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Mi risvegliai in quella che immaginai fosse l'infermeria.

Tutto attorno a me era bianco ed immacolato.

Non vi era un granello di polvere, uno strumento fuori posto o un rumore di troppo.

Cercai subito di mettermi a sedere, ma un dolore lancinante mi trafisse la testa, costringendomi a stendermi nuovamente.

Provai a ricordare ciò che era successo, ma solo poche scene confuse tornarono alla mia mente.

Ricordavo che era colpa di Cameron, ma non sapevo quanto tempo fosse passato, se qualcuno lo avesse scoperto e se fosse stato lui a portarmi in infermeria.

Era tutto confuso, tutto così impossibile da capire che decisi di concedere qualche attimo al mio cervello per riposarsi.

Avrei dovuto scoprire milioni di cose, ma non in quel momento.

Volevo solo rilassarmi e cercare di calmarmi.

Purtroppo però, dopo poco la porta si aprì, facendomi subito scorgere l'imponente figura di Cameron.

Sereno e tranquillo, come se non avesse fatto svenire una ragazza, abbandonandola subito dopo.

Ma lui era così, e avrei fatto meglio ad abituarmici.

Non mi avrebbe mai chiesto scusa, anche se infondo ci speravo ancora.

Continuavo a desiderare un rapporto normale, rimanendo regolarmente delusa.

Non sarebbe mai cambiato.

Indossava dei semplici jeans neri strappati sulle ginocchia e una maglietta bianca con la raffigurazione del mare in tempesta.

Era bellissimo, su quello nessuno avrebbe potuto dire nulla.

Vedendolo, il mio primo istinto fu quello di abbassare lo sguardo, terrorizzata dalla sua sola presenza.

Cercai però di sembrare coraggiosa e puntai i miei occhi nei suoi.

Lui sorrise malefico, ma non ci feci caso.

Mi persi nella sua bellezza, mi concentrai sulla mandibola contratta e su quegli occhi che mi osservavano in segno di sfida.

Mi sfidavano a distogliere lo sguardo per prima, come se avesse saputo che non sarei stata abbastanza forte per sostenere il suo.

E in effetti, dopo una manciata di secondi, spostai la mia attenzione sulla calda coperta che mi avvolgeva, sentendolo sghignazzare soddisfatto.

I suoi occhi erano troppo da sopportare.

Sembravano un pozzo senza fondo.

Era come ritrovarsi nel buio più totale, non mi permetteva di scorgere nulla.

Perciò finivo sempre nel perdermi in me stessa, prorpio come avevo appena fatto.

Si avvicinò lentamente, sapendo che in quel modo mi avrebbe messo ancora più in soggezione.

Si fermò accanto a me, senza mai distogliere lo sguardo da me.

Provai ad ignorarlo, sperando che se andasse, anche se con i miei fratelli avevo capito che tutto quello non sarebbe servito a niente.

Lui non se ne sarebbe mai andato senza prima aver giocato un po' con la mia paura.

Infatti dopo poco alzò leggermente un braccio e terrorizzata chiusi gli occhi, preparandomi all'impatto, convinta volesse colpirmi.

Ma ancora una volta lo sentì solo ridere, visibilmente divertito dal mio terrore.

Completò il movimento portando la mano davanti alla sua faccia e facendo finta di osservarsi le unghie.

BAD ANGEL[Cameron Dallas]Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin