Dopo

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Non ho mangiato ne dormito.
Sono quattro giorni che non mangio a dire il vero.
A dormire ci provo, ma non mi riesce.
Non appena chiudo gli occhi tutti gli errori commessi uno contro l'altro prendono vita soffocando la mia.
Stavolta è finita per davvero.
Fisso il soffitto della mia stanza in silenzio. Non piango, perché le lacrime sembrano essersi congelate insieme ad ogni parte di me che ancora riusciva a sentire qualcosa.
Il telefono suona e vibra da ore, ma non voglio parlare, non voglio rispondere ne rendere partecipi gli altri di ciò che mi riguarda.
Kay sa. Per questo è passata e mi ha stampato un bacio in fronte. Mi ha portato del gelato che non ho voluto e mi ha tenuto compagnia in silenzio fino a quando non si è fatto tardi. A quel punto è tornata a casa sua e continuato a mandare messaggi, gli unici a cui ho avuto voglia di rispondere.
Ricostruisco nella mia testa quella notte. Quello che è successo poi, fino ad arrivare ad oggi, ma non mi sento l'unica colpevole.
Te l'ho dimostrato Freddie che ti amo, che per te avrei scalato l'Everest e le cime impervie del tuo cuore sbriciolato. Te l'ho dimostrato scrivendo sull'asfalto che la mia vita era vita a metà senza di te.
Te l'ho dimostrato mettendo da parte il mio orgoglio. L'unico che adesso è rimasto a tenere insieme i cocci di questa me da ricostruire.
Ancora.

Game OverWhere stories live. Discover now