Capitolo 15

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Sono passati tre giorni da quella sera, e da quel giorno si può dire che non ho quasi più visto Rider.
So che mi sta evitando, anche se non ne vedo il motivo .
Lascia casa ogni mattina alle sei e torna sempre dopo le dieci .
La sera rientra e dopo un fugale saluto raggiunge la sua stanza con al seguito Roxy.
Quest'ultima si comporta come se non esistessi, non che la cosa mi dispiaccia, l'antipatia è reciproca.
Ho passato le giornate con Spike a pulire, chiaccherare e scherzare su tutto .
Devo ammettere che si sta rivelando simpatico, ovvio quando non ci prova .
Ed è in una delle nostre chiaccherate che ho scoperto che lavora, ma a differenza degli altri fa turni notturni in una fabbrica .
È rimasto orfano di entrambi i genitori all'età di quindici anni e fino ai diciotto è cresciuto in una famiglia affidataria.
A diciasette anni ha conosciuto Rider e il suo gruppo e l'anno dopo ha deciso di vivere con loro .
Mi ha confidato di essere il più giovane della compagnia, con i suoi ventitre anni .
Non ha rivelato molto su Rider, se non che lavora come tatuatore, lavoro che a mio dire gli si addice alla perfezione. Dereck invece fa' consegne a domicilio per un negozio di divani .
Nonostante avessi moltissime domande, ho evitato di farle, non voglio essere invadente.
Tra le tante cose che abbiamo fatto c'è stata la pulizia del giardino dietro, dalle erbacce, se non altro ora ha un'aspetto più invitante.
Mi ha portata a scegliere nuovi cuscini e della pitta per portare un po' di colore in salotto dopo che un giorno ho fatto notare che manca di un tocco di vita a questa casa .
Ha saldato tutti i conti senza battere ciglio, dicendo che anche lui ci vive e l'idea di dare una botta di vita non gli dispiace .
Le serate sono state l'unico momento in cui Ron e Dereck erano a casa e insieme abbiamo lavorato per portare a tavola la cena .
Spike, lasciava casa ogni sera alle nove per recarsi a lavoro e io finivo per restare a guardare la tele con gli altri due .

Una nuova giornata è iniziata, accecata ancora una volta dalla luce persistente della finestra .
Non mi ci abbituero' mai .
Mi alzo, stiracchiandomi, recupero degli indumenti puliti e mi affretto ad andare a fare una doccia, prima del risveglio di Spike .

Quest'ultimo mi raggiunge un'ora dopo, trovandomi a fare colazione al tavolo, con una tazza di latte e dei cereali .
-Giorno- dice con voce da oltretomba, mentre una mano strofina l'occhio .
Indossa solo un paio di pantaloncini e capelli sparati in ogni direzione .
Mi viene il serio dubbio, se si divertano a mettermi a disagio.
Ha un bel fisico, asciutto e slanciato, averlo mezzo nudo non aiuta i miei ormoni .
Anche lui come Rider ha qualche tatuaggio, che ricopre petto e schiena.
Cerco comunque di non soffermare il mio sguardo più del dovuto .
Ci manca solo che mi trovi a fissarlo, per accrescere maggiormente il suo narcisismo .
-Buongiorno- rispondo coprendomi con la tazza, finendo le ultime goccie di latte rimaste .
Si sposta a prendere una tazza dal lavello come se nulla fosse.
-Non è che potresti indossare una maglietta ?- lascio sfuggire, non riuscendo a trattenermi .
-Perché? Non dirmi che ti imbarazzo - risponde facendo guizzare i muscoli del petto e un sorrisino di chi la sa lunga .
-Per nulla, trovo solo buona educazione presentarsi completamente vestiti a tavola - ed ecco che il mio bonton calcia per farsi strada .
-Come vedi non sono a tavola - dice allargando le braccia, mostrando che effettivamente non si è ancora seduto .
Mi alzo con una smorfia- Sei riuscito a rovinarmi il mio momento di pace a colazione - mento, ho già finito, ma lui questo non lo sa .
-Ok ok stai lì, metto una maglia e torno- si arrende andando a recuperare una maglietta .
Lascio apparire un sorriso di vittoria, non appena è uscito .
Torna pochi minuti dopo, mentre sta indossando l'indumento .

Torna pochi minuti dopo, mentre sta indossando l'indumento

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Ride OutWhere stories live. Discover now