12. Rivali.

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Rimaniamo li, sulla strada affacciata al mare a baciarci.

~12~
Rivali.

«Senti piccolina non entriamo, andiamo da un'altra parte.» mi chiede Ash fissandomi intensamente.
«E dove vorresti andare ?» mi guardo in giro, l'impala parcheggiata davanti al locale di Dom, e mani ben salde sul volante.
«In un posto, Guido io però.» dice con un sorrisetto sulle labbra, inutile resistergli.
« Uffa va bene Carter, ma solo se stai attento.» dico per poi far finta di accarezzare il volante della macchina.
«La tratterò come la più bella donna che io abbia mai incontrato.»
«come la padrona d'altronde» dico tirando indietro i capelli in modo teatrale, scoppiato a ridere tutti e due, dopodiché apre la portiera e nel movimento vedo i tutti i muscoli della schiena muoversi con lui, dio quanto è bello.
Scendo anche io dall'auto, scambiandoci i posti.

«Lacey, ma la tua macchina è modificata..» dice iniziando a toccare tutto.
«Ho una passione assurda verso le macchine, per questa poi in particolare. Ammetto che ogni tanto andavo in una pista d'atterraggio abbandonata, per sfogarmi un po'. Era di mio nonno sai ?» dico cercando di trattenere le lacrime,come ogni volta quando parlo di lui.
«La Camaro era di mio padre, ho preso da lui la passione. Ti capisco. » con la mano si strofina un occhio e poi si concentra sui capelli, torturandoseli.
«Ma quindi questo posto non posso sapere dov'è, come si chiama. Nada ?» il discorso sta diventando troppo triste, e scommetto che né io né lui abbiamo voglia di ricordare, quindi cerco di cambiare argomento.
«Nono è un segreto.» sorridendo, mette in moto l'auto e si concentra sulla strada.

Dopo circa un quarto d'ora stancata ormai del silenzio, metto gli oasis al massimo, Ash mi guarda ed inizia a ridere, ha dei denti perfetti, bianchi, drittissimi.
Sento l'odore di salsedine pervadermi, lo guardò ed istintivamente inizio a sorridere.
«Si piccolina, siamo arrivati.» senza spostare lo sguardo dalla strada mi passa una mano nei capelli scompigliandomeli tutti.
«Ash smettila, i miei capelli.» dico senza smettere di ridere.
«Scusi principessina.» senza accorgermene parcheggia l'auto, siamo arrivati, il locale si affaccia sul mare è davvero molto bello.
«Beh entriamo ?» scende dall'auto venendo dalla mia parte, ovviamente senza aprirmi la portiera.
Scendo anche io dall'abitacolo, una volta prese le chiavi e chiusa la macchina ci avviamo all'interno, con il braccio di Ash sulle mie spalle.

Una volta entrati, il ragazzo al mio fianco saluta tutti. Un signore sulla sessantina, molto probabilmente il proprietario, ci accompagna ad un tavolo e saluta Ash amichevolmente.
«Conosci tanta gente.» una volta seduti vedo Ash perdersi nel vuoto, rimane così per un paio di minuti.
«Fai finta di niente.» ordina infine, non capisco cosa gli sia preso.
«Ash ? Cosa sta succedendo ?» chiedo a bassa voce.
«Nulla tranquilla, scusa.» distoglie lo sguardo dal punto dietro di me e mi guarda finalmente negli occhi.
«C'è qualcuno che non ti va a genio ?» sempre a bassa voce chiedo qualcosa per capirne di più.
«Diciamo, lascia perdere.»
Ovviamente io non posso fare finta di niente, distolgo lo sguardo da Ash e mi giro in direzione del suo sguardo.
Due uomini sono seduti dietro di noi, uno non toglie lo sguardo da Ash, l'altro invece fissa me e ad un tratto fischia.
«Lacey cazzo, girati.» sussurra lui abbastanza piano da far sentire solo a me.
«Scusa, chi sono ?»
Vedo Ash irrigidirsi e farsi scuro in volto, mettendo una mano sotto il tavolo.
«Ashton, Ashton, Ashton.. Non ci presenti questa incantevole ragazza. Male direi.» cantilena do il suo nome, l'uomo che non smetteva di fissarmi inizia a parlare, facendo irrigidire Ash ancora di più, per quanto possibile.
«Andatevene.»
«No, se non ci sfidiamo. Abbiamo bisogno di soldi e velocemente, e poi capiti di proposito tu. Le occasioni si colgono al volo no?» dice l'altro con un sorrisetto al dir poco odioso in volto.
«Quando ?» Ash diventa meno rigido ed io gli afferrò una mano da sotto il tavolo, nel toccarla sento qualcosa di freddo e metallico stretto tra le sue dita. Una pistola, ma da dove l'ha tirata fuori.
Mi guarda, e come sempre non riesco a capire cosa pensa.
«Proprio adesso, vi lasciamo il tempo di mangiare. Restiamo qui fuori ad aspettarti, mi raccomando mocciosino.»

