Capitolo 3.25

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La mattina dell'ultimo giorno dell'anno, Victoria salì in macchina diretta a casa di Sergio dove avrebbe dovuto andare a riprendere i bambini.

Quella sera, avrebbe dovuto incontrare alla Puerta del Sol Javier e i suoi amici, per passare il Capodanno insieme, cominciare un nuovo anno all'insegna della novità e assistere al meraviglioso spettacolo di fuochi d'artificio pubblicizzato in tutta Madrid.

Mentre era in macchina, con lo stereo a tutto volume, cercava di prepararsi psicologicamente ad un nuovo incontro con Sergio. Era da quella conferenza stampa che non lo vedeva ma immaginò che avrebbe dovuto abituarsi a questi incontri per via dei bambini che stavano un po' con uno e un po' con l'altro.

Girò il volante, cambiò marcia e decelerò fermandosi di fronte al cancello scuro della residenza di Sergio. Di casa sua, che non era più casa sua da un bel po' di mesi. Il solito brivido che la accompagnava sempre ogni volta che percepiva già nell'aria la sua presenza.

Sperò vivamente che in casa ci fosse anche Paqui, in modo da stemperare la tensione e poter parlare con lei ma quando ad aprirle la porta fu Sergio in persona, capì che Paqui non doveva essere in casa.

"Ciao" disse con la voce rotta in gola.

"Ciao" rispose lui, apparentemente tranquillo. Victoria lo squadrò rapidamente con gli occhi: più lo guardava, più il suo cuore accelerava nel petto. Osservò la sua felpa azzurro intenso che delineava i suoi muscoli perfetti, i jeans chiari e le sneakers di un bianco brillante.

Voltò gli occhi da un'altra parte, per evitare di fare fatica anche a respirare.

"Posso?" domandò indicando l'ingresso.

Sergio, fisso anche lui a guardarla, si spostò rendendosi conto che non l'aveva nemmeno fatta entrare. Si spostò in silenzio, facendola entrare.

On the first page of our story

The future seemed so bright

And this thing turned out so evil

I don't know why I'm still surprised...

"I bambini?" chiese guardandosi intorno. Entrare lì dentro era ancora una sofferenza per lei.

Sergio si fermò dietro di lei.

"Eh sono fuori con mia madre...dovrebbero tornare tra poco...credo."

"Dove li ha portati?" fece voltandosi a guardarlo, finalmente.

"Doveva comprare delle cose, e poi andava al parco. Adorano il parco qui vicino.." sorrise Sergio.

Victoria si guardò intorno notando come la disposizione dei mobili in salotto e in cucina fosse diversa. Totalmente diversa.

"Perché hai cambiato la posizione dei mobili?" chiese, curiosa, per ingannare il tempo.

Sergio la seguì dentro il salotto.

"Oh...li ho sistemati così qualche mese fa...mi aiuta."

"A fare cosa?" domandò Victoria, come se non sapesse già la risposta.

"A evitare di ricordare" disse, sincero, Sergio. Dal canto suo sapeva che non aveva niente da perdere, che Victoria non si sarebbe mai fatta convincere dalle sue parole, perciò perché mentire?

Quello che non sapeva era che Victoria non riusciva a rimanere del tutto indifferente.

Even angels have their wicked schemes

And you take that to new extremes

But you'll always be my hero

Even though you've lost your mind...

Trilogia con Sergio RamosWhere stories live. Discover now