11. Sophie.

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peso perché quando uccidi una persona avrai il peso della sua morte sulla coscienza per tutta la vita,  freddezza perché devi avere il sangue freddo per commettere un atto del genere.

~11~
Sophie.

Ash's pov

Esco dalla doccia, con indosso solo un'asciugamano in vita, il mio riflesso allo specchio mi fa tornare in mente le solite scene, urla, mamma e papà a terra esangui, la piccolina in un angolo rannicchiata, ed io con una chiave inglese addosso a quel bastardo.
Dei rumori al piano di sotto mi distolgono dai pensieri, menomale.

Prendo la pistola dentro il mobiletto del bagno, può sembrare strano ma se si fa una vita come la mia bisogna avere un arsenale in casa.
Tolgo la sicura, mi infilo un paio di boxer di CK e scendo dalle scale cercando di non farmi ne vedere né sentire.
Punto la pistola e..

Lacey's pov.

Mi alzo dal letto di Ash e mi guardo in torno, la stanza è abbastanza spoglia, l'arredamento consiste nel grande letto su cui ho dormito, una scrivania a lato di quest'ultimo, un armadio, e una cassaforte a muro.
È così strano, esco dalla porta e scendo in cucina, cercando qualcosa nella dispensa da mangiare per colazione.
Quando sento una presenza dietro di me, mi giro e lo vedo in piedi con addosso solo dei boxer di Calvin Klein, e mi sta puntando una pistola.

«Ashton.. ? Dio Ashton metti giù quella roba.» dico con voce tremante, ecco perché non devo andare a casa degli sconosciuti, ti sta bene Lacey.
«Cazzo, scusa. Ma anche tu non fare rumore sono abituato a vivere da solo tranne quando ho mia sorella, è normale che mi preoccupi.» dice lui tutto d'un fiato, abbandona la pistola sul tavolo e mi guarda con uno sguardo raggelante.
Vedendo il mio viso mutare, in un espressione di paura pura, sposta gli angoli delle labbra e forma un sorriso leggero.
«Scusa. Aspetta ti faccio conoscere una persona.» dice staccando il suo sguardo da me e tornando al piano superiore.

Prendo in mano la pistola, ne sento il peso e la freddezza, tranne nel punto in cui Ash aveva le mani. Pensando al peso e alla freddezza mi spunta una specie di sorriso, peso perché quando uccidi una persona avrai il peso della sua morte sulla coscienza per tutta la vita,  freddezza perché devi avere il sangue freddo per commettere un atto del genere.

Lo vedo scendere e abbandono la pistola dove l'aveva lasciata lui, facendo finta di niente.
«Lacy mia sorella, Sophie. » una ragazzina sui dieci anni con indosso un pigiama rosa con dei fiorellini, sbuca dalla schiena di Ash, la somiglianza tra i due è stupefacente.
«Ciao Sophie, piacere Lacey.» dico sorridendo alla ragazzina.
«Ciao.» mi saluta con timidezza e poi si rivolge al fratello «Ash, ho fame. Mi prepari qualcosa ?»
«Certo principessina, cosa desideri ?» alla dolcezza di quelle parole mi stupisco, Ash l'uomo di ghiaccio non è poi così di ghiaccio.
«Se vuoi posso prepararti qualcosa io, me la cavo abbastanza bene. Ti piacciono i pancakes ?» chiedo a Sophie, lei mi guarda e le si illuminano gli occhi.
«Mi stai già simpatica ragazza di mio fratello.» dice iniziando a saltellare e venendomi dietro.
«Emm.. Non sono la sua ragazza.» dico imbarazzata, per poi raccontarle tutta la storia.

La piccolina si è rivelata davvero divertente, peccato che Ash sia uscito venti minuti fa con lei ed un borsone.
Se non ho capito male Sophie vive con la zia, la quale non pensa che il fratello maggiore sia abbastanza responsabile per prendersene cura.

