#35# Fine

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Prepara le valige: partiamo.

Prendo il borsone che solitamente uno per gli allenamenti e metto quante più cose possibili al suo interno.

Lei però, non si muove.

Preso dalla rabbia e lo spavento grido:

-Mi hai sentito?! Muoviti!-

Trema leggermente e non saprei dire se di freddo o paura, ma in questo momento l'unico mio pensiero è quello di scappare.

Scappare da quelli che ritenevo amici.

Scappare da questa vita che mi ha logorato il cuore.

Scappare dalle persone.

Scappare da me stesso.

Scappare dal mondo.

-Non ho nulla da portare con me, Cameron.-

Nonostante percepisca la sua paura, il tono di voce è fermo e deciso, come se si fosse allenata per renderlo così.

Ancora una volta sorvolo su questi particolari e inizio a cercare i biglietti per l'aereo.

Dovevano essere il suo regalo di Natale.

Un viaggio di sola andata per due persone, in un qualsiasi luogo.

Volevo che si liberasse dalla pesantezza del mondo e che si divertisse per un pò, ma non credo sia più possibile.

Speravo che per una volta si sarebbe divertita, che avrebbe potuto essere felice, almeno per qualche giorno, ne aveva bisogno.

Eppure, a quanto pare nessuno vuole vederla spensierata poiché tutti, in un modo o nell'altro la ostacolano sempre.

-Vieni Amanda.-

Diligentemente fa come ordinato e a sguardo basso mi segue.

In salotto ci sono i due che stanno litigando.

Shawn sta cercando di far capire al moro che il suo piano è degenerato e che non può continuare a trattare in quel modo la mia piccola.

Ma è evidente che a lui non interessa, se ne sta infatti comodamente seduto sul divano, senza neanche guardare l'amico.

Mi stupisco ancora una volta di come le persone possano rivelarsi per come sono veramente all'improvviso.

Lo consideravo come un fratello, era tutto per me.

E mi ha deluso.

Come hanno fatto tutti quelli di cui mi sono fidato.

Ma ora non è il momento dei rimpianti.

Saluto frettolosamente Shawn, con la promessa di rivederci presto.

Apro la porta, per poi trovarmi davanti un ammasso di capelli biondi che ho imparato a riconoscere.

-Dove vai di bello?- domanda sadico appoggiandosi allo stipite della porta, come se non lo sapesse.

Non lo degno neanche di una risposta e con una spallata mi faccio spazio, trascinando dietro di me Amanda.

Ma la sua mano scivola dalla mia e quando mi volto per guardarla è già tra le sue braccia.

-Cosa vuoi ancora da lei? Non ti è bastato tutto il male che le hai fatto?-

-Come se tu con lei fossi stato un santo!-

Mi tornano alla mente le scene di quando la deridevo, di quando le davo fastidio per puro divertimento, di quando, agli allenamenti la portavo al limite solo per vedere a che punto sarebbe crollata.

BAD ANGEL[Cameron Dallas]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora