Capitolo 1.14

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Era la sua prima giornata libera dopo mesi di lavoro: il reportage le stava portando via notti intere di lavoro interminabile e ancora mancavano due settimane per finire la "spedizione".

Per come poi le cose si stava evolvendo e inevitabilmente complicando, Victoria aveva proprio bisogno di quella giornata di riposo.

Aveva staccato il telefono e spento il cellulare e si era dedicata ad una pulizia minuziosa di ogni stanza del suo appartamento che in quelle settimane di frenesia e lavoro si era ridotto ad un porcile. Si era alzata di buon ora, aveva iniziato con il bagno, poi la camera da letto, poi la cucina e infine il salotto: alla fine non doveva esserci niente fuori posto tutto doveva essere come appena comprato.

La colonna sonora era uno dei suoi cd piena di canzoni di tutti i generi, ma quelle che in quel momento la aiutavano di più erano sicuramente quelle rock.

Dopo la festa di venerdì, il rock era diventato quasi il suo genere preferito: ottimo per scaricare l'adrenalina accumulata, il nervosismo e la rabbia di quella sera.

Indossando una vecchia felpa e un paio di pantaloni della tuta, Victoria puliva i mobili e il pavimento con la musica a tutto volume cantandoci sopra a squarcia gola; ovviamente con tutto quel trambusto era impossibile sentire il campanello di casa che stava suonando da dieci minuti.

Victoria girava per la casa con in mano l'aspirapolvere, dimenandosi a ritmo di musica quando all'improvviso lanciò in aria straccio e sgrassante spaventata dall'apparizione di una figura imponente sul suo balcone.

Cadde di schiena sul divano, con il cuore in gola per lo spavento. Chi poteva essere nel suo balcone alle dieci del mattino?

Guardò meglio: non ci poteva credere, era Sergio.

Sgranò gli occhi, sconvolta, si rialzò in malo modo e aprì la porta scorrevole del terrazzo. Il ragazzo le sorrise. "Ciao.."

"Scusami che ci fai sul..."

Guardò la scala antincendio collegata al balcone per permettere di uscire rapidamente in caso di pericolo.

"Non sentivi il campanello! Mi hanno preso per un ladro quando sono passato al piano di sotto..meno male che mi hanno riconosciuto.."

"Non ci credo.." balbettò Victoria impressionata e ancora spaventata "che ci fai qui cosa vuoi?" disse, facendosi rapidamente seria.

"Ecco..io...volevo parlarti. Posso entrare? Perché stare in balcone non è proprio il massimo.."

"Hai freddo?" domandò inarcando un sopracciglio.

"No però.."

"Sto pulendo in casa. Non puoi entrare."

"Mi tolgo le scarpe?" propose lui sorridendole.

Victoria sentiva una stretta al cuore ogni volta che il viso di Sergio si illuminava con uno dei suoi sorrisi: tuttavia con lui era ancora arrabbiata e non poteva permettergli di farla sciogliere in quel modo come una banale innamorata.

Sospirò, poi lo fece passare facendolo entrare in casa.

Sergio si guardò intorno notando come fosse quasi tutto in ordine e pulito. Un forte odore dolce lo investì subito.

"Biscotti!" esclamò contento come un bambino.

Victoria corrugò la fronte. "Non ti avvicinare Ramos!!"

Sergio si avvicinò al forno, in cucina, guardando dal vetro illuminato un vassoio di biscotti a forma di cuore che cuocevano.

"Devono essere buoni.." commentò con aria fintamente interessata.

Trilogia con Sergio RamosWhere stories live. Discover now