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Fu il rumore di una porta sbattuta a riportarmi alla realtà, facendomi saltare in aria dallo spavento.

Era tornato, ed io non ero affatto pronta.

Avevo i brividi al solo pensiero di quello che avrebbe potuto farmi.

Mi odiai per quel comportamento, ma quell'uomo era davvero troppo da sopportare.

Non era possibile opporsi, in nessun modo, e avrei dovuto accettarlo.

Eppure, nonostante la paura, l'orgoglio continuava ad avere la meglio.

Sentì dei passi pesanti salire le scale e il tremore che avvolgeva il mio corpo aumentò senza che riuscissi a controllarlo.

Senza bussare, aprì infine la porta della mia stanza, puntando immediatamente i suoi occhi ghiaccio nei miei.

-Perché non sei ancora pronta?-

Non urlava.

Non serviva, sapeva terrorizzarmi anche semplicemente guardandomi, ed era esattamente quello che stava facendo.

Niente orgoglio, non in quel momento.

Dovevo solo scusarmi e fare la figlia modello, niente di più.

-Mi sono addormentata, scusi.- avevo il viso basso, i suoi occhi erano troppo da sopportare.

Fece due passi verso il letto, arrivando affianco a me.

Sperai non notasse il mio tremore, ma il sorriso soddisfatto che spuntò sul suo viso, mi portò a pensare altro.

-Ti avevo forse detto che potevi dormire?-

Da quando ho bisogno del permesso di qualcuno per farlo?

In quel momento non era questione di orgoglio o meno, era semplicemente voglia di difendere i prorpi diritti.

-Non ho bisogno del permesso di qualcuno le riposarmi.- affermai acida e convinta.

Con una mossa rapida afferrò il mio viso, costringendomi a guardarlo.

La sua presa faceva male, era troppo stretta e toccava i lividi che lui stesso si era divertito a lasciarmi.

-Da oggi si. Da questo momento in poi sono io che decido cosa devi fare, in qualunque momento. Sono stato chiaro?-

Serrai la mascella, continuando a fissarlo senza aprire bocca.

Non aveva il diritto di farlo.

Poteva pretendere rispetto, non sottomissione.

E se avesse continuato in quel modo, non avrebbe ottenuto nessuna delle due.

Non risposi, non lo avrei mai fatto.

Potevo rinunciare a parte del mio orgoglio, ma non ai miei diritti.

Strinse ancora più forte, prima di lasciarmi andare.

Aveva un sorrisetto terrificante, ma mi imposi comunque di continuare a guardarlo.

-Bene, imparerai con il tempo a non disubbedirmi. Ora vai a cambiarti e seguimi.-

Non potevo credere che mi lasciasse andare senza punirmi.

Tuttavia, infondo sapevo che quel gesto nascondeva in realtà conseguenze ben peggiori.

Aprendo l'armadio trovai, oltre ai miei pochi vestiti, numerosi altri indumenti.

Vi erano gonne di ogni genere e forma, vestiti, completi, maglie, giacche, camicie e ogni altro capo.

BAD ANGEL[Cameron Dallas]Where stories live. Discover now