Capitolo 2.22

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Dopo il pranzo con i parenti che si erano ritirati nella sala attigua a quella della festa dando luogo a tornei di carte, chiacchiere e balli in onore dei vecchi tempi, i ragazzi erano rimasti nella taverna, raggiunti da amici e compagni di squadra venuti a festeggiare il compleanno di Ines.

Victoria ferma vicino alla cassa collegata allo stereo, guardava Ines ballare con Iker e Sergio un improbabile ballo di gruppo, e sospirava qualche volta sentendo il cuore stringersi nel petto.

"Stai bene?" domandò sorridendo Sara, avvicinandosi alla ragazza.

"Sì sì" fece lei, assente.

"Mica tanto. Riesci a pensare alla festa senza pensare ad altro?"

Victoria scosse il capo. Era più forte di lei, provava con tutte le sue forze a fare buon viso a cattivo gioco ma non ci riusciva, non poteva riuscirci, si trattava di ferire le persone più importanti della sua vita - Sergio e Ines.

"Dai su" fece tirandola per un polso, la giornalista. "Vieni con me! E smettila di pensarci!!" esclamò sorridendo.

Controvoglia, Victoria venne trascinata in pista affiancando i ragazzi. Vicino a lei anche Pepe Reina e Gerard Piqué arrivato da Barcellona per festeggiare la moglie del suo migliore amico.

"Che ci fai qui? Sei venuto dalla fredda Inghilterra??" scherzò Victoria abbracciandolo.

"Non è una festa senza di me! E gli inglesi non si divertono come gli spagnoli!" sorrise Pepe mettendosi a ballare accanto.

La festa impazzava ormai da qualche ora quando Ines prese il microfono alla console del dj e annunciò la brillante idea di un gioco uomini contro donne.

Ce n'erano abbastanza tra coppie e amici per formare due squadre.

Si misero in cerchio, uomini da una parte, donne dall'altra, domandandosi che gioco avesse in mente Ines.

"Lo so che siamo grandi..." sorrise camminando in mezzo al cerchio col microfono. "Lo so che siamo sposati, fidanzati, con figli...però...io e Victoria avevamo un usanza, festeggiando il compleanno proprio qui tutti gli anni.."

Victoria ci pensò poi, sgranando gli occhi verso la cugina, le balenò subito in testa cosa avesse in mente. Una sirena d'allarme iniziò a suonare nella sua mente: non poteva farlo, non era possibile.

"Bene, questo gioco lo facevamo ogni anno...e devo dire che mia cugina mi ha sempre battuto.."

Victoria abbassò gli occhi ai piedi incrociando poi lo sguardo di Sergio che curioso ascoltava come tutti il racconto di Ines.

"Oggi, voglio la rivincita perciò...che il gioco della bottiglia abbi inizio!!!" esclamò sorridendo.

L'idea venne accolta dagli applausi calorosi dei ragazzi, le ragazze si guardarono sorridendosi.

"Fantastico" disse a bassa voce Victoria. Sarebbe stata la fine.

Prese Ines per un braccio, tirandola a sé.

"Dico sei impazzita?!" esclamò senza farsi sentire. A volte dimenticava che Ines non sapeva nulla e non avrebbe dovuto sapere nulla del perché Victoria fosse così agitata all'idea di baciare amici e sconosciuti.

"Perché!? So che vuoi avere il primato ma ora ti batterò vedrai!" sorrise Ines entusiasta.

"Non è per quello è che...non siamo un po' troppo..grandi e sposati??"

"Eddai Vicky!! Sciogliti un po'!! E poi lo sai che io adoro questo gioco!" fece lei mettendosi nella sua posizione all'inizio del cerchio.

La bottiglia per terra iniziò a girare, tutti col fiato sospeso osservavano il vortice creato dalla bottiglia che con il collo avrebbe indicato uno di loro.

Trilogia con Sergio RamosWhere stories live. Discover now