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Piano piano mi addormento, cullata dal respiro di Cam sul mio collo.

Il dolce cinguettio degli uccelli mi fa svegliare lentamente.

Alzo le braccia o almeno ci provo, ma qualcosa, o meglio qualcuno me lo impedisce.

Impaurita abbasso lo sguardo preoccupata di chi possa essere.

Sebastian non ha mai dormito con me, tanto meno in questa posizione.

Due muscolose braccia mi avvolgono per la vita.

Non sono quelle del biondo.

Aspetta, ma dove sono?

Mi guardo in torno in preda al panico.

Non sono nella mia stanza.

Non ricordo niente di ieri sera, il mal di testa che mi ritrovo mi impedisce di pensare.

Perché pensi anche? Da quando?

Ma come siamo simpatiche oggi!

Come sempre del resto.

Lascio perdere la mia simpatica coscienza e mi giro verso l'uomo che mi stringe a sé.

Appena lo riconosco caccio un urlo e saltando fuori dal letto mi precipito contro il muro.

La mia passione deve sempre essere coltivata.

-Cos'è successo Amanda?-

Mi chiede ancora insonnolito.

Guardandolo bene vedo che non ha la maglietta e prendo fuoco al pensiero di noi due accoccolati in quella posizione.

Anche perché facendo scorrere lo sguardo su di me, mi accorgo di indossare solo una maglietta lunga che copre a malapena le mie gambe e a quel punto, in confronto a me, un peperone sarebbe sembrato bianco.

-Perché sono qui?- Chiedo cercando di tenere un tono voce distaccato.

-Davvero non ti ricordi nulla di ieri?-

Mi guarda stupito, ma cos'abbiamo fatto ieri di così importante?!

-Qual'è l'ultima cosa che ti ricordi?-

-Bhè...ero in camera a cambiarmi perché Sebastian me lo aveva ordinato.-

Fa un respiro profondo e inizia a spiegarmi tutto.

Veramente ho lasciato succedere tutto questo? Com'è possibile!

-E questo sarebbe il momento perfetto per tenere fede alla tua promessa.-

-Cosa vuoi sapere?- chiedo sconfitta.

-Punizioni e regole.-

-Se te le dovessi elencare tutte staremmo qui fino a domani. Ma le più frequenti erano: stare inginocchiata, frustate, schiaffi e tutto ciò che gli passava per la testa.-

-Ok, dimmi una giornata tipo.-

-Veramente Cam, perché lo vuoi sapere, cosa ti cambia?- non lo voglio dire ad alta voce perché facendolo sarebbe come ammettere di appartenere a lui e non è assolutamente così.

-Voglio capire con quale logica ti puniva.-

-Non c'era una logica, Cam, lo vuoi capire?! Poteva arrabbiarsi anche solo perché il latte era tropo caldo o troppo freddo. Faceva ciò che voleva di me.-

Mi guarda con occhi tristi e mi infurio vedendo il suo sguardo.

È quello che avevano tutti quando raccontavo la mia infanzia, quello che avevano quando spiegavo il comportamento dei miei fratelli.

BAD ANGEL[Cameron Dallas]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora