36. Identità

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"Vi proteggerò, anche a costo della vita"

~36~
Identità

Fisso le chiavi della macchina, appese al portachiavi degli universal studios, in bilico tra le mie dita.
Ash è libero ora, ma non del tutto. Dobbiamo scappare per poter fare una vita normale, qui a San Diego rimarrebbe un ricercato. Non posso perderlo ancora, io ho bisogno di lui.

i suoi baci, dio se mi erano mancati. Le sue labbra calde sulle mie, il profumo che tanto amo misto allodore di sigaretta. La sua barba leggermente accennata sul mio collo, lui in generale.
Diretta verso il bar di Dom, fisso le strade che ormai conosco a memoria, tengo il volante stretto tra le mani come se potesse sfuggirmi.

«buongiorno» dico una volta entrata nel locale, mi guardo intorno e vedo solo tori e Pablo parlare animatamente dell'accaduto.
«hola chica» urla il ragazzo allargando le braccia.
«ragazzii» sorrido nel vedere almeno loro.
nonostante stia camminando nella loro direzione, non riesco a pensare ad altro che il modo in cui scappare, il che mi fa anche un po' ridere perché l'ho sempre ritenuto un comportamento da codardi, ma è l'unica cosa che possiamo fare al momento.
«devo scappare insieme ad Ash, qui non è piu sicuro» anche se gliel'avevo accennato Tori mi fissa sbalordita.
«Donna no, ho bisogno di te, abbiamo bisogno di te -dice toccandosi la pancia- se te ne vai insime ad Ash anche noi dobbiamo venire con voi, alla fine ti abbiamo aiutata a farlo evadere, anche noi siamo ricercati» la vedo stringere il pugno tra le gambe, e alla fine non posso darle torto anche loro sono in mezzo adesso, ed è colpa mia.
Senza dire nulla me ne vado dal locale, facendo finta di non sentire le loro voci chiamarmi, devo andarmene.

«Ash! Sei in casa?» urlo sbattendo la porta alle mie spalle, non faccio in tempo a buttare la giacca sul divano che me lo vedo arrivare davanti con solo dei pantaloni della tuta addosso, e dio è sempre più bello.
«Bimba cosa succede?» dice con voce roca, trattenendo i miei istinti lo supero e mi avvio verso la camera.
«Dobbiamo scappare Ash, se ti prendono sta volta non ti fanno più uscire, e dio non ce la farei» dico mentre tiro fuori dall'armadio la valigia. «Bimba ho posti sicuri in cui nascondermi qui a San Diego, stai tranquilla» sento la sua mano calda appoggiarsi alla mia spalla e mille cose iniziano a passarmi per la testa.
«assolutamente no, ce ne andiamo devi stare al sicuro, e questo non è il posto adatto» inizio a buttare vestiti a caso dentro alla valigia non pensando neanche
«Bimba» non lo ascolto, mi richiama un altro paio di volte ed io rimango intenta a continuare ciò che avevo iniziato, fino a quando non mi sento sollevare di peso e mi ritrovo in braccio a lui.
«Ti amo» mi sussurra baciandomi delicatamente «anche io ed è per questo che dobbiamo scappare» mi stacco dal bacio e lo fisso negli occhi, gli stessi occhi per i quali qualche mese fa sono andata fuori di testa.
«solo perché lo vuoi tu, qualsiasi cosa per renderti felice» sorridendo mi posa per terra ed insieme iniziamo a preparare le cose per andarcene.
Sophie, è con Tori e sono sicura.. anzi siamo sicuri che con lei sia tranquilla. Diciamo che T l'ha presa con se anche per imparare ad accudire qualcuno, nonostante abbia già parecchia esperienza con Chase.

«quando tutto questo sarà finito, prenderemo Sophie e starà con noi» dico aprendo il bagagliaio della macchina
«saremo una vera famiglia» il suo sorriso mi fa stare così bene.
«devo chiamare gli altri» non possiamo lasciarli qui, come ha detto T stamattina, anche loro sono ricercati, e lei non può di certo permetterselo, devono venire con noi.
Seduti in auto Ash prende il telefono e chiama Chase, la voce del nostro amico prende possesso dell'abitacolo al posto della musica «Ash, hai bisogno che ti porti qualcosa?» «no Chai senti sei con gli altri? dobbiamo parlare, raduna tutti tra quindici minuti dallo zio» in silenzio percorriamo quei pochi chilometri che ci dividono dal bar.

Una volta entrati nel locale vediamo tutti seduti ad un tavolo, ed iniziano le urla e gli schiamazzi, tutti felici di vedere di nuovo il loro amico dopo la fatica che hanno fatto per farlo evadere.

Prendiamo posto vicino ai nostri amici ed ovviamente Ash inizia a parlare, con gli occhi di tutti puntati addosso «Ragazzi io e Lacey ce ne stiamo andando, appena arriveremo in un posto sicuro vi farò sapere la posizione, e voi dovrete venire lì, in modo tale che nessuno venga preso, troveremo una casa abbastanza grande da contenere tutti noi.» una volta finito il discorso si gira verso di me, accennando un sorriso e stringemdomi la mano.
«Ash non possiamo nasconderci a vita» la voce di Iván spezza il silenzio
«È provvisorio, almeno fino a quando non si sistemerà tutto.» inizio a sentire irritazione nella sua voce, ha paura. Paura che non lo ascoltino e che rimanendo qui vengano presi.
«Non possiamo lasciare tutto» continua il biondo.
«Iván Martínez, tutti hanno qualcuno qui, cose, lavoro ed altro. Io ho una sorella, e quando si sistemerà tutto andrò a riprendermela, tutti rischiano di perdere qualcosa, ma meglio perderle provandoci o perderle rassegnandosi. Preferisci rischiare di perdere qualcuno stando qui con la certezza che ti vengano a prendere, o rischiare andandotene ma con la consapevolezza di aver provato a sistemare le cose?» un silenzio assordante s'impadronisce dell'intera stanza ed io non so cosa dire.
«Bene» Vedo il mio ragazzo alzarsi «Vi farò sapere la posizione, entro un paio di giorni ci vedremo tutti, o spero.» va da Chase e lo saluta come al solito da fratelli, ed io corro da Tori.
«Vi proteggerò a costo della vita» le sussurro toccandole la pancia.
una volta salutati tutti, usciamo dal locale.

«Per i primi 50km guidi tu, poi i restanti li guido io così ti puoi riposare bimba, va bene?» non gli rispondo e gli lascio un bacio sulle labbra.
«ti stanno chiamando.» interrompe il silenzio improvvisamente.
«chi?» domando.
«tua madre»

**

«si?» dico alzando un sopracciglio
«Lacey, sono io» la sua voce mi fa venire i brividi, a momenti neanche me la ricordavo
«cosa vuoi?» rispondo secca
«aiutarvi, mi dispiace per tutto» rimango impietrita e freno di colpo, ritrovandomi gli occhi di Ash puntati addosso.
Non ho mai sentito mia madre scusarsi, in diciotto anni di vita..

ci vuole aiutare..

[N.A.]
eccomi dopo una lunghissima pausa.
scusate il capitolo sicuramente sgrammaticato e poco chiaro.

Wanderlust. || A. J.Where stories live. Discover now