Capitolo 49

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Mi soffermo ad ammirare il regalo che mi sono concessa allo specchio.
So che è stata una mossa azzardata spendere una buona parte del mio denaro in qualcosa che non era necessario, ma non ho potuto resistere.
Volevo avere qualcosa che mi ricordasse chi sono.
Una cenerentola senza scarpetta.
Per questo ho scelto di marchiare nuovamente il mio corpo.
Quella principessa non esiste più.
Ora resta una scarpetta protetta da un drago.
La pelle è ancora arrossata ma finalmente potrò togliere la pellicola con cui proteggevo questo capolavoro.
La faccia di Will quando mi è passato a riprendere in quel negozio due giorni fa, era scettica.
Aveva notato il tatuaggio che dalla natica arrivava alla coscia ma non avrebbe creduto che arrivassi a farne uno nuovo di queste dimensioni per giunta.
Gli ho spiegato che per me ha un significato.
E che nonostante tutto quella scarpetta resterà l'unica cosa che nessuno potrà mai togliermi.
Una parte di me che solo chi sarà in grado di capire e accettare avrà.

Il mio cuore.

Traccio le linee che formano il drago con emozione.
La testa parte sul costato mentre la coda attorcigliata termina sul fianco.
In quel arrotolamento ha una scarpetta che difende con aria minacciosa.
-Hai finito là dentro?- un leggero bussare mi porta a sobbalzare. Lascio cadere la magliettina ricoprendo quell'opera d'arte.
-Un secondo ed esco!-rispondo brevemente recuperando dalla specchiera il burro cacao alla fragola.
-Finiremo con il fare tardi se non ti dai una mossa- mi mette premura allontanandosi poco dopo.
Ha ragione, bisognerà che mi muova se voglio arrivare prima che chiudano le strade con le transenne, impedendo così, il passaggio di ogni veicolo.
Una volta aver distribuito il balsamo unisco le labbra e le strofino per distribuire la lozione in ogni angolo.
Passo le mani tra i capelli mossi cercando di dargli una piega accettabile e mi avvio a raggiungere Will.
Non indosso nulla che possa dare nell'occhio.
Un pantaloncino e una semplice maglietta nera, che insieme a un cappellino e un paio di occhiali camuffera' il mio aspetto.

Trovo Will davanti al fornello intento a consumare un succo di carota.
-Alla buon ora- mi prende in giro.

Rispondo con una smorfia e recupero la borsetta.
Oggi lo rivedrò e non mi sembra vero.
È solo passata una settimana dal nostro ultimo incontro al lago, ma è come se non lo vedessi da decenni.
Mi sento lo stomaco sotto sopra.
Inutile nascondersi dietro bugie, mi sono soffermata a prendermi cura del mio aspetto più del dovuto. Anche se non saprà mai che c'ero, volevo essere in ordine.
Come se questo potesse aiutarmi ad affrontare la giornata con un pelino in più di sicurezza.
Afferro il cappellino nero di Will, che gentilmente mi ha imprestato dopo averlo supplicato per tre ore, e controllo di avere gli occhiali in borsa.
Il giorno prima dopo essere tornato dal lavoro, mi sono fatta accompagnare da Wal-Mart appositamente per comprarli.
Li ho scelti in una tonalità nera, tanto per restare in tema mistero.
Ho persino comprato delle scarpe da ginnastica ad un prezzo davvero abbordabile.
Se ripenso a qualche mese fa, dove non mettevo nulla di che non fosse firmato da qualche stilista rinnovato o se non era di un ottima brand, mi vien da ridere.
Ho buttato via un enorme quantità di soldi senza pensarci due volte.
Se avessi dimezzato le spese e mantenuto nel portafoglio quei contanti ora avrei un bottino niente male da parte, senza troppi pensieri e non sarei finita a lavorare in una lavanderia.
Il solo pensiero mi diverte parecchio.
Io a lavorare per in un posto del genere, chi lo avrebbe mai detto.
Era un lavoro che non consideravo.

Eppure uscendo dal supermercato, il cartello esposto in vetrina era lì per me. Portandomi a fare quel passo nel negozio per esigenza.
Per fortuna dovrò solo occuparmi di scambiare i soldi in gettoni e, solo in alcuni casi fare il bucato per i super impegnati clienti a una piccola percentuale extra.
La padrona lavorerà nel retrobottega stirando i capi, e da cosa ho capito, potrò gestire tutto da sola.

Ride OutWhere stories live. Discover now