BAD ANGEL[Cameron Dallas]

#10#

Cam's pov
Quel giorno cambiò tutto.

Smisi di tormentare Amanda e iniziai ad essere più gentile nei suoi confronti.

Inizialmente questo mio cambiamento la confuse e forse la spaventò un pò.

Con il passare del tempo però capì che ero davvero deciso a smettere di deriderla e tutto diventò come una favola.

Io, Nash, Shawn e Amanda eravamo diventati il gruppo perfetto: invidiato e temuto da tutti.

Devo ammettere che avere una presenza femminile tra di noi aiutò a non far scoppiare nuove liti, facendoci convivere sereni come non lo eravamo mai stati.

Anche gli allenamenti erano stati completamente rivoluzionati.

Duravano tanto quanto Amanda era in grado di sopportare e, anziché umiliarla, cercavo di insegnarle quante più cose possibili.

Non so come facesse, ma sembrava nata per combattere.

Perciò soprattutto erano semplicemente momenti nei quali potevamo passare del tempo insieme e mantenerci in forma.

Amanda era diventata una mia copia al femminile: era temuta, rispettata ed ammirata da tutti.

Eletta capogruppo femminile, era attenta a trattare le nuove arrivate meglio di quanto non avessi fatto io.

Eravamo diventati così uniti che sembravano passati anni dal nostro ultimo litigio.

Tuttavia la felicità non dura per sempre.

Infatti, il mio diciottesimo compleanno si stava avvicinando e con esso anche il momento in cui avrei dovuto andare via.

Insieme a Nash e Shawn, anche loro prossimi alla maggiore età, avevo deciso di affittare un'appartamento vicino al mare e non troppo lontano all'orfanotrofio.

Il mio obbiettivo era quello di trovarmi qualche lavoretto per pagarmi l'università e diventare psicologo.

Forse troppo ambizioso considerate le mie risorse e la mia scarsa istruzione, tuttavia volevo provarci ugualmente.

Sarei finalmente potuto essere indipendente, avrei potuto passare il tempo come meglio credevo, facendo quello che volevo.

Il pensiero di dover abbandonare Amanda conferiva però alla libertà un retrogusto amaro.

Sarebbe rimasta sola contro tutti.

Per quanto in quel momento fosse rispettata, avevo paura che una volta lasciata da sola non trovasse più un motivo per continuare a combattere e si sottomettesse agli altri.

Aveva lottato così tanto contro me e Nash e sicuramente non avrebbe avuto nessuna intenzione di continuare a sfidare chiunque.

Però sapevo anche che mi sarebbe mancata terribilmente.

Eravamo troppo legati per non sentire l'uno la mancanza dell'altro.

Vivere senza di lei sembrava quasi impossibile, come se dovessi vivere senza ossigeno.

Tuttavia era il momento di mettere da parte tutti i miei sentimenti, poiché ero sicuro che mi avrebbero inevitabilmente portato alla pazzia.

Avrei sempre potuto andare a trovarla, ma forse avrebbe solo peggiorato le cose.

Era come far sentire il profumo di un dolce ad un affamato, senza però offrigli una fetta di esso.

Sarei stato crudele e Amanda avrebbe finito per odiarmi.

Tuttavia non potevo semplicemente salutarla e andare via per sempre.

Avrei fatto in modo che il ricordo di me non sbiadisse mai nella sua mente, così come la sua immagine non si sarebbe mai cancellata dalla mia.