Dopo

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<<Avevo completamente dimenticato
la festa!>> Piagnucolo con il telefono stretto tra la spalla e l'orecchio.
La stanza è un disastro. Metà del mio armadio è sparpagliato sul piumone viola. Non trovo uno stivale, che probabilmente sarà stato risucchiato dall'ammasso di borse ammucchiate sotto il letto. Ci sono quattro ciotole di cereali sul comodino e una pila di libri che non mi deciderò mai a terminare, sparsi sulla cassettiera.
Se mia madre entrasse ora probabilmente darebbe di matto.
<<Ma che hai fatto tutto il giorno?>> Borbotta Kay.
Alzo le spalle colpevole come se potesse vedermi.
Un bel niente in realtà. Non sono riuscita a chiudere occhio stanotte, pensavo e ripensavo a Freddie, alle parole di Kay.
Ho fissato il soffitto fino a alle sei del mattino, quando la stanchezza ha avuto la meglio.
Così, ho sonnecchiato per tutto il giorno.
<<Ho dormito. Ho pensato di tentare il suicidio, mangiato e dormito di nuovo.>>
<<Ti passo a prendere tra quaranta minuti, sbrigati!>> Mi ordina.
Lancio un occhio alla sveglia. Le dieci. In quaranta minuti posso almeno provare a vestirmi.
Saluto Kay e lancio il telefono sul letto.
Fisso l'armadio sperando di trovarci dentro una qualche risposta mistica.
Dopo venti minuti buoni in silenzio di fronte ai vestiti come una povera pazza, decido di infilarmi un paio di shorts e una maglia dei Guns 'n Roses.
Passo la piastra sui capelli rosso scuro che mi arrivano quasi all'ombelico. Mi trucco un po' più del solito, spruzzo qualche goccia di profumo ed esco di casa.
Kay arriva dopo qualche minuto sgommando davanti al mio vialetto. Parcheggia la piccola utilitaria blu senza spegnere il motore e suona il clacson un paio di volte.
Nikki e Holly sono sedute sui sedili posteriori e canticchiano beate. Credo che abbiano già iniziato a divertirsi ancora prima di arrivare.
<<Stasera ci ubriachiamo.>> Strilla Nikki facendomi sobbalzare sul sedile.
Lancio un'occhiata a Kay che mi ricambia tutta sorridente.
<<Che succede mi sono persa qualcosa?>>
<<Certo che no. Solo quello che ha detto lei.>>
<<Ah bene,non ho intenzione di oppormi.>>
Stringo la cintura e Kay parte bruscamente verso la villa di Tom Danes.

I Danes sono i costruttori di Groove. Il padre di Tom, Doug, possiede la metà degli edifici di questa piccola città. La mia casa,quella di Kay,il bar che appartiene alla famiglia di Holly e tanti altri.
Tom, che è un nerd ubriacone per lo più, costantemente abbandonato a se stesso a causa dei frequenti viaggi dei suoi, da praticamente una festa a settimana.
Le sue sono le feste migliori di sempre,quasi tutte alcoliche e super affollate. Tuttavia nonostante i suoi week end siano quasi sempre dei successi, i party più attesi sono due: quello di fine e quello di inizio estate.
<<Come hai potuto dimenticare la festa di Tom?>> Mi canzona Holly quando finalmente scendiamo dall'auto.
<<Avrei voluto dimenticare come si fa ad alzarsi dal letto.>>
Nikki mi passa un braccio ossuto intorno alla vita. Mi fissa con gli occhi azzurri e il naso arricciato cosparso di lentiggini.
<<Ti hanno mai detto che sei deprimente? >>
<<Non abbastanza.>>
Camminiamo una a fianco all'altra fino al giardino sul retro della villa dei Danes.
La musica è altissima e neanche tanto male. Sono sollevata dal rumore assordante,magari i miei pensieri si metteranno a tacere prima o poi.
Il giardino è bellissimo, illuminato in ogni punto con ghirlande di luci e lanterne. C'è un intero tavolo pieno di cibo e un altro lungo il doppio che ha l'aria della terra promessa di tutti gli alcolisti.
C'è gente che balla e che beve un po' ovunque, ed il cortile è così gremito che quasi si fa fatica a passare.
Bene, proprio quello che mi ci voleva.
Inizio a sentirmi già meglio.
<<Andiamo a giocare a Vodka pong.>>
<<Ma non era birra pong?>>
Guardo Kaya di traverso.
<<Sul serio ancora non hai imparato
niente? >>
Holly canticchia accanto a me come se stesse facendo la pubblicità di qualcosa. <<Alle feste di Tom solo super alcolici.>>
Le prendo per mano e le trascino attraverso il giardino fino al portico, dove quattro ragazze si stanno sfidando a vodka pong.
<<Possiamo giocare? >> Chiede Nikki ad una bionda a capo del tavolo.
<<Certo.>>
Io e Kay prendiamo posto da un lato,mentre Holly e Nikki si sistemano dall'altro.
La bionda di cui non ricordo il nome,posiziona dieci bicchieri davanti a noi e fa lo stesso con le altre due. Li riempie di Vodka liscia e ci da il via.
<<Buona fortuna ragazze.>>
Prendo la pallina da ping pong e miro. I bicchieri sono grandi e tutti vicini,i primi tiri non dovrebbero essere complicati.
Un gruppo di ragazzi si mette a fare il tifo attorno al tavolo.
<<Preparatevi a per..>>
Succede tutto nell'arco di qualche secondo.
Intravedo tra la folla due occhi che non potrei confondere neanche tra un milione di persone.
Tutto si blocca,smette di muoversi,di suonare, di respirare.
Non vedo più i volti delle persone che circondano l'unico viso che riesco a guardare.
Ha i capelli più corti dell'ultima volta, meno scompigliati,meno alla Freddie.
Non sorride,ha gli occhi cerchiati di scuro e la pelle più abbronzata di quanto ricordassi. Indossa una maglietta bianca con il collo tutto allentato.
È bello da togliere il fiato.
<<Beth, ti senti bene?>>
<<Che?>> riesco a farfugliare.
Quando mi volto verso Kaya il suo viso tradisce confusione.
Mi guardo velocemente intorno,lui non c'è più.
Io non ho più la pallina in mano e ho fatto centro.
Sussurro così piano che la mia migliore amica deve avvicinarsi alla mia bocca per riuscire a sentire.
<<Freddie era lì.>>
<<Oddio Beth mi hai fatto spaventare da morire sembrava avessi visto un fantasma. >>
Bhe più o meno.
<<Sta attenta Beth.>> Una voce calda e profonda mi solletica la nuca. Non faccio in tempo a voltarmi che è già sparito.
Freddie Carter è tornato per davvero.

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