Capitolo 16

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Rider
Cazzo cazzo cazzo .
Non ci andava lei qui .
Ho provato per quasi tutta la settimana a evitarla, mentre ora...
Rido di me stesso, non è servito a un cazzo .
Mi toccherà vederla tutti i giorni.
Maledetta sorte .
Raggiungo il mio studio e aspetto .
Martin l'uomo a cui sto facendo, un serpente maori sul polpaccio si solleva dal lettino e chiede- tutto bene ?- mi guarda perplesso .
No vorrei rispondere, non c'è un cazzo che va bene.
Ma mi trattengo .
-Sì tutto bene dammi solo un'attimo e riprendiamo.- non lo metto neppure al corrente che presto avremo due occhi in più ad osservare .
Cosa aspetta ad arrivare ?
Mi affaccio alla porta cercando il motivo che la trattiene .
E la vedo .
Ferma a fine corridoio, che si guarda in giro, non è sicura di dove andare.
-Per di qua muoviti- dico in tono scazzato.
Non ce l'ho con lei.
Ma so che la sua presenza non farà che causare danni .
Mi fulmina con lo sguardo .
So che sto tirando la corda.
Ma non me ne curo .
Non voglio abbassare la guardia come è successo giorni fa .
Per lei e per me, è la cosa migliore .
-Arrivo- dice passandomi a fianco .
Il suo corpo sfiora il mio entrando nella porta che tengo aperta .
Il calore che ne emana mi colpisce, mentre una nuvola del suo profumo invade i miei polmoni .
Cazzo .
Stringo i pugni .
Sarà dura tenerla a debita distanza .
Ne sono sicuro .
Resta scioccata alla vista di Martin, sicuramente si aspettava che fossimo solo noi .
-Ho ancora due lavori da fare, questo, e ribattere un tatuaggio per una ragazza alla spalla . Ne avremo per un po' . - la metto al corrente .
-Posso aspettare- dice mentre il suo sguardo mi fulmina .
Martin le lancia uno sguardo incuriosito, ma si limita al silenzio, facendo un cenno del capo al saluto con la mano di Scarlett .
Non è per niente intimorita dai miei toni scorbutici.
-Siediti lì- le indico la sedia .
Riprendo posto sullo sgabello e prendo in mano la pistola pronto a riprendere il mio lavoro .
Le lancio un'ultimo sguardo, ma lei è troppo presa dall' esplorare la camera per notarmi.
Sospiro e riprendo da dove ho lasciato .
So già che mi aspetterà una sfuriata.
Per l'ora successiva mi concentro solo su quello che sto facendo .
Nel lavoro cerco di lasciare fuori tutto .
Solo quando sento una presenza al mio fianco, mi ricordo di lei .
Sollevo la macchinetta dicendo - Ti dispiace ?- le lascio intuire che sta dando fastidio .
-Sì, scusa. Ero solo curiosa di vedere come venivano fatti - arrossisce appena .
A volte dimentico che per lei è tutto un mondo a parte .
Sospiro e rispondo - Mettiti da questo lato così eviterai di togliermi la luce e intralciare i movimenti - le indico il posto .
-Ok - risponde spostandosi.
-Fa male ?- chiede a Martin .
Lui scuote la testa -Niente di così doloroso da non poter essere sopportato - le fa un sorriso per rassicurarla .
-Sta venendo un'ottimo lavoro -lo rassicura a sua volta .
-Lo so .Rider è uno dei migliori - mi lusinga l'uomo .
-Capisco perché - risponde lei incontrando il mio sguardo .
Riporto gli occhi su cosa sto facendo, anche se i suoi occhi puntati in ogni mio movimento mi mettono a disagio .
Quando ho finito, Martin osserva il risultato e dopo avermi ringraziato lo accompagno alla cassa per pagare il conto .
Lascio Scarlett dicendole soltanto
-Torno subito - lei risponde con un cenno della testa .
Quando faccio ritorno con due tazze di caffè la trovo con la mia pistola in mano -Non toccare - la rimprovero appoggiando le tazze su una mensola .
Lei sobbalza, ripone la pistola e risponde a tono - Volevo solo vedere come è fatta .Ok senti, non so cosa abbia fatto per farci tornare al punto di partenza,ma ora sembra tu stia esagerando un pochetto - mi riprende mentre lancia lampi con gli occhi .
-Non capisco di cosa tu stia parlando .- mento alzando il mento sfidandola a parlare .
-Parlo di quanto tu, ti stia comportando da stronzo gratuitamente - si altera .
Nessuno si era mai permesso di insultarmi davanti .
-Che cazzo stai dicendo ?- chiedo digrignando i denti .
-Ignori la mia presenza rientrando sempre tardi, i tuoi saluti sembra che ti costino oro, parli di me senza voler parlare con me e per ultimo, ma non meno importante, hai fatto storie per questo posto di lavoro .
Ora mr. nevrotico spiegami che cazzo hai ?-alza il tono della voce avvicinandosi .
Mi punta un dito addosso mentre trema leggermente per la rabbia .
I suoi occhi infuocati, non mollano la presa .
Deglutisco a corto di parole .
Non pensavo avesse notato i miei ritardi .
-Non ho un cazzo-mi passo la mano tra i capelli voltandomi.
-L' altro giorno siamo riusciti ad andare d'accordo per quasi tutta la giornata, non capisco cosa sia cambiato - dice a bassa voce, toccando il punto dolente .
Mi volto di scatto bruciandola con lo sguardo, sobbalza alle mie parole dure -Non capisci che è questo il problema . Non voglio lasciarti la speranza di poter diventare tuo amico. Perché non accadrà mai .Ho sempre odiato persone del tuo circolo sociale, poi arrivi tu, che con due moine, confondi la mia convinzione. Tu che con ...- non mi lascia finire, che alza la mano e mi schiaffeggia.
Cazzo, non l'ho visto arrivare .
Stringo i pugni al fianco cercando di contenere la rabbia, ricordandomi che è una ragazza.
-Vuoi dirmi che mi tieni lontano per un'etichetta? Vuoi farmi credere che non puoi essermi amico solo perché sono una ex ricca ? Continuerai a vedermi per una snob, anche se sono più povera di te ? - mi urla tutte le domande che le voticano in testa, mentre una lacrima le solca il viso, che lei scaccia con foga .
Trema carica di adrenalina, ma nello sguardo passa delusione .
Le sue parole mi bruciano sul posto .
- Mi dispiace ok? - resto sorpreso io stesso per le mie scuse .

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