Rider, si sta prendendo cura di me - spiego cercando di essere credibile.
Si sta prendendo cura di me, ma sembra intenzionato a tenermi alla larga.
Ma non posso dirle questo, si preoccuperebbe inutilmente .
-Mi fa piacere! Nonostante il suo aspetto sembra essere un bravo ragazzo . Ne ero certa che si sarebbe preso cura di te - risponde sollevata .
Già come no !
Un ricordo mi colpisce, come uno squarcio di lampo .
Ricordo un percorso a testa in giù che mi ha fatto salire più nausea di quanto non ne avessi, ricordo inoltre la frescura di un letto e mani che mi sfilavano gli stivali .
Ma mi devo essere sbagliata.
Possibile che si sia preso cura di me anche in un momento tanto intimo ?
-Come sono state le cose lì? -cambio discorso di proposito .
-Sai come è fatto tuo padre. Si è chiuso nello studio senza dare spiegazioni .Quella sera dopo che tu sei andata via, ho provato a farlo ragionare ma ne ho ricavato solo essere cacciata in maniera brusca .- sospira tristemente prima di continuare nel racconto .
-Mi dispiace molto credimi. Non voglio che sia tu a pagare per colpe che non ti appartengono, ti prego prometti che lascerai stare senza tornare sul discorso - so che la prima cosa che vorrà fare sarà cercare di farlo ragionare, ma conosco l'uomo che mi ha messa al mondo, so che non cambierà idea per nessuna ragione e non voglio che a pagarne sia questa donna dall' animo gentile.
Sono sicura che se insisterebbe a pagare sarebbe lei e il suo posto di lavoro.
-Sì sì prometto .- mi liquida un po' troppo velocemente .-Volevo parlarti di un piccolo particolare di quella sera - inizia a dire, facendo poi un sospiro, attirando così tutta la mia attenzione .
-Dimmi !- la supplico di continuare .
-Circa un'oretta dopo che voi siete andati via, ho sentito un'auto allontanarsi, pensando fosse tuo padre, mi sono affacciata dalla finestra di camera mia .Ho visto un'auto scura lasciare il vialetto, era diversa da quelle che appartengono a voi - si blocca per prendere fiato .
Con la mente ripercorro quella serata, c'erano altre macchine oltre la nostra ?
Non mi pare .
Possibile che un particolare così grosso mi sia sfuggito?
-Purtroppo per la scarsa illuminazione e l'assenza dei miei occhiali mi hanno impedito di scorgere altri particolari - mi spiega.
Maria durante il giorno porta lenti a contatto e solo la sera indossa i suoi occhiali .
-Non ti preoccupare Maria sono sicura che non è un particolare importante, sarà stata una delle tante donne con cui si incontra di tanto in tanto - la rassicuro, anche se il dubbio si è insidiato .
Dopo averle raccontato del nuovo lavoro e promesso che sarei stata bene chiudo la chiamata .
Un senso di vuoto aleggia nella pancia .
Mi mancano .
Entrambi .
Ma preferisco diecimila volte affrontare la strafottenza di Rider, che non cedere alle richieste di mio padre .
Lucas mi terrorizza .

Ride OutWhere stories live. Discover now