Capitolo 50

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Riporto lo sguardo su ciò che sta succedendo intorno a me, parecchie macchine si stanno allineando, grossi motori che urlano tutta la loro potenza in un frastuono infernale, ricoprendo così gli schiamazzi degli spettatori.
-Hai idea di che macchina userà?- domanda Will al mio fianco intento ad osservare l'evento.
-Nessuna- rispondo in trans senza staccare gli occhi dal fantomatico circuito.
-E come pensi di capire quale auto guiderà ?- chiede puntandomi lo sguardo addosso.
-Lo capirò - rispondo dopo qualche attimo di esitazione.
Il mio sesto senso è quello che mi guiderà a trovarlo o almeno spero di riuscirci.
Per ora non sento nulla, ma sono quasi sicura che non appena farà la sua apparizione capirò che si tratta di lui.
Ferme davanti al via ci sono auto da sogno, da Aston Martin, McLaren, Skyline, Porche, e addirittura qualche Subaru tutte pronte in fila con motori che girano, aspettano il segnale d'inizio.
-Ha i suoi occhi!- constata Will, alzando gli occhi al cielo.
Alzo gli occhiali voltandomi nella sua direzione.
Ecco spiegato come lo abbia riconosciuto.
-Sì- rispondo immaginando il peso che deve aver lasciato quel particolare.
-Sembra che entrambi siamo stati vittime del fasciono di due occhi verdi molto simili- aggiunge con una nota di tristezza.
- Già- rispondo piano.
Il cellulare vibra segnalandomi un nuovo messaggio.
Sblocco lo screen e leggo il messaggio di Spike.
"Fai attenzione, Rider sembra determinato a riaverti nella sua vita e non vorrei ti facessi male".
Rispondo veloce "Non succederà, tra noi è finita."
"Quando si tratta di quel coglione nulla è scontato. Mi ripeto fai attenzione. Rider non è abituato ad un rifiuto." questo messaggio ha l'effetto di un pugno in pancia.
Per quanto non chiederei di meglio che stare con quel ragazzo impossibile, so che ho Will a cui pensare.
Mi concedo qualche attimo per pensare a cosa rispondere.
"Cercherò di stargli lontana il più possibile. Non preoccuparti. Ti chiamo più tardi ora stiamo camminando contro corrente per uscire da questo posto. A dopo!" non so perché mento. Forse voglio solo che la smetta di dirmi dei pericoli che corro con Reaper. Oppure solo per non ascoltare i suoi lavaggi di testa.
Ma una cosa la so, ha ragione.
Solo che non riesco a lasciarlo a gareggiare senza il mio supporto.
-Quale sarà la ricompensa per il vincitore?- domanda Will alzando la voce per sovrastare il commentatore che invita per l'ultima volta i gareggianti prendere postazione.
-Duecentocinquantamila dollari al vincitore, cinquanta al secondo classificato e dieci al terzo- rispondo mentre torno a puntare lo sguardo alla partenza dove si stanno allineando altre macchine.
Una in particolare mi attrae, una Maserati bianca, non tanto per la macchina ma per il disegno che ha su una fiancata: un reaper con un'ascia scintillante tra la mano scheletrica. Alle spalle un sole splende su una distesa di acqua.
È lui.
-A quanto pare non ci sarà bisogno che indovinerai.- punta l'ovvio il ragazzo al mio fianco.
-Nessun dubbio. È lui!- confermo mentre farfalle immaginarie danzano nel mio stomaco.
La macchina di Rider viene affiancata da una Ferrari gialla con tanto di alettoni sportivi neri.
Mi ricorda un'ape.
- Come passare inosservato!- commenta Will alla macchina di O'Connor.
-Puntava a farsi riconoscere- sorrido appena.
Voleva che lo scovassi fra tanti, per questo il sole sovrasta su quel personaggio da brividi.
Sapeva che lo avrei riconosciuto,ma voleva che sapessi che era per me.
Un sole e un lago.
Sunshine e il nostro posto magico.
Il commentatore inizia la conta alla rovescia mentre semafori sorretti da un palo indicano il tempo rimasto.
Sento l'adrenalina crescermi dal petto fino a depositarsi allo stomaco.
Le mani sudano leggermente mentre le strofino e il cuore segue il rombo dei motori.
Provo a fare respiri grossi per calmare l'euforia che provo.
Tre.
Due.
Uno.
Via.
Rilascio un urlo difficile da controllare mentre saltello guardando partire l'uomo dei miei sogni o incubi partire con uno scatto.
Me lo immagino a gettare un'ultimo sguardo sugli spalti mentre tiene premuto a tavoletta l'acceleratore.
Non è il primo in testa, bensì il terzo.
Stringo le nocche al petto mentre prego che possa vincere.
Primo giro e la macchina resta ferma al terzo posto.
Vai Rider.
Devi vincere.
Lo incoraggio mentalmente.
Resto con il fiato corto ogni bolta che prova a sorpassare un auto e quando non riesce nell'intento dimentico di espirare.
Provaci.
Forza amore mio.
Ce la puoi fare.
Un nuovo tentativo di sorpasso che lo porta a essere secondo.
Will mi pone delle domande, ma non seguo i suoi discorsi.
Ho paura di perdere il più piccolo dei particolari.
Il secondo giro viene completato e mi sento chiusa dentro una bolla.
Non esiste il pubblico ad incitare, è come essere sola e avere solo un'auto davanti.