Vado a farmi una doccia veloce e mi vesto con dei semplici pantaloncini corti in jeans e una maglietta a maniche corte bianca, parecchio aderente.
Vado incamera di Ash e gliela sistemo, metto le mie cose dentro al borsone. Non voglio approfittarne per cui appena ritorna vado a cercare un'appartamento.
Scendo dalle scale, e vado a sedermi sul divano con il borsone in mezzo alle gambe.
Sento il chiavistello aprirsi, Ash entra passandosi una mano tra i capelli e si ferma a fissarmi.
«Cosa ci fai con il borsone ?» mi chiede.
«Non voglio disturbare, o approfittarne.» dico alzandomi e prendendo il borsone in spalla.
Mi si avvicina ed io ovviamente perdo il respiro.
«Ma fammi un piacere va. Tu rimani qui, sono da solo e ho bisogno di compagnia. E poi non ti mancherebbe nulla.» mi prende il borsone e lo porta su in una stanza diversa da quella in cui mi sono addormentata. Lo seguo cercando di spiegargli le mie intenzioni.
«Ash, fermati. Senti voglio trovare un appartamento per conto mio, tu hai le tue cose da fare, non puoi guardare anche me. E poi non ci conosciamo neanche.» si gira di scatto fulminandomi con lo sguardo.
«Questa sarà la tua stanza, e no non dai fastidio e altre stronzate varie. Quindi rassegnati bimba.» mi appoggia una mano sulla spalla ed io sento il sangue fluirmi alle guance, sono diventata sicuramente rossa. Mi ha chiamata bimba..

«Okay.. Senti ho fame, andiamo da Dom ? »

~~~

«Prendiamo la mia.» dice Ash indicando la sua Camaro.
«Senti tesoro io su quel catorcio non ci salgo. O la mia o niente.» replico io appoggiandomi sulla fiancata della mia Impala.
«Va bene.»
In macchina regna il silenzio, riesco a percepire il suo respiro alla mia destra.
«Sei di S.Francisco quindi eh ?»
«Già ma la vita troppo perfetta non mi piace, quindi sono partita all'avventura.»
«Perché? Non capisco. Potresti avere tutto.» mi guarda, i suoi occhi sembrano pieni di domande «Il senso del viaggio è la meta, Il richiamo. Non so se intendi..» sussurro.
«Sei interessante Smith.» lo sento dire a bassa voce, talmente bassa che penso di essermelo immaginato.
«Cosa scusa ?» chiedo cercando di capire.
«Niente lascia stare.» risponde.
«Anche tu.» dico io facendomi sentire, si gira verso di me ed i suoi occhi iniziano a farsi spazio sul mio corpo, partendo dalle ginocchia, parzialmente coperte dal volante e andando in su.
«Senti, come ti chiami davvero, nel senso ho sentito Dom chiamarti Ash J.» cambio discorso sperando che distolga lo sguardo da me, ma non succede.
«Ashton Jared Carter.» risponde morsicandosi il labbro inferiore, dio perché l'ha fatto, mi giro subito cercando di concentrarmi sulla strada senza avere distrazioni.
«Bello, il nome intendo. Cioè anche tu, Oddio hai capito no?!» non penso di essere mai stata così impacciata con un ragazzo in vita mia, ma lui è diverso.
«Ahahah calmati piccolina, non ti mangio. Mi piace quando diventi rossa.» dice per poi aprire il finestrino e prendere un po' d'aria.

Questo ragazzo non lo conosco, eppure mi sta facendo uno strano effetto.
Non solo perché è davvero bello sia fisicamente che di viso, ma ha anche uno strano carattere il che mi attira.
E dio solo sa quanto mi possa sentire strana in questo momento, con lui di fianco che non smette di fissarmi.

[N.A.]

Mamma miaaa. Quanto mi piacciono !
#Ashey ↞parтe la ѕнιp☽

ιlyѕм.
ɢɪᴜʟɪᴀ.

Wanderlust. || A. J.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora