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Sentì due forti mani prendermi in braccio e ancora nel dormiveglia credetti che mi stessero conducendo nel mio letto.

Con qualche difficoltà mi ero infatti addormentata su una sdraio vicino alla piscina.

Non pensai assolutamente a niente, se non al morbido materasso che stavo per toccare.

Poi però, improvvisamente le braccia mi lasciarono cadere nel vuoto.

Credetti di precipitare sul mio tanto agognato letto, mentre invece mi ritrovai bagnata fradicia.

Mi ci volle qualche secondo per realizzare tutto.

Mi strofinai gli occhi ancora chiusi, per poi guardarmi intorno, rendendomi conto di ritrovarmi dentro la piscina.

In un attimo la schiena iniziò a bruciare, facendomi svegliare del tutto.

Iniziai immediatamente a tremare per il freddo intenso, stringendomi nei miei vestiti fradici.

Alzai lo sguardo per incontrare quello divertito di Sebastian, che stava ridendo senza un controllo.

Lo fulminai, facendolo divertire ancora di più.

Velocemente uscì dall'acqua ghiacciata, cercando di rientrare in camera.

L'uomo però si mise davanti a me, bloccandomi l'entrata.

-Non si saluta?- Chiese con un sorrisetto odioso.

Provai ad aggirarlo, mentre le punte di mani e dita iniziavano a perdere sensibilità.

-Cosa vuoi ancora?- domandai irritata.

Mi aveva punito, chiuso fuori casa, buttato in piscina in pieno inverno e si rifiutava di farmi asciugare.

-Non usare quel tono con me!- sibilò al mio orecchio.

-Vedo che non impari in fretta, di questo passo non durerai a lungo. Ti conviene iniziare a seguire le regole, se vuoi una vita tranquilla.-

Non seppi trovare delle parole adatte per contrastarlo, così mi "limitai" a sputare su una delle sue scarpe in cuoio.

Infondo vivere con due fratelli maggiori ha dato i suoi frutti.

Per nessun motivo al mondo sarei rimasta impassibile davanti alla superiorità di quell'uomo.

Quella volta però, il mio orgoglio mi sarebbe costato caro.

Sebastian infatti mi fu davanti con un solo lungo passo.

Con uno schiaffo, mi ferì la guancia e mi fece cadere nuovamente nell'acqua gelida.

Subito il sangue tinse l'acqua intorno a me.

Dovetti stringere i denti per non urlare, mentre le ferite bruciavano e mi facevano contorcere dal dolore.

Il biondo osservò la scena con un sorriso, felice di potermi torturare ancora.

Appena ne fui capace, cercai di uscire dalla piscina.

Appoggiai le mani sul bordo di essa, spingendomi per poter andare via.

Tuttavia la scarpa incriminata di Sebastian mi schiacciò le dita, facendomi urlare.

Ritrassi subito la mano, stringendola con quella sana.

-Non uscirai da qui fino a quando non mi assicurarsi che seguirai le regole alla lettera.-

Risi a quell'affermazione.

BAD ANGEL[Cameron Dallas]Where stories live. Discover now