Terzo giro e un nuovo possibile sorpasso, ma un uomo con un grosso cappello da cowboy mi toglie la visuale.
Cerco di schivarlo, per sapere se ci è riuscito mentre emetto un suono che ricorda vagamente un ringhio.
Ma l'uomo non collabora.
-Levati quel cappello, non siamo mica ad un rodeo- mi lamento portandolo a voltarsi.
Mi fulmina con un'occhiataccia.
-Ce l'hai con me?- domanda accigliato.
-Con chi altri seno! Sei l'unico ad avere un cappello così... - ridicolo volevo dire ma Will mi tira per la magliettina indicando subito dopo la pista.
Dannato incivile, stava per farmi perdere il passaggio di Rider da secondo a primo posto.
Dimentico l'uomo che torna come me a concentrarsi sulla pista con la sua lattina di birra tra le mani.
-Quanti giri mancano?- chiede Will, coinvolto anche lui dall'emozione della gara.
-Un ultimo giro- rispondo cercando di soffocare un sorriso mordendomi il labbro. Siamo al quarto e al quinto ci sarà premiazione.
Posso iniziare a sentire il profumo della vittoria.
La Maserati scivola veloce sull'asfalto, prendendo con maestria ogni curva.
Dietro di lei quella che per me è soprannominata "the bee".
La Ferrari.
Lo stomaco torna ad essere un groviglio di intestini, e il sangue pompa veloce nelle vene.
Il cuore sembra scapparmi dalla cassa toracica.
La Ferrari è vicina alla Maserati, ma mancano poche curve al traguardo e voglio essere positiva.
Con una spinta la macchina gialla si sposta in posizione di sorpasso ma Rider riesce a farla rientrare.
Ultima curva e ultimo rettilineo.
La Ferrari prova di nuovo a superare approfittando dello scalo in curva, stringendo la macchina di Rider che è costretto a scalarenuovamente per non rischiare di essere speronato.
Oh mio Dio.
No.
No.
No.
Il commentatore commenta la mossa azzardata.
Con un colpo a tavoletta sul pedale segna la fine della gara.
La vittoria viene annunciata non appena il traguardo viene tagliato.
Un boato di esultazioni parte dagli spettatori.
Ma non da me.
Rider è arrivato secondo.
Dannazione.
Le auto si fermano ai box e da esse escono i due partecipanti, mentre una dopo l'altra anche le altre auto arrivano sparate.
Il terzo posto va ad una McLaren.
Non vedo cosa succede dopo, perché una piccola folla accerchia i due vincitori, ma conosco Rider per sapere che sarà nero e proverà ad avere una rivalsa.
-Bella gara! Anche se non è arrivato primo devo ammettere che ci sa fare- commenta Will.
-Ha perso per un soffio- confermo con il cuore stretto.
Pensavo che una volta vinta la gara non avrebbe più avuto pensieri.
-Anche il secondo posto non è male! Sono comunque parecchi soldi.- mi fa notare il mio migliore amico.
- Sono una bella vincita ma a Rider importava della vittoria.- spiego.
-L'importante è partecipare non è uno dei suoi motti presumo-ci scherza su.
-Non direi!- rispondo con il fiato corto.
Lo conosco troppo bene per sapere che la prenderà male.
Circa dieci minuti dopo il vincitore si avvicina al podio con un sorriso strafottente.
Il suo viso non mi è nuovo, ma non riesco a ricordare dove l'ho visto.
Qualche attimo dopo anche Rider fa la sua apparizione e dalla faccia scura che porta capisco quanto debba essere nero.
Cammina a testa bassa con le mani nelle tasche.
Solleva lo sguardo solo quando deve salire.
Il tipo che non ricordo scherza con un altro, anche lui già visto.
E una corrente elettrica mi attraversa da capo ai piedi.
Li ho visti al casinò di Lucas.
Lavorano per loro.
Torno con lo sguardo su Rider che sembra cercarmi tra la folla, ma sono sotto schock per apprezzare il suo gesto.
Se ci sono loro significa che...
-Dobbiamo andarcene- mormoro più a me stessa che non al mio migliore amico. La voce mi trema rovinosamente.
-Ora- più decisa, guardo Will sul punto di parlare.
-Che diamine ti prende?- mi guarda come se mi fossi ammattita tutto d'un colpo.
- Andiamo ti spiegherò tutto dopo- rispondo abbassando la visiera del cappellino e gli occhiali.
Mi faccio strada senza voltarmi a guardare se mi stia seguendo.
Mantengo lo sguardo basso e più di una volta, mi trovo a finire con lo andare a sbattere su sconosciuti.
Arriviamo alla macchina con molte difficoltà.
Mentre apre la macchina Will prova a chiedere cosa mi sia preso, ma con un no accennato con la testa lo interrompo.
Solo quando siamo fuori dal parcheggio mi lascio andare.
-Il vincitore lavora per Lucas e se c'era lui... Significa che quel pazzo non era lontano- mi libero di un po' di tensione.
-Merda! Pensi che possano averci visto?- domanda Will.
Un groppo mi stringe la gola.
-Spero di no- rispondo a fatica.
Non voglio neppure immaginare cosa potrebbe succedere se venisse a sapere della mia presenza in città.
È un uomo che non si fa scrupoli di fronte a nulla.
E io porto la colpa di essere ciò che lui vuole.

Ride OutWhere stories live. Discover now