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Sperai vivamente fosse uno scherzo, anche perché, in caso contrario, sarebbe stata la fine.

A quel punto avrebbe avuto una scusa per i miei lividi e non si sarebbe più fatto problemi.

Era un incubo, e io non riuscivo più a svegliarmi.

Ma cosa dici?

Dove è finita la ragazza dal cuore di ghiaccio?!

Oh perfetto, ci si doveva mettere anche la mia coscienza?!

Tuttavia aveva ragione, dovevo dimostrargli quanto valevo e lo avrei fatto al più presto.

Non dissi niente a Beatrice perché sicuramente avrebbe cercato di non farmi andare all'allenamento.

Si preoccupava per la mia salute e questo mi faceva sentire importante, ma dovevo dimostrare a Cameron che ero forte.

Non potevo continuare ad aver paura di lui e sottomettermi.

Non avevo passato la vita a combattere con i miei fratelli per farmi mettere i piedi in testa da uno sbruffone come lui.

Perciò mi feci coraggio e insieme alle mie amiche andai a cena.

Cercai di scherzare e ridere come se niente fosse, ma ogni volta che incrociavo lo sguardo glaciale del moro rabbrividivo.

Vedevo che i suoi compagni stavano discutendo con lui, probabilmente riguardo me.

Ogni tanto infatti mi indicavano e mi sentì molto a disagio nel sapere che ero l'oggetto di un litigio.

Ma perché?

Cos'avevo fatto di così importante per essere al centro di un dibattito così acceso?

I ragazzi sembravano davvero arrabbiati e non potei fare a meno di pensare che Cameron si sarebbe sfogato su di me.

Sarebbe arrivato all'appuntamento con il fuoco nelle vene e, non potendolo riversare altrove, lo avrebbe ovviamente buttato su di me.

Cercai ugualmente di mantenere un sorriso credibile, mentre l'ansia saliva.

-Amanda tu cosa ne pensi?- chiese improvvisamente Beatrice.

Di cosa stavano parlando?

Cosa dovevo rispondere?

-Si certo, sono d'accordo.- risposi sperando di non fare una figuraccia.

-Quindi secondo te è giusto che le ragazze siamo obbligate ad indossare la divisa mentre i ragazzi no?- domandò scettica inarcando un sopracciglio.

Cazzo.

-No io...- in che guaio mi ero cacciata?

Lanciai un'altra occhiata al moro e lo vidi ancora immerso in una accesa conversazione.

Le ragazze al tavolo seguirono il mio sguardo e subito un'espressione dolce si dipinse sui loro volti.

-Oh tesoro non preoccuparti, non ti farà più del male.-

Mi attirarono in un caloroso abbraccio e mi sentì terribilmente in colpa.

Loro mi prteggevano e io mi cacciavo nei guai.

Sorrisi ringraziandole, sperando che nessuna fosse venuta a sapere dell'esercitazione di quella sera.

Incapace di continuare a mentire finì velocemente la cena per poi andare a cambiarmi.

Indossati dei leggins e cercai una maglia abbastanza da coprirmi almeno una parte delle gambe, senza però trovarla.

Fui perciò costretta ad indossare una canotta nera della Nike.

BAD ANGEL[Cameron Dallas]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora