10. A.J.

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Potresti essere
un maniaco.

~10~
A.J.

Girovago un po' in cerca di un hotel per questa notte, saranno venti minuti che cerco qualcosa, ma non riesco a trovare niente. Metto da parte per un po' la ricerca, concentrandomi sulle varie strade, che prima o poi dovrò imparare.
Sono le 17, e sto prendendo in considerazione l'idea di tornare da Dom a chiedere informazioni su un hotel o qualcosa del genere.

Vedo da lontano una scia di luci, come se ci fosse una festa, non riuscendo a trattenermi mi avvicino.
Macchine da corsa da ogni parte, e poi la vedo.
Tori, con un giacchino in pelle nero, interamente vestita del medesimo colore, capelli con i dread raccolti in una coda, e pelle bronzea.
Sembra la classica ragazza cattiva, quella che mia madre definirebbe di "brutta compagnia".
Completamente diversa da me, una normalissima ragazza di S. Francisco, definibile come Bambolina dalla gente di qui.
Mi vede e mi viene in contro, mi sento abbastanza inadeguata, mi sono fatta la doccia sta mattina e all'alba delle 17:22 di sera mi sento sporca. Inoltre sono vestita normalmente, jeans ed una maglietta degli Artic Monkeys nera.
«Ehi bella, cosa ci fai qui ?» chiede la ragazza tutta dread affacciandosi al mio finestrino.
«Ehi, stavo cercando un posto per dormire e poi ho visto le luci e beh niente.» dico sorridendole.
Senza dirmi niente sale sul sedile del passeggero, mi guarda ed inizia a ridere.
«Dai parcheggiamo questa bellezza e andiamo a divertirci.» dice infine accarezzando il parabrezza.
«Emm, non sono vestita decentemente Tori, cioè guardati e guardami.» dico passandomi una mano nei capelli, imbarazzata.
«Ma smettila che sei fantastica.»

Parcheggiamo l'auto non molto lontano da quella di Tori, uscita dall'abitacolo sento una mano stringermi il braccio e trascinarmi in mezzo alla gente, l'unica cosa che riesco a vedere della persona sono i suoi dread raccolti in una coda.
«Ehi amore.» Chase saluta Tori strappandomela di dosso e iniziandola a baciare, ecco se prima ero imbarazzata ora lo sono ancora di più.
«Ciao S. Francisco, anche tu qui ?» chiede infine staccandosi un momento da lei.
Annuisco senza proferir parola.
«Ciao.» sento dirmi da dietro, mi giro ed i nostri occhi grigi si incontrano, è ancora più bello visto da vicino. Sorrido leggermente, sono sicuramente diventata rossa, lo so. Perché ogni volta, nei momenti meno opportuni divento rossa? Mi maledico mentalmente, e facendo finta di niente mi passo una mano tra i capelli.
«Ashton comunque, piacere.» parla ancora ed io non riesco ad emettere anche solo un suono, annuisco cercando di non sembrare troppo disinteressata. La sua voce è perfetta, come le labbra che si muovono ad ogni parola che dice.

Anche lui come Tori e anche come il resto delle persone qui, indossa una giacca in pelle, con sotto una maglietta bianca che lascia intravedere tutti i tatuaggi, quanto vorrei sapere tutta la loro storia.
«Ti sei persa?» chiede chase sorridendo leggermente, ma mantenendo una certa distanza. Ecco se si dovesse definire una persona strana lui né è una dimostrazione perfetta.
Racconto la verità, spiegando che devo trovare un hôtel o un posto dove dormire, una volta finito di spiegare sospiro guardandomi intorno.
«Lacey se ti va questa notte puoi passarla da me, tanto non ho coinquilini, l'ultima che ho avuto è scappata appena ha visto Chase.» dice picchiandogli una mano sul petto.
«Sarebbe fantastico, domani mattina tolgo i battenti giuro, anche perché devo trovarmi un appartamento.» dico per poi abbracciarla.
«Tranquilla puoi rimanere quanto vuoi. Tanto sono da sola la maggior parte delle volte, avrei proprio bisogno un po' di compagnia»

Passa non so quanto tempo, parecchio penso, e mi sto innamorando di questo posto, pieno di auto fantastiche, per non parlare delle bancarelle che vendono ogni tipo di cosa. Cammino vicino a Tori con un sacchetto di caramelle gommose di ogni genere, dalle uova ai coccodrilli.. la mia cena insomma, in mano.
Noto una maglietta fantastica, mi giro per chiedere un parere alla ragazza dread, ma non la vedo più.
Ecco come far andare in panico Lacey.
La troppa gente, tutti accalcati sulle strade, l'odore di birra, erba, sigarette ed altre sostanze inizia a farmi venire i conati. Devo trovare un posto tranquillo, vedo alla fine della strada meno gente e mi dirigo in quella direzione dove ci sono anche delle panchine. Mi siedo su una di queste, incrociando le gambe e concentrandomi sulle caramelle, fino a quando sento ridere così forte da guardare in direzione del rumore, e lo vedo, con una bottiglia di birra in mano ed una sigaretta in bocca. È con tre uomini abbastanza grandi, i quali stanno ridendo fortemente a delle probabili battute di lui, lo sto fissando e penso se ne sia accorto perché lascia i tre tipi e si incammina in mia direzione, faccio finta di niente e mi riconcentro sulle caramelle.
«Ti hanno abbandonata ?» chiede appoggiando un braccio sullo schienale della panchina.
«C'era troppa gente, e non ho più visto Tori.» spiegò in breve senza guardarlo.
«Umm.. Andiamo a casa dai.» dice per poi alzarsi e porgermi una mano.
«Ma sei impazzito ? Potresti essere un maniaco per quanto ne sappia.» mi si ferma il battito per qualche secondo, mi ha davvero detto una cosa del genere..
«Tranquilla, c'è anche mia sorella a casa. E poi non sei il mio tipo.» dice sorridendo. Nonostante l'ultima frase non mi abbia lasciata indifferente, Annuisco e prendo la sua mano, che al tatto risulta callosa e calda. Poso lo sguardo sulle nostre mani intrecciate e sulle sue nocche noto delle cicatrici, e dei segni rossi, scuotono la testa risvegliando i dai pensieri.

«Ti seguo con la mia ?» chiedo una volta arrivata all'auto.
Annuisce ed entra nella sua Camaro.
Le strade sono deserte, e le poche persone che girano alle 3 di notte si voltano quando le due Chevrolet, l'impala e la Camaro, gli passano vicino veloci.
Decide di dare un po' di spettacolo ed ad un semaforo a cerchiamo uno con una Mercedes, quando scatta il verde partiamo lasciandolo indietro, la mia risata si mischia al rombo del motore delle nostre due macchine, ormai portate a quasi 220.

Il capannone sotto cui ci fermiamo è enorme, da una parte c'è un garage dove parcheggiamo le macchine, il quale è abbastanza grande da contenerne una decina senza problemi. Entriamo in "casa" e non me lo sarei mai aspettata, all'interno il capannone è arredato benissimo, soffitto altissimo con a vista i corridoi del piano superiore, ed io che pensavo fosse una catapecchia.
«Sorpresa eh ?» dice per poi porgermi il borsone con le mie cose, che si era proposto di portare in precedenza.
«Dovrei farmi una doccia..» dico abbastanza imbarazzata.
«Al piano di sopra ultima a sinistra.» dice indicandomi una porta al piano di sopra.
Mi faccio una doccia velocissima, non prima di essermi assicurata che la porta fosse chiusa a chiave. Prendo il suo bagnoschiuma profuma di muschio, di lui, finito di lavarmi mi metto una tuta. Sistemo per bene il bagno cercando di rimettere tutto al proprio posto.
Mi domando, seduta sul divano in attesa che lui esca dal bagno, i suoi genitori che fine abbiano fatto, e come faccia a vivere in questo lusso. Una volta seduto di fianco a me mi giro ed iniziò a guardarlo.
Lacey prima o poi penserà tu sia una depravata.
«Che lavoro fai ?» chiedo infine.
«Corro.»
«Corri ? In macchina ?»
«Se.» distoglie lo sguardo dalla televisione e i nostri occhi si scontrano.
«M..ma non è ille..» non faccio in tempo a finire la frase.
«Non lo è se non ti prendono.»
« Sei bello sai ?» dico così a bassa voce che credo non mi abbia sentito, anzi spero.

Non so se avete presente quando vi capita di vedere qualcuno, e non riuscire a distogliere lo sguardo da lui. Ecco a me sta capitando questo, ricordo di essere andata in camera sua, lui che mi metteva una coperta addosso, poi l'ho visto uscire e penso di essermi addormentata, nel suo letto con il suo profumo.

[N.A.]

Dio quanto mi piace, è il capitolo che preferisco al momento.

E boh loro due sono troppo bellii.
Okay basta, fatemi sapere cosa ne pensate sia del capitolo, sia della storia in generale.

Ilysm.
G.

Wanderlust. || A. J.Where stories live. Discover now