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1,2,3 prendo con forza la maniglia di ferro che a contatto con il mio palmo sudato crea un grande contrasto.

Andiamo Amanda,la ragazza dal cuore di ghiaccio dove è finita?

Faccio un respiro profondo e apro quella maledetta porta.

Non lo voglio vedere e di conseguenza chino la testa.

Entro in quell'inferno e rimango immobile davanti alla porta.

Cercando di controllare le mani che hanno iniziato a tremare sempre di più.

Non riesco a respirare, mi manca l'aria.

-Tranquilla Amanda, siediti.- se non mi sentissi svenire lo prenderei a schiaffi.

Gli ho raccontato tutti i particolari di quello che mi hanno fatto e ha il coraggio di dirmi di stare tranquilla?!

Con le gambe che mi tremano arrivo fino alla poltrona e incapace di stare ancora in piedi ci crollo letteralmente sopra.

-Guardami Amanda.- mi sembra di sentire la voce di Sebastian,ma mi rifiuto di alzare lo sguardo,in quel momento non lo avrei fatto neanche se fosse stato lui.

-Non voglio farti niente Amanda, guardami.- alla fine ci rinuncia e inizia a fare le solite domande.

-Ci sono stati miglioramenti a casa?- sento che cerca di usare un tono dolce per farmi tranquillizzare ma non funziona affatto.

Non rispondo, non voglio e inoltre ho la bocca impastata, anche volendo non riuscirei a fare uscire un qualsiasi suono.

-Avanti piccola Amanda.- Piccola Amanda erano queste le parole che aveva pronunciato prima di rubarmi il mio primo bacio.

In una frazione di secondo tutte le scene di quell'esperienza mi annebbiano la vista.

Mi scorrono davanti e tornano a ricordarmi la mia vecchia vita.

Ho il respiro affannato,mi devo calmare se non voglio fare scenate.

Sento gli occhi inumidirsi e li stringo sempre di più per evitare di sembrargli debole.

Mi continua a fare domande, alle quali non rispondo, sono ancora persa nei ricordi.

La sua mano sul mio fianco, le sue labbra sulle mie, la sensazione di impotenza.

Mi prendo la testa tra le mani e provo a fare respiri profondi,ma i polmoni non hanno nessuna intenzione di ricevere ossigeno.

Non ce la faccio più,inizio a vedere macchie nere e il mio corpo si fa sempre più pesante.

Perché alla fine io sono così: cerco di essere forte fuori e di non lasciar entrare nessuno dentro di me, poiché se dovesse accadere non sarei in grado di difendermi.

Crollerei subito.

Sono acida fuori per proteggermi dentro.

Quando si tratta di me mi autodistruggo.

Sento la sua mano sulla mia spalla e cerco di scansarmi,ma non ho le forze per farlo di conseguenza finisco per crollargli addosso.

Si stacca da me e mi porge un bicchiere pieno di acqua ghiacciata.

-Bevi piccola.- sento a malapena le sue parole, mi arrivano come ovattate.

Lentamente bevo tutto il contenuto del bicchiere e inizio a sentirmi meglio.

Cerca di avvicinarsi a me ma nel farlo mi pesta un piede.

Non riesco a trattenermi e un urlo soffocato lascia la mia bocca.

BAD ANGEL[Cameron Dallas]Où les histoires vivent. Découvrez maintenant