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Ok, ci sono, sono pronta.

Ma chi prendo in giro sono nel panico più totale!

Mi guardo allo specchio per la centesima volta e ancora non sono convinta, ancora mi faccio schifo, ancora odio il mio corpo.

Il vestito è perfetto, magnifico, incantevole, ma su di me, come ha detto Sebastian, perde ogni tipo di valore.

Su di me si trasforma, diventa inguardabile, uno straccio.

Rovino ogni cosa che indosso, ogni cosa che poggio sul mio corpo.

Ogni cosa che vesto si trasforma da incantevole a inguardabile, da spettacolare a orrendo.

So già di essere inguardabile, ma avere tutti i giorni, costantemente, qualcuno che te lo ricorda non è proprio il massimo.

Faccio un respiro profondo, ormai il decimo.

Mi sposto di scatto da quell'orribile invenzione.

Chi ha inventato lo specchio non aveva di certo pensato a quanti danni avrebbe potuto fare.

Tutti pensano che la polvere da sparo o i carrarmati siamo invenzioni pericolose.

E invece no, non sapete quante persone si sono suicidate per questo vetro.

Quante persone hanno versato lacrime amare davanti al proprio riflesso.

Quante hanno smesso di mangiare perché quello che vedevano non gli piaceva.

Perché un semplice specchio è letale, può farti stare male, piangere per ore, chiederti perché esisti.

Ti può portare a farti mille domande.

Così metto sempre più distanza tra me e quel mostro.

Ormai è tutto pronto, a minuti gli invitati arriveranno.

A minuti dovrò tirare fuori uno dei miei migliori sorrisi falsi.

A minuti passerò una serata orribile.

A minuti farò un disastro.

A minuti crollerò.

Ieri mattina mi sono allenata veramente tanto a camminare sui tacchi e anche se non mi sento più i piedi, ora so passeggiare come una perfetta dama.

Indosso il vestito scelto in precedenza, accompagnato da un paio di decoltè nero lucido.

Ci aggiungo dei braccialetti dorati e una collana rappresentante un cuore spezzato, l'altra metà ce l'aveva mio fratello Eric.

Al suo ricordo mi rattristo un pò, ma mi sforzo di tornare a concentrarmi su quello che devo fare.

Rossetto color pesca, yliner, matita, mascara e chili di fondotinta.

Qualcuno, anzi no, lui bussa alla porta.

Schiena dritta e testa bassa.

Entra e senza dirmi niente mi gira intorno osservandomi.

Sto sudando freddo: un accessorio fuori posto e soffrirò.

Passano interminabili minuti e finalmente si ferma davanti a me.

Sento uno spostamento, poi un dito sotto il mento: so cosa devo fare, ormai ho imparato.

Mi solleva la testa e io chiudo gli occhi per non incontrare i suoi.

Lo sento ridire e poi si complimenta per la prima volta in quasi un anno, sempre se si possa definire un elogio:

-Brava, vedo che ormai hai capito come funziona, ora apri gli occhi piccola.-

BAD ANGEL[Cameron Dallas]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora