Capitolo 43

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La prima cosa che mi appare non appena arriviamo è uno di quei quartieri fatiscenti in cui non vorresti mai trovarti sola la notte . Persino dove vive Reaper appare un posto tranquillo in confronto .
Ci sono molte palazzine da cui provengono urla e suoni forti come  se porte e oggetti fossero ripetutamente sbattuti .
Le facciate degli stabili sono grigie e discrostate, come se il tempo avesse colpito con una mannaia .
Mi stringo nelle spalle guardandomi circospetta intorno .
-Beh non è il Royal ma almeno abbiamo un tetto - cerca di sdrammatizzare il mio amico con un sorriso imbarazzato .
Un bel paragone quello proposto .
Il Royal è uno degli hotel più in voga tra i personaggi di spicco .
Lussuoso e maestoso, proprio uno di quei posti a cui eravamo abituati.

Ritorno indietro a  quando per il mio diciottesimo compleanno affittò una camera tutta per me, riemergono emozioni perdute, ero felice e spensierata .
Scrollo decisa la testa .
Poi mi volto ad osservare il mio accompagnatore .
Scruto il suo viso dove scopro che anche lui ha ricordato .  
Un rumore di quello che credo essere un coperchio caduto a terra ci porta a sussultare .
-Forse è meglio se entriamo - mi incoraggia senza distogliere lo sguardo .
Rispondo con un cenno della testa e lo seguo .
La porta dello stabile a quanto pare è sempre aperta, sulla parte della chiusura porta i segni di quella che sembra essere stata una retata.
Non ci sono ascensori e muri e scale appaiono sporchi da scritte e incrostate di non so bene che fluido organico o non .
L'odore forte di urina sbatte incontrollato sulle pareti nasali proseguendo per lo stomaco dove si annida facendomi contorcere gli intestini .
Non  sono mai stata tanto nauseata e disgustata in vita mia.
Cerco di trattenere il fiato più che posso, mentre mi domando come faccia Will a sopportare tanta puzza .
Appare calmo mentre sale le scale, respirando normalmente .
Poi capisco, si è abituato .
Io penso che non riuscirei mai a farcela .
-So cosa stai pensando . Non lo senti più dopo tanto tempo - mi legge nella mente . Mi conosce bene.
Non rispondo, sono concentrata a trattenere il respiro .
Cosa non facile visto che stiamo salendo le scale . Ogni tanto sono costretta a espirare e inspirare nuovamente ed è un trauma di per sé.
Si ferma di colpo davanti una grossa  porta scheggiata in un angolo e rovinata nel centro da buchi orizzontali come se un coltello fosse stato piantato con ferocia in quei punti .
Solo il pensiero mi fa accapponare la pelle .
Una volta aperto si scansa per farmi passare per prima invitandomi con il cenno della mano -Prego - mi muovo titubante .
La prima cosa che mi investe con mio grande apprezzamento è un profumo floreale, di cui sono veramente grata .
Anche qui non albeggia il lusso .
Pochi metri quadri quattro cinque al massimo per lato lo fanno apparire una scatola per topi .
Minuziosamente ammiro tutto girando su me stessa .
Un lavello vecchio stampo che gocciola resta sulla destra, alla parete centare c'è un piccolo fornello da campeggio sostenuto da un piccolo frigorifero .
Nella parete opposta c'è un divano a due posti  marrone con motivi  scozzesi e di fianco ad esso c'è un tavolino quadrato in plastica, che ricorda vagamente quello che usano i bambini per giocare .
Nella parte sinistra un'altro tavolino rettangolare con  due sedie incastrate completano l'arredamento .
No, definitivamente non è il Royal .
-Ben venuta nel mio incubo .Mi dispiace non è molto ma è tutto ciò che ho - mette le mani nelle tasche dei jeans dondolando sui talloni, segno che è nervoso .
-Non ti preoccupare è molto più di ciò che ho io - provo a sollevargli un po' il morale, indicando la valigia ai suoi piedi .
-Già. Penso che se qualcuno un anno fa ci avrebbe detto che avremmo fatto questa fine, gli avremmo dato del pazzo scoppiando a ridergli in faccia .. Eppure oggi siamo qui .- lo dice scherzando ma non mi sfugge la nota di tristezza che accompagna la sua voce .
-Lo penso anche io . Beh guardiamo il lato positivo . Nessuna etica a insegurci e nessun vestito pomposo per serate noiose ad annoiarci -  sorrido appena . Ci lamentevamo parecchio quando ci venivano imposte lezioni di buone maniere e incontri con gente con la puzza sotto il naso .
-Scarly, tornerei volentieri a tutti ciò che ci sottoponevano i nostri genitori - mi guarda negli occhi fermando i suoi movimenti .
-Io no . Ho avuto modo di conoscere la vera vita, fatta di stenti ma ricoperta dai giusti valori - ammetto sentendo nuovamente il cuore e lo stomaco stringersi .
-Me ne vuoi parlare ?- chiede nuovamente .
Scuoto la testa in negazione mentre sento gli occhi riempirsi .
So che lo dovrò fare ma non ne ho nessuna intenzione che avvenga sta sera .
Sono stanca, emotivamente distrutta e necessito di una doccia che cancelli il tanfo che mi accompagna dal nostro arrivo .
Sospira pesantemente -Come vuoi - non insiste arrendendosi  . 
-Posso fare una doccia ?- domando con la voce che mi vibra leggermente .
-La doccia no, ma un bagno in una mini vasca da bagno sì - mi indica con la testa la porta che resta vicino al divano .
-Andrà bene comunque .Grazie Will - mi avvicino per lasciare un bacio sulla sua guancia recuperando la valigia, prima di chiudermi nel famoso bagno .
Se pensavo che l'appartamento fosse piccolo .
La camera che mi appare e il bagno subito dopo sono minuscoli .
Nella stanza solo un letto gonfiabile a una piazza e mezzo e un comò possono starci .
Nel bagno invece c'è una vasca in cui si può stare comodamente solo con le gambe rannicchiate al petto,
un lavandino che anche grande puffo si sarebbe lamentato e la tazza del wc, niente altro .
Le mattonelle che costeggiano il lavandino e la vasca sono per la maggior parte rotte e quindi pericolose se si appoggia  la mano .
Mi spoglio alla svelta e riempio nel mentre la vasca .
Mi immergo stando in piedi e poi mi rannicchio su me stessa .
Finalmente sola, do libero sfogo al groppo che trattenevo per troppo tempo .

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