Senza dire altro i due escono. Rovinandoci il pranzo, che passiamo in silenzio, e trattando in quel modo Ash, quei due si sono meritati il mio odio più profondo.
«Bimba vogliono sfidarci ad una corsa, tu devi andare a casa a prendere la mia Camaro, io intanto li terrò a bada in una qualche maniera.»
Tutto d'un fiato Ash sputa fuori il suo piano, ma non mi piace, per niente.
«No, c'è la mia. E guido io.»
«Lacey, sei consapevole del fatto che se perderai dovrai pagarli ? e loro non si accontentano di cifre basse.»
Ash si innervosisce parecchio, ma io mi avvicino con la sedia e lo guardo, con uno degli sguardi più freddi che abbia mai avuto.
«Posso dargli tutti i soldi che vogliono, non sono quello il problema, e poi non perderò. Fidati Ash.» sento la sua mano libera dalla pistola, sulla mia gamba, i suoi occhi fissi nei miei e il cuore martellare così forte da non farmi sentire nessun altro rumore.
«Attenta.»

Insieme usciamo dal locale, senza pagare, perché il signore che poi ho scoperto chiamarsi Jeremy, ha offerto il pranzo per non so quale motivo riguardante un favore che gli aveva fatto Ash.
Sono lì uno appoggiato alla mia Impala, l'altro tira calci leggeri al pneumatico anteriore destro.
«Oh zio levati dalla mia macchina, e tu vedi di smetterla altrimenti quel piede te lo ficco dove non splende mai il sole. A buon intenditore, poche parole.» le parole mi escono da sole, lasciando di stucco sia Ash che me.
«È tua piccolina ? Bell'auto soprattutto quando sarà mia.»
«Non convincertene troppo coglione. Dove ?» chiedo poi riferendomi al posto della corsa.
«Sulla via abbandonata a tre isolati da qui.» dice il tizio che stava tirando calci al pneumatico, nonché quello che a tavola ha fischiato, quello più grosso insomma.
Ash entra in macchina nel esatto momento in cui io metto in moto.
«Addesso mi hanno proprio rotto, nessuno tocca così l'auto di mio nonno.» appoggio le mani sul volante, e le vedo tremare, chiudo gli occhi ed inspiro leggermente.
«Bimba calmati okay ? Devi rilassarti adesso.» Ash mi fa strada è in meno di dieci minuti siamo arrivati.
Scendiamo dall'auto, e i due sono lì ad aspettarci.

«Quindi gareggia la bambina contro Mark ?» chiede quello magro, Ash non risponde ma annuisce.
Il tipo, Mark a quanto pare, prende posto in macchina.
Io faccio per salire, quando delle mani mi cingono la vita, Ash.
«Attenta.» mi tira indietro i capelli e poi se ne va.
Lo conosco da poco tempo, ma è come se ci conoscessimo da una vita. È quella persona che tira fuori il meglio di me.

Entro in macchina, sia io che lui ci posizioniamo sulla linea, e al rilascio del fazzoletto schiaccio il pedale. Dopo nemmeno qualche secondo Mark sgancia subito il Nox, errore da principianti, dopo pochi secondi lo rilascio anche io cambiando le marce, ma ad un tratto i pistoni della sua Pontiac saltano, evidentemente avendo superato i giri.

HO VINTO.

Torno indietro, una volta arrivata alla partenza, scendo dall'auto e salto addosso ad Ash, le sue braccia mi stringono forte, lo sento leggermente tremare.
«Sei stata grandiosa.» sorride passandomi una mano sul collo, al che sento centinaia di brividi percorrermi tutto il corpo.
«Complimenti, vado a riprendermi quell'idiota.» così dicendo l'altro uomo se ne va, lasciando me ed Ash da soli e con 500$ in più.

«Wow, davvero Lacy sei stata fantastica.» non riesco a rispondere, cerco di trattenermi ma non ce la faccio, in poco tempo mi ritrovo con le mie labbra sulle sue. Inizialmente rimane immobile ma poi, mi prende per i fianchi, e con la lingua inizia a chiedere accesso alla mia bocca, ovviamente glielo concedo.
Rimaniamo li, sulla strada affacciata al mare a baciarci.

[N.A.]

Ditemi che anche voi li amate, sono stupendi.

Comunque come Ash pensavo ci stesse bene il modello: Stephen James, che sarebbe il ragazzo nell'immagine del capitolo precedente.

E niente, questo capitolo dio, se mi piace. Bene mi sto dilungando davvero troppo, ily.

G.

Wanderlust. || A. J.Où les histoires vivent. Découvrez maintenant