Capitolo 3.06

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"Sergio Ramos Garcia!! In piedi!" la voce della madre di Sergio tuonò poco dopo le otto di mattina, prima che Sofia e Andrés lo travolgessero urlanti e felici saltando sul letto.

Sergio sobbalzò sospirando. "Ma che diavolo...?"

"Papà sveglia!! Nonna ha fatto la colazione!" spiegò Sofia.

Sergio sbadigliò voltandosi verso sua madre. "Perché mi fai questo?" chiese assonnato e frastornato.

"Perché sono le otto, tu alle dieci hai gli allenamenti!" chiarì guardando il blocchetto che aveva davanti.

"E allora?"

"E allora ho ricevuto l'ordine dall'alto di farti alzare almeno due ore prima altrimenti non ti alzi più."

Sergio ci pensò un momento - quel rimprovero gli era familiare. Socchiuse gli occhi, guardò la madre lì vicino. "...Victoria.." sibilò.

"Esatto. Ci ho parlato prima.."

"Cosa?! Ha chiamato?" fece guardando dove avesse messo il cellulare.

"Sì, il tuo cellulare" disse la donna tenendolo tra le mani "era di là in salotto e ha squillato"

"E tu hai risposto?"

"Ho visto che era Victoria, tu dormivi..ha parlato con i bambini.."

"La mamma ha detto che a Londra piove" spiegò Sofia informata "E che le manchiamo"

Sergio sorrise dolcemente, accarezzandole una guancia.

"Anche lei ci manca vero?" le domandò.

"Sì" rispose Andrés "Mamma".

"Però torna presto...non preoccupatevi.."

La madre di Sergio guardò il figlio inclinando il capo, il cuore le si sciolse nel petto: era incredibile che suo figlio fosse così straordinariamente bravo come genitore, la rendeva ogni giorno più fiera di lui.

"Signorini, tra mezz'ora si va a scuola perciò a prepararsi su! Su! Su!" fece mentre i bambini scappavano in camera pronti per un'altra giornata all'asilo.

Rimasti soli, Sergio si voltò dall'altra parte, sperando che sua madre lo lasciasse dormire ma era quasi impossibile sfuggirle.

"Ah ah ah!" lo bloccò togliendogli le coperte di dosso "Muoviti signorino! Mi sembra di essere tornata a quando avevi sedici anni e non volevi andare a scuola!"

"A scuola non ci andavo lo stesso!" sbadigliò.

La signora sgranò gli occhi. "Lo sapevo! Papà ti seguiva con la macchina.." rivelò aprendo gli scuri delle finestre per fare entrare la luce.

Sergio si voltò accecato dalla luce improvvisa. "Cosa? Papà mi seguiva??" esclamò sorpreso.

"Oh sì, se non eri al campo a giocare a calcio con i tuoi amici eri con qualche ragazza chissà dove...fortunatamente per te bastava un sorriso e ti perdonavamo tutto..."

"Beh se non avessi passato la mia vita al campo a giocare a calcio non sarei qui ora" fece, sfoderando il suo sorriso luminoso.

La madre sospirò. "Lo vedi? Lo fai ancora adesso!"

"E' così che ho convinto Victoria a sposarmi"

"Ah non non ho dubbi! Bene ora alzati...che Mourinho non aspetta i ritardatari!"

"Mamma, è tra due ore...perchè non mi fai dormire almeno tu??"

"Perchè poi non ti svegli più, guarda che ti trascinò giù dal letto...Victoria mi ha detto di usare la violenza..."

Trilogia con Sergio RamosWhere stories live. Discover now